Fiori.

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Un'estenuante giornata di scuola è finita, un'estenuante riunione di famiglia e finirà insieme alla mia fin troppo longeva lite con la mia amata madre, non è che abbiamo fatto pace, abbiamo soltanto una specie di patto dive promettiamo di non litigare per le prossime tre settimane, mio padre mi ha costretto ad abbracciare mia madre e stavo letteralmente per vomitare mentre mi stringeva mentre a lui sembrava una scena tenera.

Ora mi sto dirigendo alla serra, William è impegnato con una specie di missione fuori dalla capitale e rimarrà fuori fino a dopodomani sera, spero non gli succeda niente.

Sto letteralmente morendo dalla paura, forse non avrei dovuto dare quell'appuntamento ad Alex ma avevo bisogno di parlargli in un posto calmo senza tutti gli occhi fissi su di noi, voglio bene a Sarah ma averla vicino mentre vorrei parlare da sola con suo fratello è imbarazzante.

Cammino lentamente nel piccolo e stretto corridoio di vetro che porta alla gigantesca serra sul giardino sul retro, quando sto per entrare nell'ingresso della serra mi fermo, rimango lì incerta sul voler entrare e il non voler entrare, la voglia di vederlo è troppa, sono passate due settimane senza che lo vedessi e mi manca da morire.

Alla fine prendo coraggio ed entro di corsa nella serra piena di fiori e varie piante prima che venga di nuovo invasa dal terrore, non c'è nessuno a quanto vedo, forse non si presenterà nemmeno. Mi appoggio con la mano ad un grande arbusto di un albero dalle foglie a forma di stella di un verde scuro, quando ad un certo punto mi sento toccare la spalla min volto improvvisamente urlando. Mi ritrovo davanti la faccia impaurita di Alex, mi dispiace di averlo spaventato.

- A-Al-Alex!- faccio una faccia imbarazzata e abbasso il capo, non voglio litigare con lui in questo momento e al contrario voglio soltanto parlare con lui in tutta tranquillità. - Skye... Ti prego non ricominciamo a litigare non ne ho l'intenzione.-

- non volevo nemmeno io, Alex lo sai? Mi sei mancato tanto.- a quelle parole inizio a singhiozzare, lui sorride malinconico e mi asciuga le lacrime con il palmo della mano, lui cerca di sorridere ma si vede che è molto teso, nessuno dei due sa cosa dire in questo momento, l'imbarazzo è palpabile.

- Ti piacciono i fiori?- lui sembra colpito dall'improvvisa domanda senza senzo. - Non molto, a te invece piacciono da morire.-

- Io li adoro, li trovo fantastici, il mio fiore preferito e quello di iris.- lui sembra sorpreso, forse non se lo aspettava, io lo trovo un fiore bellissimo. - non me l'avevi mai detto.-

- non è mai saltato fuori l'argomento e comunque non è una cosa molto importante.- io cominciò a camminare tra le varie piante della serra seguita a ruota da lui, in questo momento sto letteralmente morendo di sonno, ho dormito pochissimo stanotte per l'agitazione ed ora ho delle occhiaie da paura. - Come hai fatto ad entrare? Credo ci siano molte guardie in giro.-

- Ho i miei metodi.- lui sorride e fermandosi accanto a me vicino a degli strani fiori rossi, inizia ad accarezzarmi i capelli e mi guarda malinconico, è così bello stare qui come se non fosse successo niente. - Alex, posso chiederti una cosa senza ricominciare a litigare come due stupidi?- lui annuisce preoccupato e continua ad accarezzarmi. - cos'è successo quando stavo male in quel bosco? Io non sono riuscita a capirlo.-

- Quel giorno le ninfe ti hanno portato via da loro, per quanto possano essere belle non sono affatto degli angeli, rapiscono le persone e prendono la loro linfa vitale indipendentemente da chi si tratti, ho cercato soltanto di salvarti ed è stata la mia rovina.- sono sorpresa da quello che dice, io non mi sono mai fidata di quegli esseri fatati, in questo momento mi invadono i sensi di colpa, io chissà cosa credevo, voleva soltanto aiutarmi. - e perché non me lo hai detto?-

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