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Arrivarono e non appena solcarono le porte del palazzo, Alice restò esterrefatta dalla maestosità di cui si ritrovò circondata. Anche Erebus ebbe la stessa sensazione e per un attimo i due sentirono di avere qualcosa in comune, la sorpresa. La caratteristica che permette di stupirsi anche davanti alla cosa più piccola e magari insignificante che a molti sfugge e non interessa. Si scambiarono uno sguardo consapevole e per la prima volta la ragazza concesse un piccolo sorriso al ragazzo che si sentì subito meglio. Pensava di non riuscire a farsi perdonare dopo la figuraccia fatta, ma forse c'era una possibilità persino per lui di trovare qualcuno di speciale.

Laureline li lasciò un momento da soli e proseguì verso il grande orologio per rubare la Cromosfera, quando una voce squillante quanto una tromba le giunse alle spalle.
«Tic Toc!»
Si voltò servo quell'urlo e dalla parte opposta alla sua vide sua sorella Iracebeth, aveva la testa più grande di quanto ricordasse e un baio di cioccheremmo erano diventate bianche. Era comunque lei, la solita vecchia e cara sorellona che Laureline ricordava.
Senza pensarci due volte, tornò indietro per andare da lei, ma qualcosa le afferrò il braccio trattenendola. Si volò e vide Erebus che la guardava con una leggera preoccupazione negli occhi. Lei tentò di liberarsi, ma lui la bloccò aumentando la presa. «Lui ha bisogno di noi.»

Sentendo quelle parole, Laureline non si oppose più. L'amico dunque la liberò e insieme a lui andò verso il grande orologio dove li stava aspettando Alice - cercando di non guardarsi indietro. Si sentiva terribilmente in colpa per non aver salutato la sorella, avrebbe tanto voluto correrle incontro e abbracciarla forte. Dille quanto le fosse mancata, ma Erebus aveva ragione. Dovevano andare , Tarrant era in pericolo e loro erano la sola sua speranza. Speriamo vada tutto bene pregò in silenzio prima di entrare nella porticina degli ingranaggi.
Arrivarono al centro dell'enorme e intricato complesso, la ragazza dai capelli biondi adocchiò la sfera magica. Si volto verso l'amica per chiedere conferma che fosse lei e l'altra annuì. Quindi Alice allungò la mano e venendo percossa da una scossa elettrica lungo tutta la schiena, sganciò l'oggetto. «AHHH!!» gridò il Tempo, dall'altra parte del palazzo, sentendo una parte di lui cedere. Lasciò la sua amata Iracebeth e andò in corridoio a piccoli passi e vide l'orlo del vestito di Laureline accanto all'organo principale. «Maledetta ficcanaso!» le urlò contro.

Poco dopo arrivò Iracebeth e Laureline accorgendosi con quanto odio la stessa guardando in quel momento per avere tra le mani la Cronosfera che lei tanto desiderava per rimediare al passato, ebbe un tuffo al cuore. Ogni fibra del suo corpo per un momento sembrò incapace di muoversi e i suoi occhi erano fissi soltanto sulla sorella che la malediceva scagliandole contro parole crudeli come: Corvo della sciagura! Feccia! Bugiarda!
Quest'ultimo era riferito al fatto che credeva le volesse davvero bene, che le parole dette la prima volta non fossero false e infatti non era così solo che ora le circostanze erano diverse e Laureline stava solo pensando all'amico Cappellaio. Per questo si sentì malissimo e una sorella minore orribile.

Le guardie stavano avanzando per acciuffarli, ma Alice fu più veloce. Lanciò a terra la sfera che si attivò e prendendo l'amica e Evernever per le braccia, li spinto dentro insieme a lei che azionò la leva e parti meravigliandosi nel constatare che quel marchingegno somigligliava a una piccola scialuppa come quelle che aveva a bordo dalla Wonder.
In un attimo si ritrovarono nel mare del Tempo e dopo essersi ripresa Laureline indicò ad Alice dove dovevano andare. Al 24 luglio di dieci anni prima, compleanno di Mirana in cui tutto fu distrutto dalla ribellione di Iracebeth per impossessarsi la corona. Un'incubo per Laureline che non gradì per niente il formicolio che le percorse le spalle. Erebus se ne accorse e le poggiò una mano sulla spalla «Tutto bene?»

«Si...più o meno...Dai, andiamo. Non importa.» ribatté lei balbettando con le braccia conserte per bloccare la tremarella. Il principe capì che anche se le avesse chiesto il perché, non glielo avrebbe detto quindi si rinunciò e concentrò su Alice che si destreggiava come un vero capitano -come tale era- con i comandi. Il cuore saltò un battito e per attimo ebbe il forte istinto di confessarle tutto, ma non lo fece. Non aveva senso farlo se prima o poi si sarebbero separati di nuovo e forse per sempre.
Laureline invece si lasciò trasportare da un dettaglio di quel giorno, uno dei più tristi della sua vita. Aveva rischiato di diventare cenere ed era proprio per questo che il Tempo credeva che si fosse fermata da tempo.

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