William.

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Mi alzo bruscamente da terra toccandomi le labbra con le dita, come si permette?!

Mi appoggio al lavandino del bagno e lo guardo a dir poco infuriata, lui si alza velocemente da terra e inizia a guardarmi, non sembra arrabbiato, solamente incuriosito, anche solamente una sua espressione mi irrita.

- che diavolo fai?!- quando gli urlo letteralmente contro quella frase lui tossisce due volte sputa una o due gocce di sangue mentre alla mente mi riaffiorano le parole di mio padre su questa specie di "malattia"; la rabbia scompare subito ed emorgono immediatamente i sensi di colpa, non voglio che aria così per colpa mia.

- S-stai b-b-ene?- balbetto tutto il tempo mentre prendo un fazzoletto e cerco di aiutarlo, mi malefico per questo, vorrei stargli lontana ma è più forte di me aiutarlo, non riesco a vederlo in difficoltà, dovrei essere più fredda nei suoi confronti.

- Sto bene,sto benissimo.- quando mi guarda sorride amaramente, guardarlo così mi fa prendere una stretta al cuore, non voglio vederlo così quando mi osserva, mi fa sentire male.

- cosa ci fai qui? Lasciami in pace...- parlo a bassa voce cercando di non guardarlo negli occhi.

- Non sembri molto convinta-

- non voglio stare vicino a te, mi hai mentito per tantissimo tempo, non voglio p-più stare c-con te.- sono insicura sul dire sul serio questa frase, non è che io non lo ami più, non posso dirlo, i miei sentimenti non sono scomparsi come per magia.

- Sai che non è vero, perché dovresti starmi lontana? Non ti ho detto quelle cose soltanto per evitare di metterti in pericolo con la mia famiglia, l'ho fatto soltanto per te, non lo ritengo qualcosa da sbandierare ma io non ho niente da nasconderti, posso dirti tutto quello che vuoi.-

- ormai non hai da dirmi più niente, Alex per favore vai via, ti fa male la mia vicinanza e io...- non so perché ma non riesco a parlare, inizio a sentirmi malissimo, mi viene un forte mal di stomaco, forse per l'agitazione, io non vorrei più vederlo, non voglio avere più a che fare con lui. Continuo a ripetermelo ma non ci creano molto nemmeno io.

- Alex io me ne vado via dall'Accademia, mi trasferisco qui, mio padre vuole mandarmi ad un'altra scuola.- lui a quelle parole sgrana gli occhi, sembra incredulo, inizia a boccheggiare e sembra realmente non crederci.

- T-tu non puoi rimanere qui! Devi tornare alla'Alastroy, non pensi a Sarah,ymir,Valentine, a quel tuo caro amico Jacob o come si chiama e a me! Non puoi andare via, anche quella è casa tua!-

- sia chiama jack... Io adesso ho preso la mia decisione, non cambierò idea molto presto. Ora per favore vai via.- il dolore allo stomaco peggiora ma io cerco di non darlo a vedere,cercando di fare finta di niente mi rannicchio a terra stringendo le gambe al petto e evitando di guardarlo.

- Skye stai bene?- sembra essersi dimenticato quasi della conversazione, si abbassa verso di me e mi accarezza i capelli, quando lo fa il cuore inizia a battermi forte, sempre e sempre di più, vorrei seriamente che non fosse così.

- Alex, perche non me l'hai detto subito? Io non ti credo... Non credo che tu l'abbia fatto per proteggermi, io sono capace di cavarmela da sola e lo sai, perché me lo hai nascosto?- inizio di nuovo a singhiozzare, non voglio piangere ancora e ancora, vorrei smetterla ma è più forte di me.

- Skye, non voglio e non posso dirtelo. Forza smettila di piangere come una fontana, non ti si addice, dov'è la skye che non si annate per così poco?- cerca di sorridere ma credo che anche per lui sia complicato, ha ragione, non devo farmi abbattere per così poco.
Devo andare via da questa stanza senza pensare troppo a lui, dimenticando lo completamente, facendo finta che il nostro incontro in questo bagno non sia mai accaduto.

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