Non potevo credere ai miei occhi 《Vivienne?》 mi sorrise con il suo solito fascino da ragazza di campagna ma assolutamente bellissima 《In carne ed ossa!》 corse e mi saltò in braccio stringendomi con entusiasmo, ricambiai l'abbraccio e poi la poggiai con i piedi per terra 《Ma guardati! Che ci fai da queste parti?》 era ancora più bella dell'ultima volta che ci eravamo incontrati, eravamo nel capanno di suo padre e ricordo benissimo i suoi grandi e morbidi seni balzare ad ogni mio colpo, si morse il labbro, probabilmente gli erano tornati in mente i miei stessi ricordi sconci 《Beh, sono venuta ad accompagnare nonna dalla sua sarta preferita, sai che lei tiene molto a queste cose》 accidenti, ore di viaggio solo per incontrare una sarta? Assurdo.
Noi abitavamo nella capitale e distava parecchio tempo da qui 《Nonna Rika è qui? Sei seria?》 era una donna carinissima e sempre dolce ed ospitale con me, una volta provò ad insegnarmi a fare la sua famosa Appletart, la torta di mele più buona che abbia mai mangiato ma io ero un disastro già a quei tempi e venne da far schifo ovviamente 《Certo, è in auto che mi aspetta ero qui per pagare il biglietto del parcheggio, ma dimmi che ci fai qui?》 sospirai con una nota amara in bocca, ero qui non solo per la mia famiglia che erano anni che non vedevo ma soprattutto per allontanarmi dalla mia Bimba, rimanerle vicino sarebbe stato distruttivo per entrambi perché non le avrei mai perdonato la sua cotta per quel mafioso schifoso, perché lo avevo promesso al figlio di puttana di Marcus e perché non sarei resistito una manciata d'ore senza ricercarla e trascinarla nella mia vita incasinata. Potevo offrirle solo un rapporto malato e nascosto come topi di fogna e non si meritava di vivere una vita così.
《Sono venuto per trovare i miei》 scrollai le spalle fingendo indifferenza totale per tutte le altre ragioni che mi avevano spinto a tornare ad Amsterdam 《Hai l'auto? Posso darti un passaggio, a nonna farebbe tanto piacere e anche a me sinceramente》 le sue lunghe ciglia bionde le contornavano gli occhi azzurri che mi stavano mangiando vivo 《Se non è di disturbo accetto volentieri, stavo giusto per prenotare un Uber》 le sue labbra si schiusero in un sorriso accecante 《Andiamo allora Derek, la macchina è proprio laggiù》 la indicò con le dita affusolate, le stesse che anni fa masturbavano in modo indecente la mia asta.
Il viaggiò andò bene, chiesi di poter guidare e accettarono con felicità, durante le ore trascorse ci fu qualche momento imbarazzante ma fortunatamente la sua nonnina non chiuse mai la bocca e mi permise di rimanere in totale silenzio, mi raccontò di tutto, dalle loro vite in questi anni lontani, alla morte di suo marito Tourn, mi dispiacque, era un bravo uomo onesto e sempre al pezzo per la famiglia
《Vi lascio a casa vostra così posso fare due passi per sgranchirmi queste povere gambe》 gli occhi di Vivienne percorsero le mia gambe, dal ginocchio fino al cavallo dei pantaloni e poi si leccò le labbra, buongustaia.
Arrivati a casa loro le ringraziai e le aiutai a portare sul pianerottolo le scatole di sartoria della signora Rika 《Derek, tu sei un uomo libero adesso giusto?》 chiese curiosa la signora 《Ehm in che senso?》 i suoi occhi erano ancora belli vispi e avevo capito benissimo a cosa alludeva, voleva sapere se ero ancora sul mercato per piazzare Vivienne al mio cospetto 《Hai una ragazza? Sai la mia dolce e bellissima nipote è single e eravate così carini insieme...magari una sera di queste potete uscire e chissà, riprendere il vostro rapporto》 mi strizzò l'occhio, che volpona! Risi rumorosamente e sua nipote divenne rossa in faccia 《Nonna! Ma che dici?》 mi guardò con gli occhi che chiedevano scusa in tutte le lingue del mondo 《Sono single e chissà, magari una di queste sere ti chiamo Vivienne, se ti fa piacere ovviamente, altrimenti porterò a cena nonna Rika》 sorrisi con fare sensuale, non avevo nessuna voglia di frequentare di nuovo qualcuno, ma potevo comunque provare a fare chiodo schiaccia chiodo dato che con il mio amore non avrei mai potuto avere un vero e proprio futuro 《Ma che domande! Certo che mi fa piacere Derek, tu sei...tu》 sussurrò sul finale con gli occhi scintillanti, era veramente una bellissima donna, se non mi sbagliavo avrà sui trent'anni e il suo corpo anche se molto maturato dall'ultima volta che lo ho visto e toccato era ancora più bello. Alta magra, con le curve al posto giusto e i suoi capelli biondi leggermente ondulati le incorniciavano il viso perfetto, le avrei dato volentieri un'altra botta ma niente di più, lei era stata la mia prima cotta da ragazzino e ogni estate quando tornavo dal college sapevo che l'avrei trovata totalmente disponibile per far sfogare i miei più perversi pensieri.
Ci scambiammo i numeri e poi le salutai, fremevo dalla voglia di abbracciare di nuovo la mia famiglia e avevo assolutamente bisogno di fare una doccia bollente.
Arrivai sul marciapiede di fronte a casa dei miei e il mio cuore esplose di gioia vedendo mia madre e mia nipote Joëlle giocare insieme, erano di una dolcezza indescrivibile. Non vedevo la piccola morettina dal suo terzo compleanno e chissà se mi avrebbe riconosciuto dopo questi due lunghi anni lontano da loro 《Signora Annette? Signorina Joëlle?》 le chiamai e entrambe rimasero senza fiato nel vedermi
《Figlio mio! Sei veramente tu?》
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