Capitolo 34:

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Chuuya's pov:

"SGOMBRO MUOVITI!"

"Da quando sono uno sgombro?" mi chiede ridacchiando Dazai

"Stai zitto e vestiti" gli urlo dalla cucina.

Siamo arrivati al grande giorno della missione. Sono un po' ansioso, ma confido nella riuscita. Io e Dazai abbiamo progettato ogni dettaglio, anche i possibili problemi. Sciolgo tutto il copro e prendo una tazza di tè "ce la possiamo fare" penso tra me e me.


Finalmente arriviamo davanti al bar

"Buongiorno a tutti, siete pronti?" chiedo ad Akutagawa e Atsushi. Quest'ultimo trasuda ansia da tutti i pori, portando con sé la preoccupazione del corvino.

"Allora, prima di tutto ecco a voi gli auricolari, qualsiasi cosa io e Chuuya vi daremo gli ordini necessari. Ora prendete un bel respiro e caricatevi di energia, ricordate che non siete soli, siete partner adesso, per cui uno è la spalla dell'altro. Copritevi a vicenda e soprattutto fidatevi l'uno dell'altro".


Finiamo i discorsi preparatori e ci avviamo nelle postazioni prestabilite. Una missione da soli è un conto, ma coordinare 4 persone crea un enorme sforzo, speriamo di riuscirci.



Akutagawa's pov:

Sono al porto con Jinko, ci troviamo dietro dei vecchi container, osservando ogni mossa dei nostri obiettivi. Sembriamo dei carnivori in agguato, pronti a sbranare la nostra preda. Appena vediamo che Margaret Mitchell si allontana, la tigre sgattaiola fuori dal suo covo. Le sta alle calcagna, pronta ad attaccare. Ma un unico passo falso ci fa collassare tutto: è un ragazzo con la salopette. Ha degli occhi chiari e con capelli corti e biondi. Si mette gentilmente il cappello in testa:

"Siete arrivati presto" afferma calmo

"è il tipo delle piante" penso tra me e me. Non dovrebbe essere qui, è sempre in compagnia dell'altro, a meno che-

I pensieri si interrompono quando vengo intrappolato da delle radici. Sospiro rumorosamente, prima di liberarmi senza fatica. Il biondo spalanca gli occhi e indietreggia leggermente


"ATTENTO AKUTAGAWA" sento urlare Jinko poco prima che un'ondata di vento mi sbatta contro il container. La tigre mi corre incontro, afferrandomi per il braccio. Mi strascina all'interno di un enorme magazzino abbandonato

"Ok, togliamo di mezzo quello con l'abilità delle piante grazie all'uso del vento" mi dice mezzo convinto il grigio

"Continua" gli dico incuriosito dalla proposta

"Nel senso...non sembra facciano lavoro di squadra, quindi, finché non appare Hawthorne possiamo giocare a nostro favore. Dobbiamo fare in modo che le abilità si ritorcano contro di loro. Per farlo dobbiamo puntare uno dei due, così che l'altro andrà in suo aiuto e si scontrino".

"Ma dove siete finiti ragazzi? Io volevo conoscervi" riecheggia una voce femminile.

Usciamo allo scoperto trovando davanti a noi una giovane donna. Ha dei lunghi capelli castani,  raccolti in uno chignon. Ha un lungo vestito azzurro che ricorda l'800, accompagnato con un ombrello della stessa tinta. Ha un sorriso gentile, con occhi pieni di insidia.

Con testa alta esco da dietro uno dei container:

"Rashomon" sussurro. La testa della mia abilità esce dalla schiena, visibile solo da dietro alle mie spalle. Con la mascella chiusa inizio a camminare, un passo dopo l'altro la vicinanza con la donna diminuisce. La sua attenzione è sempre più accesa, tanto da cadere sulla difensiva "proprio come speravo" sussurro tra me e me.

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