Kalea stava riordinando la sua stanza, riordinando giochi e libri di magia, quando dalla finestra vicino alla scrivania vide apparire dal nulla una ragazza dai capelli biondi come i suoi con lo sguardo leggermente perso, confusa su dove si trovasse. La loro ospite era arrivata. In fretta rimise a posto il soprammobile appena spolverato e lasciando lo straccio sullo scaffale, corse giù dalle scale - rischiando per poco di inciampare. Una volta arrivata alla fine, si fiondò alla porta e aprì.
«Ciao Alice.» salutò con la mano, facendo entrare la ragazza che era appena arrivata attraversando -in un modo a lei sconosciuto, che però era opera di Laureline- l'antico specchio di sua madre che aveva in camera. Fino a un ora prima era distesa nel suo letto, intanto a immaginare per dove avrebbe potuto salpare nel prossimo viaggio oltre oceano. Quello verso la Cina era stato pazzesco, l'imperatrice era stata veramente gentile nei suoi confronti e durante la permanenza grazie a lei tutta la truppa ha acquisito molte abilità. La principale? La cucina di cui gli indigeni avevano una forte cultura. Era stata un'esperienza meravigliosa, tanto che ad Alice il tutto sembrava ancora un sogno, ma sapeva che non era così. Come sapeva che nemmeno il Paese delle Meraviglie era una finzione.
«Ehi...che grande sei diventata. Come stai? Laureline?» rispose facendo un passo avanti per entrare. Era la prima volta che vedeva Memower e dovette ammettere a se stessa di esserne rimasta piacevolmente sorpresa. Era piccola, ma accogliente e secondo lei rispecchiava in pieno lo spirito della proprietaria a partire dal fatto che ci fosse una sala del trono. Rappresentava ogni sfumatura di lei, dalla serietà data dall'ordine con cui erano disposti i libri sui vari scaffali della libreria all'ingenuità e spensieratezza che costituivano le pareti chiare da drappi lilla che incorniciavano le finestre.Kalea le rispose con un sorriso per non evidenziare troppo quanto la situazione non fosse felice, poi la condusse su dalle scale per portarla dalla mamma. Vennero interrotte però da Erebus che uscendo dalla sua stanza, senza prestare attenzione, si scontrò con Alice. Appena se ne rese conto, si raddrizzò e si scusò per un paio di volte, sinceramente dispiaciuto. Lei lo spinse via con riluttanza. «Scusa, non ti...sono contento tu sia tornata.»
«Il sentimento non è reciproco.» fu la ribattuta di lei che ferì il cuore del ragazzo che si maledì. In sua presenza era un completo fallimento e la cosa peggiore era che neanche in un prossimo futuro sarebbero potuti diventare quello che desiderava. Era lei la ragazza che le aveva rubato il cuore, ma essendo di due realtà diverse, non poteva per lo meno tentare. Alice prima o poi avrebbe trovato qualcun altro e non sarebbe certo stato lui. Il che lo spezzava, ma non poteva farci nulla. Avrebbe dovuto imperate a convincerci e nel caso cercare di rimuoverla.
Kalea tranquillizzò le acque dicendo di continuare e che Laureline le stava aspettando e quindi i due la piantarono. Lei seguendola, lui andandosene dall'altra parte anche se con l'amaro in bocca.Dopo pochi minuti giunsero in cima alle scale e la ragazzina bussò con energia su una mattonella del muro che dopo due secondi aprì l'entrata alla tana della Regina Nera che uscì. Vide Alice e si illuminò. «Come sono contenta che tu sia qui, ci sei mancata.» la salutò calorosamente con un abbraccio che la bionda non potè non ricambiare. Anche lei aveva sentito molto la mancanza di Laureline, in poco tempo nonostante i bisticci iniziali era diventata una vera amica per lei e le voleva davvero molto bene.
Sciolsero l'abbraccio. «Come sta?» chiese a quel punto con un po' di tensione nella voce Alice. Era preoccupatissima per il Cappellaio e voleva solo provare ad aiutarlo, in tutti i modi in cui ne era capace, era l'amico più vero che aveva e non l'avrebbe lasciato andare. Laureline distolse lo sguardo e chiese a Kalea di andare a controllare che Evernever non facesse disastri - anche se in realtà aveva solo bisogno di un momento da sola con Alice. La ragazzina obbedì e con passo leggiadro si allontanò, dopo di che la Regina Nera fece segno all'amica di entrare nel suo rifugio. Era la prima che qualcuno oltre a lei ci entrava e la cosa subito le sembrò strana, poi però pensò che era l'unico posto dove poter parlare in tranquillità quindi era il più adatto per il discorso che doveva tenere.
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Moonlight Shadow
FantasyUna Regina dimenticata, dolce e riservata. Un Cappellaio matto, completamente fuori dagli schemi. La storia potreste averla già sentita, magari in maniera un po' differente, ma fidatevi... non é così. Amici fin da piccoli, un ordine li porta a divid...