Vivo

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«Il re ha avuto un malore!» gridò qualcuno l’indomani nel silenzio mattutino.
Il mio cuore galleggiò nella serenità. “È finita, ce l’abbiamo fatta!” espirai tranquillizzato. Un cenno di riso mi sfuggì soddisfatto.
Fu una catastrofe, una disgrazia. Un asteroide piombato sul nuovo raccolto. Fu la peggior sorpresa che potessi desiderare quella che mi si presentò svoltando l’angolo.
Fenrir seduto al suo trono. Ritrovai Fenrir accudito e riverito dai suoi leccosi servienti. Non riuscivo a crederci. Affannato, sudato, parlava a fatica. Si teneva una mano sul petto sputando bestemmie. Sul suo viso potevi leggere chiaramente i versi della sofferenza. Malconcio sì. Ma vivo. Cazzo, era vivo! Se solo Olly avesse seguito alla lettera il piano, Fenrir non poteva essere vivo, forse per divina misericordia, ma la misericordia non accarezza un bapu, questo mai.

Hai presente quelle giornate di noia opprimente, quando non hai voglia di fare nulla? Pure che fuori c'è una giornata togli fiato, pure che la tua salute è in situazione ottimale, pure che il portafogli non sta ancora a pancia vuota... tu non c'hai voglia di fare un cazzo. Il televisore acceso, è appena iniziato un programma di merda e tu te lo subisci perché non hai proprio voglia di cercare il telecomando, di alzarti, tanto sai che quelli parleranno, diranno sempre le stesse stronzate, e tu te li vedrai comunque, ma infondo sai che non li vedrai davvero. Il televisore è acceso come lo sei tu in quel momento: inutilmente. È un cerchio alla testa che si stringe piano piano fino a farti scoppiare dal cervello il pensiero che tutto è inutile. Le tue parole le copriranno altre parole, i tuoi gesti saranno rimpiazzati da altri, i tuoi pensieri... pure quelli si perderanno nel tempo, perché c'è chi sa esprimersi meglio di te, chi li sa esporre in vesti affascinanti, mentre tu ci metti un paio di scarpe da ginnastica, jeans, capo scoperto e mandi in giro ciò che pensi nei vicoli della realtà. Perché sei troppo semplice, e i vicoli sono strade senza uscita. Giri e rigiri, ti ritrovi sempre allo stesso punto. Aspettati sempre un muro in faccia. Allora chi te lo fa fare. Ti passa la voglia, ti passa la voglia di ogni cosa. Diventi tutt'uno col divano. Tu non vuoi quel maledetto divano, vuoi qualcosa che ti assorba e che ti faccia apparire come ti senti veramente: inutile. Ho sprecato fiato con mamma. " Lascialo perdere a papà, fatti una nuova vita. Fatti almeno una vita che sia vita", mi ha ascoltato secondo te? ". " Fenrir è una belva senz'anima. Dimenticalo finché sei in tempo " ho detto ad Olly. Ha preso minimamente in considerazione il mio consiglio? No! Ancora e ancora tutto inutile. Così ti lasci imprigionare dal "menestrafotto". E che andassero al diavolo tutti quanti!
Lo sconforto calò sulle teste de Lo Scudo. Per giorni non riuscimmo neppure a rivolgerci la parola l’uno con l’altro. Troppo delusi. Amareggiati. Sconfitti a pochi metri dalla costa, quando la brezza dell’entusiasmo ci aveva già dato l’illusione di sentire la sabbia bagnata sotto i piedi. La nostra isola di libertà era ancora lontana.
Ci preparammo al peggio. Perchè ne eravamo certi, il peggio sarebbe arrivato.

UPSIDE DOWN Vol 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora