Dark Princess

Madre e padre.

Finalmente sono stata condotta al castello da mio padre dopo un'eternità che non lo vedevo, ho dovuto anche attendere due giorni per tornare qui, sono venuta insieme ad Alex e a Griffith, finalmente posso dire di essere tornata a casa.

Lo sto aspettando da ormai più di mezz'ora nel suo ufficio, Alex mi sta tenendo compagnia e Griffith lo sta disperatamente cercando per tutto il castello, sembra sia disperso.

- Un po' di coraggio, finiamo con questa specie di riunione e torniamo a scuola, faremo presto.- io sospiro mentre sono seduta sulle sue ginocchia e ho la testa appoggiata alla sua, istintivamente lo abbracciò e lui li accarezza i capelli, mi sento tremendamente in colpa nei suoi confronti, lui cerva di fare tanto per me, mi ha salvata più volte ed è sempre al mio fianco quando ho bisogno invece io non faccio mai niente per lui.

- Cos'è tutta questa gentilezza ora? Sei nel panico totale.- continua ad accarezzarmi e poi mi mi da un bacio sulla guancia.

- Sono i sensi di colpa verso di te, fatti abbracciare, non pensò ti dispiaccia no?- lo sento ridacchiare e staccarsi velocemente da me, mi afferra la vita e poi attirandomi a lui mi bacia con calma, sono leggermente in ansia Che possa entrare all'improvviso mio padre ma forse è meglio non pensarci.

- Allora mi stava te aspettando qui...- la porta di apre all'improvviso e io mi stacci agitata da Alex saltando in piedi.

Alex diventa tutto rosso mentre io cerco di mantenere la calma, mio padre non sembra fare una piega, dietro di lui vedo due figure dietro la porta, una la riconosco subito per le sue orecchie da cane, l'altra invece sembra una donna ma non capisco chi sia, spero solo che non sia sua moglie.

Avanza solamente lui nella stanza, si fa avanti e sorride come sempre, io li avvicino a lui e abbracciandolo gli do in bacio sulla guancia, ha sempre quel suo odore che mi fa venire in mente casa, una famiglia insomma, lui è la mia famiglia.

- Sono così felice di vederti, non puoi capire come ho passato l'estate! Sono stata rinchiusa nella mia camera, le finestre erano cementate, non entrava luce nemmeno in bagno, è stato orribile, non voglio tornare più lì dentro, è una gabbia di matti!- lo stringo forte mentre lui mi accarezza la testa, sento tossire dietro di lui, non capisco chi sia quindi mi staccò da lui e guardo davanti a me. Riconosco subito la ciocca di capelli biondi, è quella donna, la donna che mi ha dato alla luce, vengo presa dal panico e caccio un forte urlo; prendo la sedia accanto a me e la lancio per poi correre dietro la scrivania e nascondermi sotto di essa mentre con le mani strette sulle orecchie schiudono gli occhi e mi stringo le ginocchia al petto sperando che quella sia stata soltanto un'allucinazione, io ho paura di lei, lei non mi vuole bene.

Sento qualcuno appoggiarsi alla scrivania, essa scricchiola e anche quel piccolo rumore mi spaventa, sono nel completo panico, lei non dovrebbe essere qui... Lei mi viole morta ne sono sicura.

- Skye stai tranquilla, non ti succederà niente.- sono le voci di Alex e mio padre che parlano, li sento ringhiarsi a vicenda come se fossero cani, danno quasi paura.

- perche le stai dicendo così?! Chi te ne da il diritto?!- mio padre si appoggia completamente alla scrivania e il suo tono di voce è altissimo.

- potrei dirti la stessa cosa!- Alex sbuffa e incuriosita dalla conversazione sbircio sopra al banco. - Posso farlo perché è mia figlia!-

- Beh lei... Lei è... Lei è mia e basta.- io arrossisco e mi nascondo ancora sotto la scrivania.

- T-t-tua?! Lei... Tua?! Non credo proprio!-

- Invece dovresti credere, di certo non controlli ventiquattro ore su ventiquattro tua figlia, diciamo che... Per quel che gli passa per la testa...- mi alzo in piedi uscendo da sotto alla scrivania, mi scordo di essere rutta rossa e poi lo fisso intensamente. - magari fra tutti e due il maniaco sei tu! Di certo io non mi vado ad ubriacare e a divertirmi con delle ninfe.- lui sembra imbarazzato e mi fissa con le braccia strette al petto. - avevi promesso che non avresti detto a nessuno questa cosa.-