Sensi di colpa

763 31 0
                                    

Si misero in macchina e partirono verso casa di Sebastian. Nessuno proferì parola, avevano troppo a cui pensare. Non dettero corda neanche a quello che dissero su di loro alla radio, ma ve lo dico:

"Un nostro paparazzo ci dice che Sebastian Stan giovane e sexy attore, è appena stato fotografato ad un bar con la famosa e bellissima modella Meredith Calton. Cosa ne pensi Jackson? Si stanno per fidanzare o avranno secondi fini? E poi, potrebbe essere una coppia che potrebbe piacere?"

"Dalla foto che vedo, dove si tengono per mano, credo che potrebbero essere perfetti l'uno per l'altro. All'apparenza, secondo me, hanno lo stesso carattere, ma se solo li potessimo conoscere sapremmo che sono completamente opposti, quasi. Forse il giusto equilibrio per entrambi. E comunque sì, se si tengono per mano, forse stanno insieme. Anche se per me è nuova questa cosa."

C'era tutto quel caos di pensieri da parte di entrambi che proprio non riuscivo a sentire quello che diceva la radio, per questo, lasciamo perdere.

Arrivarono a casa e lei si mise a sedere come sempre, mentre Sebastian cercò di prendere un po' di fiato in camera, dove si tolse la maglietta e si mise un pantaloncino più comodo per la situazione.

Meredith si sentiva in colpa per quello che era successo, era come se Sebastian fosse diventata un'altra persona. Rimase un po' a sedere, poi decise di raggiungere il ragazzo in camera. Vide il suo petto nudo dal vivo, finalmente, ma decise di non pensarci molto, la situazione era ben peggiore.

Bussò alla porta e si girò guardandola.

"Posso?" Chiese lei, guardandolo.

"Sì, mettiti pure comoda." Fece spazio per la ragazza, ma continuò a stare a pancia in su. Non sapeva cosa gli fosse preso, perché fosse diventato così freddo anche con lei, che non aveva fatto niente, che si era mostrata una ragazza gentile e comprensiva, così dolce e soggettiva.

Si stese guardando il soffitto. Non sapeva cosa dire al momento.

Lui si girò per guardarla, lo avrebbe fatto per ore, non si sarebbe mai stancato molto probabilmente. Aveva tanto da ammirare, commentare, forse anche esplorare.

"Mi dispiace per..."

"Hey, no. Non esiste. Non sentirti in colpa. Non è assolutamente colpa tua." La bloccò.

Anche lei si voltò, mettendosi praticamente sotto il suo corpo appoggiato sul fianco sinistro. Spostò un ciuffetto ribelle che uscì dal codino del ragazzo, cercando di assaporare col tatto il volto morbido del ragazzo.

"Invece sì che mi sento in colpa, ieri è stato bellissimo e oggi è..."

"Diverso, lo so. Ma stai imparando a conoscermi sul serio, scoprirai veramente che testa di cazzo sono."

"Non penso che tu sia una testa di cazzo, o almeno, mi correggo. Non credo lo penserò mai."

"Non mi conosci ancora, bambola. Dacci un po' di tempo, e sarai una di quelle persone che se ne andrà via."

"Non sono io che va via, ma gli altri. Vedi? Anche tu devi ancora conoscere tanto di me."

"Abbiamo conosciuto solo la punta dell'iceberg per il momento."

"Già, e se ci sarà l'occasione parleremo di tutto quello di veramente brutto che ci è capitato."

Sebastian notò la tristezza negli occhi della ragazza, ed era ancora più triste per questo.

"Ora non piangere però, ti prego."

"Mi fa star male sapere che il motivo per cui sei così in questo momento è per colpa mia."

Circle - Sebastian StanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora