- Edward Spencer -

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Una delle mie stanze preferite del castello è da sempre la biblioteca, è grande, silenziosa e mi ha sempre dato un senso di pace, da quando di nuovo Crystal è qui mi sento meglio, sapere che ora sta bene e che nessuno le potrà più fare del male mi fa stare bene.

Lei di solito veniva almeno due volte a settimana qui da me quando l'ho conosciuta, uno ero il preside dell'Alastroy per ripicca contro mio padre e mi ero trasferito lì per un certo periodo, facevo avanti e indietro dal regno alla scuola solo per dimostrare alla mi famiglia e che anche io potevo amministrare qualcosa, in realtà di quella scuola mi è sempre importato ben poco.

A quel tempo anche se ormai rwgnavo da anni, anni ed anni nessuno della mia famiglia mi voleva al trono, tutti credevano che dopo almeno duecento anni non fossi ancora degno di avere quel ruolo, la cosa si è risolta subito quando in pochi anni ho deciso di esiliarli tutti. Ormai sono tornati a vivere nel regno a distanza di più di venti anni.

Non è che fossi il massimo della gentilezza a quel tempo però c'era sempre lei a farmi addolcire un po', prima di essere posseduta era un vero angelo, bellissima,gentile e con amore da donare a tutti. Peccato che Skye non l'abbia mai vita in uno dei suoi momenti migliori, ha vissuto con lei in diciassette anni di terrore e di certo questo non ha giovato al loro rapporto, ho cercato di fargli far pace ma con loro è tutto impossibile, la storia è finita con Skhe che la strangolava e Crystal che chiedeva aiuto, io non sapevo a chi dare ragione.

Dopo diciassette anni finalmente ho potuto rivedere mia figlia, vederla è stato bellissimo, la amo da impazzire, la mia piccola e pericolosa figlia diciassettenne che ha deciso proprio di innamorarsi di una persona che decisamente non può amare, ho cercato di accettare la cosa per un po' ma dopo qualche tempo è stato impossibile che la storia continuasse, prima di tutto lui va dietro a tutte neanche che fosse così bello poi, mia figlia si merita di meglio. Molto meglio.

Ora sto tenendo d'occhio Skye, è nella sua stanza a scherzare con quella guardia, sembrano ottimi amici e forse troppo ottimi, in questo momento nella biblioteca non posso sentire quello che dicono, con uno specchio davanti a me posso vedere i loro movimenti e la sbadataggine di Skye mentre cade in avanti con la faccia per terra, vorrei andare ad aiutarla il momenti come questi ma sarebbe strano per lei, si chiederebbe sicuramente perché sia arrivato proprio al momento giusto.

Fare lo spettatore di queste piccole disavventure mi fa sentire troppo in colpa verso di lei, vedere la mia piccola farsi male è orribile.

Ogni volta che ho un momento libero mi fermo lì a guardare cosa fa, spero solo non lo scopra mai, sarebbe imbarazzante. Ho perso diciassette anni della sua vita e non voglio perdere altro tempo.

Alle mie spalle dietro la poltrona su cui sono seduto sento dei leggeri passi, si avvicina a me una figura scura che noto con la coda dell'occhio spiegandomi dietro la poltrona.

Mia moglie si avvicina sorridendo alla poltrona, in poco tempo arriva sorridendo da me accarezzandomi subito la guancia.

- Crystal!- io abbasso in fretta in furia lo specchio cercando di non farglielo vedere, dopotutto lei si preoccupa sempre per il bene di Skye, da quando è tornata in se ha sempre cercato di essere la migliore madre possibile. - Mio re, ancora a spiare nostra figlia? Potresti essere scambiato per uno stalker.-

- Non è vero, io cerco solamente di capire se ha bisogno del mio aiuto.- io sospiro mentre lei si siede accanto a me,si siede sul bracciolo della poltrona e mi guarda sorridendo. - fai vedere cosa stanno facendo.- lei alza lo specchietto abbassato sul tavolino davanti a me, appena lo alza la scena è raccapricciante, c'è la mia amata Skye intenta a baciare quello che dall'angolazione dello specchio non riesco a vedere, lui indossa una felpa nera che non mi permette di vedere chi sia. Mentre cerco ancora di sbirciare chi sia preso dalla rabbia lei abbassa lo specchio per non farmi vedere, ho paura che quello possa essere Alexander, se lui riesce ad entrare qui dentro vuol dire che le difese per la capitale sono molto basse, ho paura che prima o poi possa accadere qualcosa di brutto, non mi fido affatto dei Prince.

- Lasciale la sua intimità.-

- E se quello fosse Alexander prince? Non mi fido di lui e credo che Skye sia in pericolo standogli vicino.- lei mi accarezza i capelli con la mano e appoggia la testa sulla mia chiudendo gli occhi, un ciuffo di suoi capelli biondi mi arriva in faccia davanti al naso.

Crystal mi è mancata, tantissimo. - lasciala scegliere da sola chi amare, dopotutto lei vuole solamente vivere serenamente il suo amore, non intrometterti troppo.-

- Ma io sono preoccupato per lei!- lei sospira e mi da una piccola botta in testa con un dito per poi guardarmi male. - Che re impiccione che sei.- lei si alza di corsa e sospirando comincia ad uscire dalla biblioteca, voglio solo poter sapere che Skye è al sicuro.

- Non sono un impiccione!- le urlo prima che lei chiuda la porta alle sue spalle, non riesco a capire perche mia figlia odi a tal punto la sua stessa madre, ormai lei non è più quella di prima, so che grazie a Crystal lei ha passato un'estate sa inferno, chiusa in una stanza al buio in preda al terrore continuo, ormai però non c'è più pericolo!

Io mi alzo in preda alla furia dalla poltrona pronto a tornare nel mio studio a... "Lavorare".

Di corsa cerco di arrivare nell'unica vera mia stanza personale, oggi fa un freddo bestiale nei corridoi, sono costretto ad andare in giro con la sciarpa, ho un mal di gola fortissimo e vorrei non far peggiorare le cose.

Mentre cerco di aprire la porta dello studio chiusa a chiave mi sento toccare la spalla due volte all'improvviso, io mi volto subito per vedere chi è, noto subito lo sguardo imbarazzato e timido di Skye per non so quale motivo. - P-papà, posso parlarti?- io a quelle parole inizio ad agitarmi, cerco di sembrare il più calmo possibile ogni volta che mi rivolge parola ma vengo sempre preso dal panico, non so come comportarmi con lei.

- Certo, entra.- io apro la porta dello studio e mi siedo immediatamente alla siedia dietro alla scrivania. - Come stai?- lei si mette in un angolo buio della stanza e mi guarda tutta rossa un volto. - Cerco di stare bene Skye.- io sorrido e prendendo dei fogli a caso davanti a me faccio finta di essere occupato, l'inizio di questa conversazione mi sta preoccupando.

- Sono imbarazzata ma c'è questa cosa che ti volevo chiedere da tempo e che mi preoccupa un po'.- io deglutisco e la guardo fissa. - Dimmi pure.-

- Quando sto con qualcuno... Lui perde sempre molto ma molto sangue, non posso andare avanti così, Sarà in questo modo per tutte le persone con cui starò? Potrei realmente fare del male a qualcuno? C'è un rimedio?- per questa domanda così poco preoccupante faccio un sospiro di sollievo, mi metto una mano fra i capelli e inizio a tossire.

Mi ero spaventato così tanto per nulla. - Certo che c'è un rimedio ma è complicato, è una specie di matrimonio spirituale, bisogna donare la propria magia al proprio compagno e viceversa, non ti sto a dare dettagli ma in pratica è come se la vostra magia si unisse e in questo modo non c'è più differenza di forza, è una cosa complicata e... Abbastanza importante per un demone.- io appoggio la testa sulla scrivania e chiudo gli occhi, sue corre verso di me e con calma mi abbraccia.

- grazie papà di essere così disponibile.-

- non c'è problema Skye, per te posso fare tutto.- lei mi da un bacio sulla guancia e poi mi accarezza la guancia guardando mi quei grandi occhi rossi che una volta erano colorati di un azzurro acceso. - Papà gi voglio tanto, tanto bene.-

- Anch'io.-

- Ci vediamo a cena.- lei si alza in piedi di corsa e salutandomi con la mano se ne esce dalla stanza, pensavo che mi volesse chiedere anche qualcos'altro ma va bene anche così.

- non centra nulla-

Primo speciale sul padre di Skye in assoluto ~~~ :D

_akire_

Dark PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora