Qualcosa non torna 🌸

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Arrivò l'ora di tornare a casa, anche perché Elia doveva prepararsi per andare al il suo appuntamento misterioso con quel rossino conosciuto all'aeroporto.
《Grazie per tutto signora Annette e grazie mille Anna e Joëlle, mi sono sentita come...in famiglia》 ammisi con la voce tremante per l'emozione, non era da me aprirmi subito con qualcuno ma queste donne mi avevano trasmesso qualcosa nel profondo, tanto da ammettere ciò che avevo provato stando con loro.
Mi alzai insieme ad Elia ma venni bloccata dalla mano lisca e vellutata della signora Annette 《Dove andate? Non volete mica dormire chissà dove, fate parte della famiglia adesso e la famiglia rimane unita, abbiamo la stanza degli ospiti per Elia e immagino che tu mia cara non avrei problemi ad alloggiare nella camera con mio figlio, ha il letto matrimoniale!》 divenni rossissima e una vampata di caldo si divampò in tutto il mio corpo, era ovvio che io e suo figlio non avremmo avuto problemi a condividere il letto, dato che ero pure incinta, però mi metteva comunque in imbarazzo 《Oh la ringrazio ma abbiamo una camera molto comoda e...》 e interruppe 《Niente è più comodo del farsi coccolare da mamma Annette credimi!》 e non ne avevo dubbi 《Mamma non essere insistente!》borbottò il mio tenebroso 《Signora Annette, io ho un appuntamento e farò tardi quindi se per lei non è un problema rimarrei volentieri ma a partire da domani sera》 guardai Elia con la bocca schiusa e sbattendo le palpebre, erano minuti che provavo a non creare disagio rimanendo qui e lui che fa?
Accetta con piacere, che tipo!
Mi ripresi e sorrisi non si smentiva mai e la mamma del mio amore sembrava che le piacesse sinceramente ad Elia 《Certo ragazzo! Questa casa è sempre aperta per te》 mi stavo iniziando a preoccupare, stava filando tutto troppo liscio...

Elia ci salutò e dopo aver ringraziato per la millesima volta la famiglia del mio tenebroso, andammo finalmente in camera da soli, avevo bisogno di rimanere del tempo sola con Carldan.
《Bimba, perdona la mia pazza famiglia. Loro non sono abituate a ricevere ospiti da parte mia e...》 lo interruppi avvinghiandoli le braccia al collo e premendo le mie labbra bisognose sulle sue, quel bacio oh, quel bacio fu così potente, così carico, così romantico da farmi sciogliere come un ghiacciolo al sole 《Ti amo Bimba》 sussurrò sulle mie labbra e senza rispondergli a parole lo strinsi più forte a me come se fosse la mia unica ancora di salvataggio e forse lo era veramente.
Quella notte ci addormentammo abbracciati con la sua mano posata dolcemente sulla mia pancina, come se con quel gesto avesse voluto già difendere il nostro fagiolino dalle avversità della vita e fu assolutamente magico.

Dopo una saziante e squisita colazione preparata da Annette, io e Carldan ci preparammo per andare nella mia camera d'hotel per prendere i miei vestiti ma una volta arrivati scoprii che Elia non era rientrato per la notte, cavolo!
Era evidente che aveva avuto ragione sui generi sessuali di quel ragazzo, sorrisi e scossi la testa divertita dal suo "Gay-Radar".
Provai a chiamarlo ma il telefono squillava me senza nessuna risposta, guardai l'ora ed erano già le una del pomeriggio, che strano pensai, lui non era uno che solitamente si tratteneva una notte intera da qualche ragazzo, in realtà aveva la nomea di sciupa cuori 《Mi faccio una doccia veloce ok? Così magari nel frattempo Elia sarà tornato, se vuoi ordina del pranzo in camera, il servizio
è ottimo》

Non sapevo se preoccuparmi o meno, ma scelsi di rilassarmi sotto l'acqua bollente e il mio shampoo preferito alla fragola.
Una volta pronta e profumata tornai in camera e il pranzo era già arrivato 《Non sapevo cosa prendere, così ho preso un po' di tutto!》gli corsi incontro e lo bacia fino a toglierli il fiato!

Si fecero le tre del pomeriggio ma di Elia ancora niente 《Secondo te devo preoccuparmi?》 nel frattempo lo avevo già chiamato milioni di volte ma non mi aveva risposto, Carldan non mi parve preoccupato 《Bimba, questa città è una delle meno pericolose al mondo, spero solo che non si sia perso》 rise al pensiero di Elia a girovagare per la città 《Io invece mi sento che qualcosa non torna》 avevo il cuore accelerato, non era assolutamente da Elia
sparire nel nulla per così tante ore.

Rassegnata preparai le nostre cose e Carldan mi aiutò a portarle alla macchina, in realtà mi aveva fatto portare solo la borsetta e le valige le aveva portate tutte lui 《Bimba...》 disse mentre caricava in macchina le valige 《Si?》 mi affacciai fuori dallo specchietto 《Scendi un secondo, mi sbaglio o quella è l'auto di Elia?》 mi sentii mancare l'aria nei polmoni e in secondo lo raggiunsi 《S...si è questa》 stavo tremando, perché la sua auto era nel parcheggio dell'Hotel? E lui dove diamine era finito? 《E quello immagino sia il suo cellulare》digrigno tra i denti, mi scorsi e vidi il cellulare sul sedile del passeggero, per sicurezza provai a chiamarlo e sfortunatamente il cellulare si accese e sullo sfondo comparve il mio nome lampeggiante 《Lui non lascia mai il suo cellulare, deve esserci qualcosa che non va me lo sento!》ero nel panico più profondo, non era assolutamente da Elia, guardai Carldan e lo vidi incupirsi rapidamente e i suoi occhi mutarono diventando due lame taglienti 《Bimba, andiamo via di qui, tornerò io da solo e chiederò i video della sorveglianza, ma voglio che tu e il mio bambino siate al sicuro, qualcosa non torna...》

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NO NAME - Un cuore al centro del mirino IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora