Thè alla menta

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Meredith pranzò il più velocemente possibile e si preparò.

Una felpa azzurra, una maglietta bianca che si intravedeva da sotto la molla della felpa, un pantalone della tuta nera e delle scarpe sportive. I capelli li lasciò sciolti e mossi, e decise di truccare solo gli occhi con un filo di mascara. Anche se voleva nascondere tutte quelle lentiggini. Si mise gli occhiali da vista e aspettò.

Tornò sul telefono, riguardando il profilo del ragazzo e parlando con la sua migliore amica.

Fece un bel po' di ricerche su di lui, vide molte interviste e parti hot di film grazie a tiktok.

Non riusciva a smettere di pensare a quello che le disse. Che era stato lui a fare il suo nome.

Perché lo aveva fatto? E come l'aveva conosciuta? Lei l'aveva mai visto?

Non aveva tempo per tutte queste domande, ormai.

Arrivarono le tredici e trenta, uscì di casa e si mise in macchina, mise un po' di musica, e partì.

Fece ritardo, se lo aspettava, ma praticamente si era persa.

"Meredith, dove sei? ti sei persa?"

"Teoricamente sì, non ho la più pallida idea di dove io sia. Maps mi dice che sono arrivata nella via, ma non vedo nessuno e soprattutto mi sembra tutto uguale."

"Aspetta un minuto che mi metto la maglietta ed esco, okay?"

"Va bene."

"Il numero civico è sette, se riesci a trovarlo mi trovi."

"Wow, molto d'aiuto." Ironizzò. "Scherzo, ovviamente."

"Immaginavo. Rimango in chiamata con te, dai."

"La ringrazio."

Passò con la macchina al numero cinque, e subito vide una stradina, per questo, parcheggiò lì vicino e scese dalla macchina, raggiungendo il numero sette.

"Sono fuori."

"Okay, ti apro." Chiuse la chiamata e vide Sebastian aprirgli la porta proprio nell'istante in cui stava mettendo e aggiustando la maglietta.

Che cosa aveva fatto in quell'istante allora? E perché aveva perso tempo?

"Ciao."

"Ciao." Meredith ci aggiunse anche un sorriso cercando di non imbarazzarsi molto.

"Scusami, posso sapere dove hai parcheggiato?" Disse, uscendo sulla strada.

"Quella di fronte a noi è la tua macchina?"

"Sì, perché?"

"Non puoi lasciarla lì, potrebbero farti una multa. So che non c'è nessun divieto, ho detto mille volte di metterlo."

Che figura di merda, complimenti Meredith.

"Ah. Dove la metto allora?"

"Dovresti entrarla in questa stradina."

"Non credo di esserne capace."

"Se vuoi faccio io."

"Sì, ti prego. Eviterei di fare molte altre figuracce." Aprì la borsa e cercò costantemente le chiavi.

"Non ti preoccupare, non sei stata l'unica a dire la stessa cosa, c'è bisogno di un po' di manovre."

"Imparerò."

Gli passò le chiavi guardandolo negli occhi. Fu un contatto visivo strano per lei, molto strano.

"Ti posso aiutare anche in questo se vuoi." Lui le sorrise.

Circle - Sebastian StanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora