Tabellone immaginario 🌸

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~Elia~

Buio, nero, oscurità.
Era tutto quello che riuscivo a vedere.
Acre, pungente, dolce, maschile.
Era l'odore che mi circondava.

La mia povera testa stava martellando ininterrottamente dal dolore, non ci stavo più capendo niente.

Portai la lingua inaridita alle labbra per provare invano ad inumidirle, erano secche e screpolate dalla sete, mi stavo prosciugando. Il mio corpo stanco e debilitato era adagiato su una sedia o una poltroncina credo, i polsi e le caviglie erano legate in una ferrea presa lacerante che mi penetrava nella pelle ad ogni minimo movimento.

Cosa diamine mi stava succedendo?

L'ultima cosa che ricordavo era ehm, accidenti! Non riesco a ricordare...

Erano passati minuti, ore o forse giorni trascorsi a pensare e ripensare, a trovare una valida giustificazione per ciò che mi stava accadendo, del perché mi trovassi legato al buio e chissà dove!

Avevo una folle paura che la mia ora fosse giunta, perché sentivo nel profondo di me che mi ero cacciato in un grosso problema, più grande di tutti quelli precedenti e che questa volta non sarei riuscito a cavarmela facilmente.

Stavo crollando psicologicamente e anche il mio fisico ormai indebolito per la sete e la fame si stava stremando sempre di più, questa era la mia fine.
Ma no Elia!
Resetta quel cavolo di cervello!

Non potevo lasciarmi morire in un buco chissà dove, cosa avrebbero detto su tutti i giornali?
"Elia, il ragazzo deperito e morto su una sedia?"
No diamine!
Non potevo andarmene così, dovevo fare qualcosa per trovare una dannata soluzione, dovevano ricordarmi come:
"Elia, il ragazzo gay più affascinante della terra, morto ma con stile!"

Sorrisi immaginando la testata di un giornale con una delle mie foto scattate alle Maldive, quelle foto erano a dir poco f.a.v.o.l.o.s.e. cioè, io ero a dir poco favoloso! Le avevo pubblicate intenzionalmente su tutti i miei social per far rosicare il mio ex Ferdinando.

E questo rumore? Erano...chiavi? Sì!
Questo era proprio il classico tintinnio metallico delle chiavi! Qualcuno stava venendo a salvarmi o ad uccidermi?
Clic!
Una luce accecante si fece sempre più forte finché una porta non si spalancò del tutto e una sagoma sfocata entrò nella stanza richiudendosi la porta alle spalle facendo tornare l'oscurità intorno a me.

《Chi sei?》 sbiascicai, colto da un improvviso senso di panico. Sapere di non essere solo in questo buco di stanza, legato e debilitato fisicamente, aveva mandato in corto circuito la ragione! Ma con immenso stupore la sagoma accese la luce accecandomi di nuovo

《Povero, povero ragazzino...che pena mi fa vederti ridotto in queste condizioni, chi lo ha fatto dev'essere certamente un mostro!》 una grassa risata tuonò facendomi rabbrividire, si stava prendendo gioco di me lo stronzo!

Lentamente i miei poveri occhi iniziarono ad abituarsi alla luce e finalmente tutto si fece chiaro 《TU!》 ringhiai con la poca voce rimasta, la gola arsa limitava la fuoriuscita di qualsiasi suono dalla mia bocca, sorrise il traditore, perché sì, era proprio un cazzo di traditore!

《Sorpresa!》 esclamò stampandosi un sorriso crudele ma soddisfatto, come avevo fatto a cascarci?

Il rossino si era preso gioco di me fin dall'inizio! 《Ho capito tutto sai?》 dissi riluttante 《Ah Sì?》 rispose sorridendo 《Sei un viscido schifoso! Mi hai rapito per i miei soldi! Ma nessuno altre a me ha le password dei conti correnti, quindi se mi farai morire non prenderai nemmeno un dannatissimo centesimo!》 il suo sguardo mutò accigliandosi per poi rilassarsi e scoppiando nuovamente in una sghignazzata risonante, si asciugò le lacrime dalle risate prese una sedia e si mise seduto davanti a me fissandomi e tornando glaciale 《Non ho bisogno dei tuoi sporchi soldi! Tu non mi conosci, ma i tuoi saldi bancari in confronto con i miei sono solo granelli di sabbia nel mare!》 si sistemò nervosamente un ciuffo ribelle, riusciva ad essere attraente anche in versione psicopatico, o ferse lo psicopatico ero io a pensarla così in un momento simile?

《Tu sei solo un inutile pedina che mi aiuterà ad arrivare al mio scacco matto!》

NO! Stava parlando di Vittoria? Era lei il suo scacco matto? Adesso sì che ero terrorizzato! 《Che cosa vuoi da Vittoria? Perché voi pazzi avete tutti un cazzo di fissa con lei?》 era miele per gli uomini sbagliati!

Ma sarei morto piuttosto che averlo aiutato in questa missione!

《Ti facevo più intelligente...anche questa volta non hai indovinato! Non mi interessa Vittoria ma il suo fidanzatino! Sai essere solo un piccolo omuncolo effemminato!》 il sangue iniziò a ribollirmi nelle vene 《Ehi Rossino, ricordo benissimo quanto ti piaceva strusciare a ritmo di musica il tuo culetto sodo su questo omuncolo effemminato...》 alzai un sopracciglio in segno di successo, mi ero guadagnato un punto sul tabellone immaginario che mi ero fatto mentalmente!

《Non voglio illudere i tuoi sdolcinati sentimenti omuncolo, ma faceva tutto parte del piano...io-non-sono-gay!》 urlò sul finale e si alzò di scatto facendo cadere all'indietro la sedia sul pavimento, come mai si agitava tanto ogni volta? Lui era più gay di me, semplicemente non lo ammetteva a se stesso.

《Come la mettiamo per la questione cibo? Anche ai carcerati è consentito bere e mangiare!》 sbuffò esasperato 《Più tardi avrai acqua e qualcosa da mangiare》 disse nervoso avviandosi alla porta d'uscita 《E per la pipì? Me lo tieni tu mentre urino?》 si voltò scioccato 《Omuncolo, per me puoi fartela nei pantaloni》 uscii chiudendosi con rabbia la porta alle spalle.

Segnai un altro punto per me nel mio tabellone immaginario, d'altronde dovevo pur fare qualcosa per sdrammatizzare, no? Sorrisi e pensai che stavo ufficialmente raggiungendo la follia e realizzai che se Vittoria e Carldan non fossero venuti a salvarmi in tempo, ci avrei sicuramente lasciato le penne.

Segnai un altro punto per me nel mio tabellone immaginario, d'altronde dovevo pur fare qualcosa per sdrammatizzare, no? Sorrisi e pensai che stavo ufficialmente raggiungendo la follia e realizzai che se Vittoria e Carldan non fossero venuti a salv...

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Elia
 

Marco/ Il Rossino

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Marco/ Il Rossino

NO NAME - Un cuore al centro del mirino IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora