Instagram

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Solo allora, notò che il telefono era stato acceso per tutto questo tempo.

Era su Instagram. Aveva postato delle storie.

"No, no. Porca troia no."

Incominciò a piangere ansiosamente.

Odiava quando accadevano quelle cose.

I tre videro la ragazza cogliere il telefono, così presero il loro telefono guardando le storie Instagram, guardando tutto in prima persona.

All'inizio c'è l'inseguimento, poi gli ansimi della ragazza. Per fortuna però non si vedeva niente, se non il cielo e la palma che copriva i due dal sole cuocente. Solo all'inizio della ripresa si videro, quando erano ancora in piedi.

"Meredith!" Disse la ragazza.

I tre si guardarono sconvolti, correndo poi verso i due.

"MEREDITH!" Urlò a squarciagola.

Lei era già in preda al panico, le storie erano state già viste da più di mille persone. Potevano aver registrato tutto, e postarlo ovunque loro avessero voluto. 

"Porca puttana, no, ti prego, no."

La ragazza stava avendo un attacco di panico, l'uomo invece era incredulo, ma aveva sempre avuto il sangue freddo.

"Calmati, bambola, calmati. Ora elimino tutto, okay?"

Scarlett raggiunse la ragazza, che si era impallidita e guardava il mare per calmarsi.

Odiava far sapere i fatti suoi alle persone, soprattutto quelle cose così intime. Un conto era l'inseguimento, un altro era quel momento così romantico e solitario. Era un ricordo che doveva essere ricordato solo da loro due, non da tutti.

"Devi calmarti, May. Respira, Ispira, segui me, okay?"

Anthony si porse verso il ragazzo.

"Che cazzo è successo?"

"Non lo so, aveva incominciato a registrare noi due che rincorrevamo, poi mi sa che se n'è totalmente dimenticata e..."

"Sta continuando a non respirare, come mi devo comportare? Insomma, io non ho mai vissuto una cosa del genere, quindi-"

"Aspetta, faccio io."

La prese in braccio correndo verso l'hotel.

In ascensore la fece scendere mettendola di fronte a sé.

"Meredith, andrà tutto bene, devi solo ascoltare il mio fiato."

Ma neanche il tempo di dire quelle parole che le ante si spalancarono. Entrarono nella suite e la mise seduta sul divano.

"Piccola devi calmarti. Ecco, ascolta." Le prese la mano poggiandola sul petto nudo, facendole sentire quanto fosse "calmo" il suo cuore. La strinse forte a sé.

Se non avesse avuto quella reazione, lui sarebbe stato molto più tranquillo. Gli importava, sì, ma per fortuna non si vedeva niente dei corpi quasi nudi. Se si fosse visto anche un minimo di lei, avrebbe avuto il coraggio di andare a denunciare chiunque lo avesse postato.

I volti si avvicinarono.

"Ascolta il mio respiro, e seguilo. Va tutto bene. Shh, va tutto bene."

Dopo qualche minuto di affanno, il respiro si calmò. Le baciò la fronte, guardandola negli occhi.

"Stai bene?"

Gli annuì, ricominciando a piangere.

"Tutti ora sanno..."

Circle - Sebastian StanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora