Capitolo 19:

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Chuuya's pov:

Sono in un campo di girasoli, non so che ore siano o che giorno sia, pongo lo sguardo in alto alla ricerca del Sole fino a calarlo all'orizzonte. "È sera" mi dico. Inizio a camminare senza meta fino a che non vedo una figura. È alta, con dei capelli castani, le bende che ricoprono le braccia si nascondono timide sotto una maglia vecchia e usata. Mi incammino, ma passo dopo passo essa sembra sempre più lontana. Mi fermo a guardarla "EI" urlo "CHI SEI?" chiedo cosciente della risposta, ma essa non arriva. Rimango in silenzio per un po' e riinizio a camminare, quando la figura si volta. Inconsapevole delle mie azioni inizio a correre e correre, "ci sono quasi" mi ripeto. L'ho quasi raggiunta, sporgo il braccio per afferrare la sua mano e la figura fa lo stesso, ma appena ci stiamo per sfiorare essa scompare. Svanisce davanti a me, sgretolando ogni cellula del suo corpo donandomi unicamente le vecchie bende. Rimango immobile con gli occhi spalancati guardando ciò che ormai non esiste più. Sta iniziando a nevicare, ma non sento freddo. Stringo in pugno le bende e mi inginocchio con le braccia appoggiate leggere sulle gambe. Sono immerso dai girasoli e ormai la notte ha preso possesso del cielo "Perché quella figura era senza volto?". Guardo per un'ultima volta in alto "non ci sono le stelle" sussurro accompagnato da una lacrima.



Apro gli occhi, ancora scosso da ciò che è appena successo "era solo un sogno". Mi siedo sul letto "che mal di testa allucinante", dico poggiandomi la mano sul viso. Mi guardo in giro "come ci sono arrivato qua?", la camera è stranamente in ordine e le tapparelle sono socchiuse. Sospiro e mi alzo definitivamente, esco dalla camera trovandomi direttamente in cucina, quando noto delle cose sul tavolo. C'è un piatto con delle uova strapazzate, del riso al curry e delle verdure, ci sono le solite medicine che prendo dopo le sbornie e poi

"Un bigliettino?" dico stupito tra me e me. Lo prendo in mano e con la vista ancora mezza appannata inizio a leggere:

"cerca di mangiare (tranquillo non è avvelenato),

X1X-01X-X12X,

- Dazai"


Fisso il bigliettino per minimo 5 minuti "Quello spreca-bende mi ha appena dato il numero?" Gli occhi sono puntati su quel nome, una singola lacrima cade, sbavando a malapena l'inchiostro. "Sono stufo di dover versare delle lacrime ogni volta che ricordo il tuo nome". Accartoccio il foglietto buttandolo nel cestino vuoto andando verso la camera. Mi fermo. Mi volto piano e osservo quella cartaccia per qualche secondo, sono indeciso ma lo recupero dal fondo della busta.



"Oggi è il mio giorno libero e lo uso per pensare a quello spreca-bende... non ci posso credere". Le ore passano e l'indecisione cresce. Alla fine mi arrendo e chiamo le uniche due persone che mi potrebbero aiutare.

Dopo circa 10 minuti me li ritrovo fuori alla porta e prendendoli per il polso li faccio sedere sul divano:

"Allora... Kouyou, Akutagawa" dico guardando prima uno poi l'altro "ecco... come dire... mi serve un consiglio", si lanciano una occhiata veloce, non è abituale che io arrivi a chiedere un parere a qualcuno

"Chuuya, tutto ok? Sembra che hai visto un fantasma", chiede preoccupato Aku

"Si si tutto ok, cioè... non lo so, per questo ho bisogno di aiuto", mi inizio ad agitare camminando avanti per il salotto

"Chuuya, prendi un respiro e parla", faccio come dicono e sputo fuori l'enorme preoccupazione

"Ho rivisto Dazai... E mi ha lasciato questo", dico mostrando il biglietto.

"NO, no no no, non se ne parla proprio, tu a lui non lo chiami", inizia Aku "ti ha fatto stare di merda per un fottuto anno intero, non se ne parla che ora torni da lui"

"Ei... non sappiamo cosa sia successo precisamente e sai bene quanto me che Dazai ci tiene", interviene Kouyou

"Cosa c'entra? Non può ricomparire a caso e comportarsi come se nulla fosse successo"

"Questo lo so, solo...fagli spiegare, magari ha una motivazione" continua a proteggerlo la donna.

Continuano a discutere fino a che non li interrompo stufo di quel casino:

"NON SIETE DI AIUTO", si girano di botto e si rendono conto di star trascinando il discorso troppo per le lunge

"Ci dispiace Chuuya... non ce ne eravamo resi conto", risponde Kouyou a nome di entrambi, "solo che teniamo molto a te e sia io che Akutagawa siamo preoccupati che possa farti ancora male... però penso che avete davvero bisogno di parlare e chiarirvi... forse... prova a scrivergli! Se ti risponde bene e se non ti risponde allora capisci che non c'è motivo di continuare. Ma davvero dovete parlare e vedere se si può chiarire o se non c'è nulla da fare chiuderla definitivamente"

"Però non fare troppo il sottone. Scegliete un luogo di incontro e tutto, se vuoi parlarci va bene, fai come preferisci, ma non lasciarti mettere i piedi in testa, che né noi né te vogliamo trovarci nella stessa situazione di un anno fa", conclude Aku portando a galla i momenti che tutti e tre avevamo passato per sorreggerci a vicenda, ma soprattutto a sorreggere me...non voglio più essere debole.


Dopo qualche minuto di riflessione prendo una decisione da annunciare "Ok, allora aspetto sta sera, vivo la mia giornata normalmente e se poi avrò ancora voglia lo farò".




Si è fatta sera tardi, sono illuminato dal cellulare e dalle lucide appese al letto. Sto fissando ormai da almeno 5 minuti lo schermo davanti a me. Prendo un respiro profondo e scrivo il messaggio. Dopo averlo riletto minimo dieci volte lo invio. Il cuore batte all'impazzata, il corpo è incandescente, sto sudando. Guardo incredulo la chat quando vedo arrivare un messaggio di risposta:

Chuuya: ei

Chuuya: dobbiamo parlare

Dazai: mi sa di sì

Chuuya: preferibilmente prima possibile, così mi tolgo il pensiero

Dazai: ok

Dazai: va bene venerdì al molo alle 22?

Chuuya: ok

Esco dalla chat con il cuore in gola, devo aspettare ancora 4 giorni.

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