Non ho più l'età 🌸

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°Carldan°•●°

Il mio cervello proiettò l'immagine delle sue labbra, dei suoi capelli, delle sue forme, del suo essere semplicemente lei, ma come tutti i bellissimi sogni, mi bastò schiudere leggermente gli occhi per tornare alla schifosa realtà.

Non era lei.

Non era la mia Bimba e mi stavo facendo schifo, e fu la prima volta in vita mia che il mio attributo perse l'erezione. L'unica cosa che avrei voluto fare in quel dannato momento era buttarmi sotto il getto scottante dell'acqua e lavarmi via il suo tocco dalla mia pelle.
《Ho sbagliato qualcosa? 》le poggiai il palmo della mano sulla fronte e la spinsi facendola finire con il culo per terra 《Che cazzo fai?》 sbraitò innervosita, effettivamente potevo evitare di spingerla via come fosse stata una lebbrosa, ma in quel momento ero realmente schifato 《Non è colpa tua, ho solo un sacco di casino in testa e non me la sento, scusa》 sorrise nervosamente e si mise in piedi barcollando, avevamo bevuto ed entrambi eravamo alticci, però la consapevolezza che attaccata alla mia asta ci fosse lei e non la mia Bimba mi fece tornare immediatamente lucido e con una voragine nello stomaco.

La seguii con lo sguardo, si spogliò sotto i miei occhi e si distese sul tappeto di pelliccia bianca divaricando le gambe, scoprendo la sua bionda fessura 《Mi avevi promesso una cosa...》 sussurrò facendomi cenno di raggiungerla, le tirai un cuscino e le dissi di vestirsi 《No! Mi avevi detto che mi avresti fatto raggiungere molti orgasmi, ricordi?》 certo che lo ricordo e mi facevo ancora più schifo.
Non per lei, perché era veramente una bellissima ragazza, ma per me, per come mi faceva sentire avere altre donne sula pelle che non fossero la mia Bimba.
Ero fottuto, fottuto in tutti i sensi!
Vittoria era riuscita a mandare in tilt non solo la mia mante ma anche il mio corpo ed era la prima volta che mi capitava una cosa simile, la mia asta non mi aveva mai e ripeto mai abbandonato, specialmente durante un pompino.

《Sei un bastardo Derek!》 gridò furiosa 《Biondina, non è colpa tua ok? Sono stanco, ho viaggiato molto e non mi sono ancora riposato, tu sei una splendida donna non umiliarti sbraitando ok?》 si alzò e andò velocemente in una stanza chiudendosi rumorosamente la porta alle spalle, sentii lo scrosciare dell'acqua e capii che quella stanza era il bagno. Raccolsi le mie cose e attesi che uscisse e quando lo fece sembrò più lucida.

《Derek, scusami ho perso la testa prima, tu non hai idea del tempo che ho atteso per poterti riavere ma capisco anche la tua stanchezza, cosa ne dici se andiamo in quel pub e per farti scusare mi offri una bevuta?》 le sorrisi ed annuii, offrirle una bevuta era il minimo che potessi fare, adesso sì che la riconoscevo, lei non era una tipa permalosa e per questo andavamo d'accordo in passato 《Mi sembra un'ottima idea, però tu mi dici la strada e guido io》

Arrivammo in questo pub molto appariscente, si sentiva il rimbombo della musica fin dal parcheggio e c'erano addirittura due buttafuori all'entrata 《Qui se non sei figo non ti fanno entrare e per fortuna tu hai me》 fece l'occhiolino e mi prese per mano facendoci strada verso l'ingresso, non mi ritenevo affatto fortunato, anzi l'esatto contrario, per me sinonimo di fortunato era avere tra le mie braccia la bimba.

Si presero varie bevute, dovevo ammettere che erano deliziose e più passava il tempo più iniziavo a sentirmi a mio agio, Vivienne mi presentò al suo gruppo di amici e mi convinse pure a ballare, ero proprio ubriaco fradicio!

Mi buttai su un divanetto, avevo le gambe pesanti come chi non riposa da ore, guardai l'ora e infatti, come immaginavo erano già le quattro di mattina, cazzo! Era volato il tempo!
《Derek, qui chiude tutto, andiamo a casa?》 con la poca lucidità che mi rimase chiamai due taxi, uno per me e uno per Vivienne, non eravamo in grado di guidare e di certo non l'avrei accompagnata a casa e in questo stato chissà che cosa sarebbe potuto accedere.

Il locale chiuse e mi ritrovai sul ciglio del marciapiede con Vivienne che non la smetteva di strusciarsi come una gattina in calore 《Oh finalmente!》arrivarono i dannati taxi, caricai Vivienne sul primo lasciando al conducente l'importo già pagato 《Ciao Vivienne, grazie per la serata!》 lei brontolò insoddisfatta, chiusi la portiera e con la testa mezza annebbiata dall'alcool entrai nel mio taxi.
Come feci a ritrovarmi a letto mi è ancora un mistero.

《Derek tesoro! Al piano di sotto c'è una signorina che chiede di te》 la voce di mia madre mi spaccò i timpani nonostante stesse parlando normalmente, avevo la testa che mi stava scoppiando e mi tappai il viso con il cuscino per attutire i rumori《Derek!》 sbuffò 《Mettiti qualcosa da vestire e scendi, non fare attendere la signorina》 mi brontolò e non felice aggiunse 《E non dormire nudo! Indossa magari le mutande, tua nipote potrebbe entrare e vederti così!》 aspetta un secondo, come nudo? Sfilai la testa fuori dal cuscino e mi accorsi di essere totalmente nudo, per fortuna ero con la pancia rivolta verso il materasso e non avevo i gioielli di famiglia all'aria 《Va bene, esci però!》 dissi agitandomi e coprendomi con le lenzuola 《Si ma sbrigati la ragazza, al piano di sotto...》 non la feci finire di parlare 《OK!》 ringhiai 《Adesso esci e fammi vestire, grazie》 ci rimase male e mi dispiacque ma non poteva piombare in camera mia di prima mattina pretendendo di dirmi cosa fare e per di più ero nudo, cazzo!

Allungai la mano sul comodino e presi il cellulare, erano le...le tre del pomeriggio?
Come diamine era possibile?
Merda, merda!
Scattai giù dal letto e per poco non cascai di faccia sul pavimento, indossai le mutande, i pantaloni della tuta e una maglietta a caso poi scesi, sicuramente avevo dimenticato di nuovo qualcosa da Vivienne ed era passata a portarmelo.

Scesi le scale stiracchiandomi e massaggiandomi le tempie per il forte mal di testa, non avevo più l'età per certe cose, arrivai nel salone ma non c'era nessuno 《Mamma?》 la chiamai confuso, mi ero sognato che c'era qualcuno per me? 《Tesoro siamo in cucina, ti ho fatto del caffè》ah grazie al cielo!
Entrai in cucina e il cuore mi esplose nel petto.

Stavo sognando!
Non poteva esser vero, lei non poteva essere reale!

《Ciao Carldan...》

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NO NAME - Un cuore al centro del mirino IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora