Capitolo 10:

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Sono nel mio letto, disteso a guardare il soffitto. Non so che ore siano, sento le lancette continuare il loro corso, ma il tempo non sembra fare lo stesso. Vuoto. Non c'è più niente. Non so cosa provare, cosa fare, la mia testa è piena, ma allo stesso tempo ogni parola rimbomba in essa.

"E io che pensavo di aver trovato un punto di salvezza", che pensiero stupido, l'ho sempre detto no? Ogni cosa che mi circonda finisce con il distruggersi. E oggi, come ogni volta, la stessa maledizione mi ha colpito.



Mi siedo sul balcone, appoggiato al muro, guardo in alto in cielo nella speranza di trovare sollievo. È notte, ma oggi la Luna si è rifiutata di donarmi un po' della sua luce, le stelle sono spente, come se volessero nascondersi dalla mia vista.

Ridacchio amaramente "perché butto sempre tutto all'aria? ".

Ripenso a tutte quelle volte che passavo le giornate a ripetermi quanto la mia vita fosse insensata, eppure, da quando l'ho incontrato è come se tutto avesse preso un briciolo di importanza. Ho iniziato a pensare che lo avrei visto il giorno successivo, che avrei trovato un punto di fuga, un punto di salvezza, e invece, mi ritrovo qui.

" Oda... Cosa devo fare? "


I minuti passano, il tempo è congelato, il silenzio assordante fa scattare una sensazione strana e qualcosa nel petto di smuove

"Oda... Perché mi hai fatto questo? ".

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