L'anima gemella

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La sveglia delle dieci per fortuna fece effetto. Meredith si svegliò proprio all'ultimo squillo.

Aprii gli occhi e davanti a lei, oltre tanta luce, non c'era assolutamente nulla. Kelsy doveva essere a lavoro ormai.

Si mise velocemente le scarpe, prese telefono, borsa e giubbotto e andò via.

Quando arrivò a casa, prese finalmente il telefono. Aveva avuto due messaggi:

Kelsy:

May, mi spiace essere andata via, devo lavorare. Buona fortuna con Sebastian, ho visto la vostra chat stamattina.

Sebastian Stan:

Buongiorno bambola, ancora addormentata?

Rispose solo a quest'ultimo per mandare la posizione. A Kelsy avrebbe risposto dopo, era in ritardo al momento.

Si lavò velocemente, si asciugò i capelli, li piastrò, e si vestì mettendo le prime cose che gli capitarono: Un jeans aderente, un top beige e degli anfibi, con sopra un pellicciotto.

Quel giorno si sentiva l'aria primaverile che stava arrivando. E finalmente.

Si truccò mettendo solo mascara, e a tempo riuscì a mettersi una goccia di profumo.

Il telefono squillò, e rispose senza esitare.

"Buongiorno bambola, sono fuori."

"D'accordo, braccio di ferro... No, okay, troppo lungo. Esco."

"Già. Dovevamo pensare ad un soprannome, non ad un altro nome."

"Scusa, ciao." Chiuse velocemente tutto e corse verso la macchina.

Quando la vide finalmente uscire e chiudere la porta blindata, gli occhi di Sebastian si abbassarono verso il culo della ragazza. E lo guardò fin quando non si rese conto che ormai stava guardando il vuoto, poi alzò lo sguardo fissando gli occhi verdi, questa volta nudi di occhiali.

"Buongiorno." Disse, baciandogli la guancia.

Sebastian si girò di scatto dopo il bacio, era felice, tanto.

"Finalmente ti sei ricordata di salutarmi. Di buon umore oggi?"

"Sì, si vede?"

"Come mai?"

"Mh. Non credo di dirtelo."

Tutti e due sapevano perché entrambi fossero così felici, ma lasciarono perdere i convenevoli.

"Ora è strano vederti senza occhiali."

"Ci devi fare l'abitudine, non credo li porterò durante le registrazioni, se verrò presa."

"Ma sì che verrai presa, stai imparando dal migliore."

"Ed ecco il modesto, ora ti riconosco un po' di più." Ironizzò ridacchiando.

"Ah. Ah. Ah. Che simpatica. E comunque gli occhiali ti rendono più intelligente, credo ti serviranno per il ruolo."

"Ora sei tu il simpatico, davvero."

"Dai, bambola, sto scherzando."

Si girò verso la ragazza, che era totalmente bordeaux in volto.

"Quindi? Ti piace bambola?"

"Ci può stare, basta che non mi chiami così in pubblico. Piuttosto, non so che soprannome darti."

"Troverai il soprannome giusto, prima o poi. Hai avuto il tempo di fare colazione? Ci fermiamo ad un bar?"

Circle - Sebastian StanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora