☆11:00☆
Sabato mattina. Oggi vanno via. Abbiamo passato questi ultimi giorni a scherzare...ridere...divertirci. Jessica e Enzo hanno chiarito e sono di nuovo amici.
Riguardo a me...ho ricominciato a litigare con mio fratello. Ho pianto, pianto e ancora pianto. Ma c'erano loro. Mi hanno aiutata. Tenuta tra le loro braccia. Buttato la lametta con cui ho provato a tagliarmi.
Si, ci ho provato. Mi ero chiusa in bagno, ma per come sono sbadata, non ho chiuso la porta a chiave. Stavo piangendo e Jessica aveva immaginato cosa sarei stata capace di fare in quel momento. L'ha detto a tutti e sono corsi in bagno.Chi mi ha abbracciato, chi mi ha parlato, chi mi ha calmato, chi mi ha consolato.
Nessuno immaginava che io potessi riprovare a fare una cosa del genere, ma l'ho fatto.
Io e Jess li stiamo accompagnando in stazione. Sono di pochi passi avanti a loro. Tutti sono dietro di me a parlare. Chiedono a Jessica di tenermi d'occhio cercando di non farmi sentire, ma è inutile.
Sono crollata e non mi sono ancora alzata.
Il treno è già qui.
Jar - " Appena arriviamo ti mando un messaggio. Stai col telefono in mano eh".
Io - " Certo..." dico tristemente.
Da due giorni non riesco più a sorridere. Parlo sempre con la voce bassa, ma non parlo neanche più di tanto. Nessuno riesce a farmi ridere, neanche per sbaglio.
Matt - " Roxy, non essere triste...ritorneremo".
Io - " Lo so".
Abbracciamo tutti e salgono sul treno, per poi partire. Ritorneranno. Ma io ho bisogno di loro adesso, più di ogni altra cosa.
Io - " Vado a casa, ci vediamo dopo...forse".
Jess - " Rox, ritorneranno".
Io - " Okay, ciao".
Nessuno riesce più a capirmi, ma poco importa.
Arrivo davanti casa e apro.
Cri - " Sono andati?".
Io - " Li vedi? Vedi un sorriso sulla mia faccia? No...e non lo vedrai per tanto".
Mary - " Ritorneranno, Roxy".
Io - " Okay".
Vado in camera.
Non pranzo.
☆16:30☆
Cristian entra in camera.
Cri - " Vado a fare dei servizi con Mary. Torniamo un po' tardi".
Io - " Mamma?".
Cri - " Sta a lavoro. Tu stai bene?".
Io - " Ti sembra che io stia bene?".
Mary - " Non torturarti così...".
Io - " A stasera, ciao".
Se ne vanno.
L'unica cosa che so fare ora è soffrire.
Mi fa male il petto. È brutto sentire il cuore che non ce la fa. Non so che pensare...che fare...so solo che le mie braccia soffriranno quanto sto soffrendo io.
Non tardo a prendere una lametta. Sento il telefono vibrare. Sarà Jar. Ma in questo momento ho intenzione di fare solo quello.
Nessuno può fermarmi ora.Vado in bagno, taglio e taglio e taglio ancora.
Esce molto sangue. Molto. Ma continuo.
Non ho più le forze di continuare. Mi accascio a terra e vedo solo una pozza di sangue, dopodichè, tutto nero.
● Jessica ●
Non mi fido troppo a lasciare Roxy da sola.
Poi come sta adesso...Ora sto andando da lei. Magari vediamo qualcosa insieme, non so.
Suono al campanello, ma nessuno apre.
So dove tengono la chiave di riserva. Apro la porta richiudendola subito dopo.
Vado in camera di Rox, ma lei non c'è. Forse sarà in bagno.
Busso più e più volte urlando il suo nome. Mi decido ad aprire e la vedo, lì, in una pozza di sangue. Forse voleva solo tagliarsi o più probabilmente tentare il suicidio per quanto sangue ha perso.
Chiamo subito un'ambulanza che non tarda ad arrivare.
Chiamo anche Michele.
Mi ritrovo a piangere come lui.
Non chiamiamo nè la mamma, nè il fratello, nè il padre.
La portano in ospedale. Cercano di rianimarla. Ma oltre a questo, non sappiamo niente. Niente di niente. Abbiamo un'ansia addosso che è qualcosa di indescrivibile.
Non può morire. Non può. Non posso vivere senza di lei, no...non posso.
● Michele ●
Sono qui in ospedale con Jess che piange fra le mie braccia. Piango anche io.
Tengo troppo a Roxy.
Dopo tutto quello che ha passato, dopo tutto quello che ha fatto...non può mollare adesso.
Jess inizia ad incolparsi per la situazione.
Jess - " È tutta colpa mia! Non dovevo lasciarla da sola, non dovevo cazzo! E ora guarda dove siamo! Ad aspettare notizie, è viva o meno? Non dovevo fidarmi, cazzo!" dice con voce alta.
Io - " Non è colpa tua Jess. Non potevi immaginare tutto questo. Non potevi...".
Finalmente esce una dottoressa.
Dottoressa - " Siamo riusciti a rianimarla, ora sta riposando".
Jess - " La possiamo vedere?".
Dottoressa - " Certo".
Prima di andare, arrivano dei compagni di classe. Vengono anche loro dentro.
Eccola. Stesa su un fottutissimo lettino d'ospedale.
È così indifesa, così fragile. Solo se la sfiori, cade e si fa male. Come se le togliessi tutto.
● Jessica ●
Siamo tutti qui a fissarla.
Fissarla nel suo essere fragile, nel suo essere distrutta.
Anche la persona più insensibile del mondo piangerebbe conoscendo la sua storia e vedendola ora in questo stato.
● Roxy ●
Sento tutti gli occhi puntati su di me.
Quando mi sveglio, vedo Jessica, Michele e altri amici di scuola.
Non sono nella mia stanza, no.
Sono in una stanza bianca, che ti trasmette tristezza.
Jess - " Roxy...come ti senti?".
Io - " Perchè? Come mi dovrei sentire?".
Michi - " Ti ricordi tutto?".
Io - " Tutto, per filo e per segno. Prima di chiudere gli occhi, ricordo solo una pozza di sangue".
Aurora - " Ora come stai?".
Io - " Non lo so. Sono un'esplosione di sentimenti. Ma mancano quelli...quelli belli. Tipo la felicità, la gioia...quelli mancano".
Marti - " Noi ce ne andiamo. Tu...non abbatterti Rox. Sii forte...ritorneranno".
Escono dalla stanza bianca.
"Ritorneranno" è quello che continuano a ripetermi tutti.
Ma a me...interessa sapere soltanto quando, perchè senza di loro...sono finita.
Spazio autrice
Amatemi perchè è il terzo giorno di fila che aggiorno.
Bene, bene...Secondo voi Roxy voleva solo tagliarsi o tentare il suicidio? E cosa fareste voi nella sua situazione?
Commentate e ditemi che ne pensate.
Ci vediamo alla prossimaaaaa!
Ciauuuuu ❤
STAI LEGGENDO
E furono loro a farla rimanere in piedi || The Crookids ||
FanfictionRoxy Jones,15 anni, diciamo con una vita un po ' incasinata che va dalla felicità alla tristezza come se niente fosse... Ma poi un giorno li incontra,e da lì la sua vita migliora o almeno un po'...quel poco che basta per farla rimanere in piedi...