Bucky's pov
Appena distolse lo sguardo dal mio I miei occhi si riempirono di lacrime.
Volevo scappare, andare lontano e andare a piangere da qualche parte dove nessuno mi potesse vedere.
Ma non potevo, mi avrebbe visto scappare e mi avrebbe seguito.
rimasi lì sul punto di crollare fino a quando tutti non se ne andarono e seguii Steve per andare alla sua tenda visto che Oeggy mentre io ascoltavo il mio cuore cadere a pezzi aveva assegnato le tende ed io l'avrei condivisa con lui.
Ci ripulimmo e ci mettemmo le nostre nuove divise per poi andare in un pub insieme agli altri.
A chi era tornato dall'accampamento dell'Hydra era stato richiesto di farsi vedete in infermeria ma io non ebbi la forza di andarci.
Mi ripromisi che ci sarei andato più tardi, magari dopo aver affogato il dolore che veniva dall'interno.
"andiamo Bucky?" Sembrava così felice ed euforico quando disse queste parole, probabilmente perchè visto che lui è sempre stato molto debole ha sempre dovuto essere molto attento a quanto beveva ed essere molto prudente in generale.
Ora che non doveva più farlo si sentiva sicuramente libero.
"certo" Si girò verso di me e mi guardò negli occhi.
Quando si trattava di uscire ero sempre euforico e pieno di energia.
Ma quella sera no, e la mia voce tradiva il fatto che io non fossi entusiasta come ero solitamente in questa occasione.
"stai bene?" Assunse una faccia preoccupata e mi mise una mano sulla spalla a significare che stava provando a decifrare quello che mi turbava.
Non avrebbe mai potuto immaginare il dolore che stavo provando.
Ma il vederlo così preoccupato per me, vedere che gli importa così tanto di come io stia mi fece sorgere un sorriso e mi diede la forza di riunire qualche pezzo del mio cuore ed essere forte per lui.
Stava per assaporare una sua piccola vittoria e non avrei permesso che sarebbe stata oscurata dal mio cuore sofferente.
Anche perchè la cura è vederlo felice, non importa con chi o perchè, ma il suo sorriso mi ha fatto sempre passare ogni tipo di dolore che ho mai provato, fisico o di cuore.
Anche se a volte lui stesso, inconsciamente, ne era la causa.
"si, tranquillo. Andiamo a divertirci" Gli dissi io.
Non sembrava molto convinto della mia risposta e sapeva benissimo che avevo sviato il discorso ma non gli diedi il tempo per fare ulteriori domande che gli feci segno di seguirmi per condurlo fuori dalla tenda e dai nostri compagni commilitoni.
Appena uscimmo dalla tenda lui mi mise un braccio sulle spalle ed io gliene misi uno sul fianco.
Restammo così per tutto il tragitto dalla tenda ai ragazzi e dai ragazzi al locale.
Sapevo che non avrebbe mollato l'argomento così facilmente ma gli fui grato per aver rispettato i miei spazi ed aver deciso che per ora mi lasciava stare.
Quello era il suo modo per farmi sapere che era lì per me, che potevo parlare con lui, che non mi avrebbe mai fatto male nessuno mentre ero vicino e con lui.
Era una specie di linguaggio silenzioso da noi inventato per dirci delle cose senza usare le parole.
Ci separammo solo quando arrivammo al bancone.
Ordinammo e ci mettemmo ad un tavolo, il giorno seguente saremmo tornati in guerra quindi molti di noi si ubriacarono fino a dimenticarsi persino il loro nome.
Io e Steve ci staccamo il gruppo dopo due giri e ci mettemmo al bancone.
C'era parecchio chiasso quindi le nostre conversazioni sarebbero restate solo tra di noi.
"sei pronto a seguire Captain America nella missione di domani?"
"no, domani non seguirò l'uomo a stelle e strisce" Dissi girando la testa verso di lui "il fragile attacca-brighe di Brooklyn, èlui che seguirò"
Mi sorrise ed abbassò la testa arrossendo un pò ed io bevvi un'altro pò prima di procedere.
"ma... terrai il costume, vero?" Gli dissi io con un sorriso flirtante.
"vedremo" Mi rispose lui imitando con successo il mio sorriso.
Rimanemmo a guardareci per qualche minuto, questa volta avevamo tutto il tempo che volevamo quindi eravamo liberi di usarlo come ritenevamo più giusto.
Piano piano studiai tutti i dettagli del nuovo Steve e li iniziai ad amare.
Purtroppo lui fece lo stesso con me e notò che oltre ad essere giù di corda ero anche molto dolorante ed ammaccato.
Ero sicuro che lui lo avesse già notato ma lo nascondevo molto bene, ma più passava il tempo più il dolore aumentava e perdevo il controllo e l'abilità di nascondere il fatto che stavo soffrendo.
"sei andato a farti vedere in infermeria?" La sua faccia divenne afflitta nel capire prima che rispondessi quale sarebbe stata la mia risposta.
Il fatto che io soffrissi gli provocava dolore tanto quanto lo faceva a me quando era lui quello a soffrire.
"no, non ancora" Dissi abbassando un pò la testa.
"Buck..." Non riuscì a finire la frase che sorse sul suo viso un sorriso finto ed i suoi occhi si spensero tentando di adottare un'aspetto felice e capii che stava arrivando qualcuno ad interromperci e che a lui desse fastidio, molto fastidio.
"Soldato Rogers!" Riconobbi quella voce e mi girai per vedere la donna generale con il suo rossetto rosso.
Era Peggy! Perchè ha avuto quella reazione quando l'ha vista? Qualche ora fa sembrava che gli piacesse...
"Carter!"
"congratulazioni per la vittoria di oggi, speriamo di averne una altrettanto grande nella missione di domani"
"sono molto fiducioso nell'aiuto che mi forniranno i miei compagni" Il suo sorriso diventò vero per qualche secondo quando si girò verso di me e poi tornò uguale a quello di prima.
"mi stavo chiedendo se mi volesse fare compagnia e bere qualcosa con me"
Abbassai lo sguardo ed incassai il colpo, certo che vuole, non è scemo.
"mi dispiace ma devo rifiutare, volevo accompagnare Bucky in infermeria visto che non c'è ancora andato e poi volevamo andare a letto, è stata una giornata molto lunga e pesante. Spero che non se la prenda..."
"al contrario, fate molto bene. Anche se credo che le infermiere siano tutte andate via"
"oh, non è un problema. Mia madre era un'infermiera, mi ha insegnato tutto quello che sapeva. So perfettamente come curarlo anche io se ce ne fosse bisogno"
"perfetto, allora ti lascio nelle sue mani Barnes, in bocca al lupo!"
"grazie"
La vidi andare via e analizzai quello che era appena successo mentre Steve mi riportava all'accampamento per andare in infermeria.
Lui aveva appena rifiutato un'appuntamento con Peggy che, lo devo ammettere, è una bellissima donna per rimanere con me?
E mi aveva preso per mano per portarmi in infermeria.
Quando arrivammo in infermeria mi fece sedere sul lettino e chiuse la tenda.
"Buck, stai tranquillo, io sono qui per te perchè ti voglio bene e vederti soffrire mi fa stare male quindi ti prego non fingere di stare bene quando è evidente che non è così. Ora è il mio turno, ora tocca a me prendermi cura di te"
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Sono riuscita a pubblicare oggi la seconda parte, non vi prometto che sarà così anche per la terza. Visto che mentre scrivevo questa parte ho pensato che forse durerà molto tanto che mi conviene fare una storia a parte che la chiamerò proprio I missed you.
Volevo sapere se volete che metta tutta la storia anche di quà o se quì metto una specie di conclusione e di là continuo? Fatemi sapere. Comunque, vi sta piacendo questa storia?:)
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One-Shots marvel
Short Storypiccole storie su ship e non della marvel partorite dalla mia mente totalmente a caso o quando vedo delle fanart su pinterest ship lgbt, se non vi piacciono non leggetele<3