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13 anni dopo...

Il regno del re Oleron e la regina Elsemere era caduto da qualche anno, per la morte dei due. Le tre sorelle De Crims quindi, decisero di dividersi i territori del Sottomondo. A Laureline toccò la fetta più ristretta, secondo Irasebeth e Mirana era giusto così visto che era la più piccola delle tre e sinceramente a lei andava bene. L'importante era non farle scontrare, anche se purtroppo sapeva che non mancava molto a una guerra fra loro. Si contendevano la corona assoluta da anni e per adesso la portava Irasebeth, la più grande e di conseguenza, quella che per diritto avrebbe dovuto governare al posto dei genitori. Comunque, nessuno le chiamava con il nome di battesimo nel regno. Erano conosciute come: la Regina Rossa, la Regina Bianca e Laureline -sebbene venisse citata molto di rado perché dimenticata dalla maggior parte dei compaesani- era la Regina Nera. Il soprannome era dovuto al colore dei suoi capelli principalmente, ma anche al territorio che governava. Una landa deserta dove tutto era grigio e tenebroso, non le piaceva molto per il fatto che nessuno passava di lì a trovarla o semplicemente per fare una passeggiata. Allo stesso tempo però non le dispiaceva vivere in un luogo dove poter essere se stessa al cento per cento e senza nessuno che le dicesse come doveva comportarsi. Era libera e per Laureline questa consapevolezza, era il massimo della felicità anche se...gli mancava qualcosa. O meglio, qualcuno. I suoi amici d'infanzia: Stregatto, il Leprotto Marzolino, McTwisp, Bayard e i gemelli Pinco-Panco e Panco-Pinco. Ma soprattutto, il suo migliore amico. Tarrant Altocilindro.

Di lui non si scordò mai. Nemmeno per un momento negli anni in cui fu costretta a sottostare alle regole di palazzo. Ogni tanto le capitava di intravederlo di nascosto, passare con il padre tra i corridoi per consegnare un capello...gli piangeva il cuore sapere che non poteva nemmeno andare a salutarlo. A dirla tutta, in quelle occasioni non avrebbe neanche dovuto trovarsi fuori dalla sua stanza, ma a Laureline le regole non erano mai piaciute e comunque, sapeva come non farsi cogliere con le mani nel sacco. Tuttavia, non ebbe motivo di sgattaiolare per i corridoi molte volte. Presto arrivò il giorno dell'incoronazione di Iracebeth e lì ebbe l'occasione di lanciare qualche occhiata all'amico che però non ne intercetto nemmeno una. Pensò che lui avesse altro per la testa, dato lo scompiglio che creò una sua piccola risata durante la cerimonia. Anche da bambino, ogni tanto compiva qualche azione non sempre gradita, ma mai per scortesia. Quel giorno però per il padre fu un po' troppo, era risultato totalmente inopportuno. I due discussero fuori dal castello e alla fine il figlio scelse di andarsene di casa. Laureline tutto ciò lo osservò dalla finestra del quarto piano del palazzo che dava sul porte che portava all'ingresso. In religioso silenzio e versando pure qualche lacrima insieme a quella madre che aveva appena perso suo figlio. Da quel giorno non vide più nemmeno l'ombra di quel ragazzo.
Se solo fosse riuscito a trattarsi, dopo che la corona commissionata dai due regnanti per la figlia, ormai maggiorenne, si spezzò per via della testa troppo grande della principessa. Circa cinque anni prima, Ircebeth e Mirana litigarono per un dolcetto che la madre aveva vietato di mangiare. La colpa ricade sulla maggiore e questa, furiosa, corse via. Giunse fino alla piazza del villaggio e inciampò in un cumulo di neve battendo forte la testa contro il marmo della fontana. Da quella sera, il cranio di Irasebeth De Crims, ogni volta che lei si arrabbia cresce sempre di più e lo stesso successo il giorno dell'incoronazione, in cui poi il padre decise che la più meritevole, secondo lui per guidare il regno dopo la sua morte, era Mirana. Da qui, la rivalità tra le due. A Laureline dispiaceva moltissimo per la sorella, tanto che si offrì di starle vicino per consolarla, ma lei non accettò la sua disponibilità "Lo stai facendo solo perché ti faccio pena, non perché mi vuoi bene sul serio. Nessuno me ne vuole." così aveva detto. La principessa dai capelli neri si arrese a quel punto e decise di lasciarla sola, anche se sapeva che non le avrebbe fatto bene. Tornò con passo pesante in camera sua.
Quella sera, si ritrovò stesa nel suo piccolo letto a tormentarsi, nel tentativo di dare una risposta che spiegasse il comportamento del Cappellaio, del perché non l'avesse vista. Migliaia di ipotesi si formarono nella sua testa, sembravano tutte cozzare l'una con le altre però. Erano una meno probabile dell'altra, alla fine si arrese decidendo che la vera ragione era la prima a cui aveva pensato.

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