Padri.

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- Te l'avevo detto Skye che mi avrebbe ucciso - lui tossisce mentre strisciando contro il muro si tira in piedi, attorno al collo ha degli enormi segni rossi che sicuramente si trasformeranno in giganteschi lividi. Non avrei voluto questa situazione.
- Scusa Wil... Alex!- cavolo ora mi metto anche a confondere i nomi, lo stress mi sta rovinando ed ora Al si infurierà.
- So che sei in ansia per Il Tuo Caro Migliore Amico E Soltanto Migliore Amico  ma almeno non confondermi con lui, è abbastanza deprimente per me.- lui sembra intristirsi, cavolo ho solo sbagliato un nome non è niente di così eclatante!
- Mi è concesso sbagliare ogni tanto.-

- Disse colei che confondeva un amico con forse ex fidanzato.- lui tossisce mentre mi guarda male e mio padre a quella frase lo guarda abbastanza confuso, fuori di qui si sta scatenando l'inferno e lui pensa a questo... Non è molto normale.
- Togli il "forse". Comunque ora non è il momento di pensare a cose del genere!-

-  Non ti eri liberata di lui quando te ne sei andata?! -
Non ho voglia di rispondergli, se iniziassimo un discorso su Alex e me non finiremo di parlarne neanche fra dieci anni.

- sì, no... Più o meno! Lasciamo stare. Mia madre è riuscita a scappare?-

- si è salvata per un soffio, sono riuscito a mandarla via mentre cacciavo i suoi assalitori.- lui fissa ancora Alex, non voglio che gli faccia ancora del male, Al si appoggia alla mia spalla con il braccio mentre io gli accarezzo la schiena in preda ad un attacco di tenerezza.

In qualunque situazione si trovi resta sempre bellissimo, è così affascinante, fa quasi paura.

- Mio padre sta per arrivare, dovete preparavi.- lui mi sorride, anche se parla dell'arrivo di quasi una calamità riesce a guardarmi col sorriso in volto, proprio non lo capisco.
- Sta per arrivare? Sono pronto a scuoiarlo.- mio padre sembra leggermente arrabbiato, ma leggermente, potrebbe far sbiancare l'assassino di un horror.

- Skye noi andiamo via, ti porto in un posto sicuro dove nessuno potrà farti niente.- Lui mi prende per mano mentre vedo vacillare i suoi quasi sempre impassibili occhi rossi. - Ehy no! Io voglio stare qui a dare una mano e tu non puoi ricominciare con la solita scusa della sicurezza.- mio padre mi afferra per il braccio e mi strattona via con forza tenendomi lontana da Al.
- Stalle lontano, posso cercare di fidarmi ma non toccare mia figlia. - si guardano in cagnesco qualche secondo prima di sentir sbattere forte la porta d'ingresso della sala del trono.

Noi tre ci voltiamo subito per vedere cosa sta succedendo, stanno cercando di entrare ed anche se la porta è chiusa forse ce la faranno ad entrare, cavolo che paura.

La porta inizia scricchiolare e il lucchetto cede facendo spalancare la porta , con la solita entrata scenografica alla Prince con esplosioni e schegge che partono vedo entrare ferocemente un gruppo di cinque persone, tra le tante riconosco Sarah, è spaventata e fissa un uomo dallo sguardo familiare.
I tratti del suo viso assomigliano a quelli di Alex, sicuramente è suo padre.

- Alexander!- lui guarda il figlio com amarezza fermandosi ad una ventina di metri da noi, mio padre lo fissa e credo che tra poco si scatenerà un putiferio

- Ben arrivato, padre. - vedo Alex iniziare a tremare e perdere la sua fermezza, è strano , forse se anche lui è spaventato da quella presenza dovrei preoccuparmi.

- Arrivare persino a tradire la tua famiglia, sei proprio caduto in basso... E poi per cosa? Per una ragazza? Per la tua solita smania di non dover mai seguire quel che ti si chiede? -

Io cerco di allontanarmi da mio padre per andare vicino ad Al ma non appena mi sposto senza capire cosa stia succedendo mi sento colpire allo stomaco, in una frazione di secondo mi ritrovo steso a terra con quegli occhi rossi penetranti del padre di Alex che mi fissano com uno sguardo quasi sadico, lui poggia il piede sulla mia gola iniziando a premere e quasi non facendomi più respirare.

Dire che stia provando paura in questo momento è poco, mi sento impotente, essere sottomessi da qualcuno è devastante.

- Per lei? Oh Alexander... No avresti dovuto farlo...- 

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