~ 9 ~

37 5 0
                                    

La notte era passata tranquilla e la mattina si manifestò normalmente, come sempre, con un'arancione alba piena di speranza. L'atmosfera alla Rocca Tetra però era più tesa che mai. Laureline, nella sua cella non faceva altro che pregare affinché Alice ed Erebus fossero arrivati sani e salvi da Mirana. Sapeva già che era così nel profondo del cuore, ma per qualche ragione a lei inspiegabile il suo coscio si rifiutava di comprenderlo continuando a stimolare la sensazione negativa che non sembrava intenzionata ad abbandonarla. Dei passi si udirono dal fondo del corridoio, rimbombanti e pesanti, come l'ansia che cresceva a ogni secondo dentro alla ragazza. Si scambiò uno sguardo complice con il Cappellaio «State attenti, ok?» sussurrò così piano che l'altro quasi nemmeno la sentisse. Lui annuì e una palla di pelo a strisce blu sbucò alle sue spalle «Certo. Tranquilla, ce la caveremo.» rispose Stregatto sorridendo. Lei gli fece segno di nascondersi con la mano senza aggiunse altro e poi minuti dopo arrivò Stayne insieme ad un paio di guardia a seguito. Si parò con uno scatto davanti alla cella dell'altro uomo «Bene...pazzo. È giunta la tua ora.» disse, poi indicò alle carte di prenderlo e portarlo di sopra. Così fecero e un attimo furono spariti. Laureline deglutì a fatica e il fante si voltò. «Ah si, ci sei anche tu. Scommetto che per tua sorella sarà molto gratificante vedere il Boia che in un istante ti toglie la vita con la sua lama affilata.» aprì le sbarre e l'afferrò con forza per il braccio «Devi proprio ricordarmelo che sto per morire?» ribatté lei mostrandosi forte. L'altro gli sorrise maliziosamente «No...ma così è più divertente.»
La disputa cessò e durante il tragitto, la Regina Nera non fece altro che pregare in silenzio. Speriamo che funzioni si diceva ripensando al piano che avevano messo a punto gli altri due.

Arrivarono nel secondo cortile interno del castello – uno era la dimora del Grafobrancio, uno era un rigoglioso giardino dove di solito Iracebeth si dilettava giocando a golf con un fenicottero come mazza e l'altro era quello che si presentava davanti a Laureline in quel momento. Un luogo inquietante come il resto: al centro vi era una specie di podio a forma di cuore sul quale il Boia -un individuo ricoperto dalla testa ai piedi da una tunica grigia e una maschera nera sul volto- intanto ad affinare la lama della sua ascia, pure quella forma a cuore. «Procediamo!» ordinò improvvisamente la Regina Rossa, facendo leggermente sobbalzare la sorella che alzò gli occhi per incontrare quelli di qualcuno nascosto dietro una tenda alle spalle dell'altra. Le face l'occhiolino, incoraggiante e lei si tranquillizzò un po' mentre Stayne la posizionava vicino al Cappellaio. Quest'ultimo fece un passo avanti e mise la testa sopra all'altare della ghigliottina, il Boia gli sposto la fascia del cappello dalla nuca e si preparò a tagliargli la testa. La ragazza e il topo Maliankin, che era stato accusato come cospiratore di Alice come Laureline- trattennero il respiro per qualche minuto.
L'ascia sfiorò il collo del Cappellaio e l'intero suo corpo sparì in una piccola e vaporosa nuvola di fumo. Il cappello si librò nell'aria lasciando tutti gli spettatori a bocca aperta e dopo qualche secondo apparve il gran sorriso di Stregatto «Buongiorno, splendida gente.» salutò allegramente il popolo della Regina Rossa, che la Nera si soffermò ad un osservare. Erano comuni persone di Haliois, la loro città d'origine...sembrava incredibile come seguissero Iracebeth nonostante le sua azioni. Ma la realtà era un'altra: stavano sotto di lei per proteggersi, avevano paura che li avrebbe uccisi se non l'avessero fatto e quindi per non rischiare l'assecondavano.
Una bimba di circa dieci anni, dai capelli biondi dai riflessi rosa guardò la Regina Nera per un attimo, da capo a piedi e le sorrise. Laureline le rispose automaticamente con un gesto della mano, contenta ma confusa. Ricordava di averla già vista qualche volta da più giovane al villaggio, se non sbagliava, si chiamava Kalea. Si ricorda di me, per caso? Impossibile. Non ci siamo neanche mai parlate. Mi starà sicuramente scambiando per qualcun altro... pensò poco fiduciosa. Scosse la testa per scordare quell'improbabile ipotesi e si concentrò sul vero Cappellaio ancora vivo e vegeto che stava spiegando alla Regina Rossa di quanti leccapiedi fosse circondata. A partire dai suoi servitori che avevano qualcosa di anomalo come delle enormi orecchie a sventola, un naso contraffatto, un seno innaturalmente sporgente...solamente per esser accettati dalla sovrana. Quest'ultima si alzò «Bugia! Inganno! Falsificazione! Tagliategli la testa!» gridò furibonda, la testa gli divenne rossa come i petali di rosa e si allargò leggermente «Isi, no!» Laureline la fermò prima che potesse perdere il controllo. Era già abbastanza triste vedere la sua emorragia crescere...non c'era bisogno di assecondarla. Iracebeth le lanciò uno sguardo glaciale nonostante le fosse grata in un certo senso per quello che aveva fatto. Ci soffriva ancora molto per quell'incidente e sapere che forse alla sorellina importava davvero qualcosa di lei, le scaldò per un attimo il cuore.

Moonlight ShadowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora