Capitolo 31:

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Chuuya's pov:

Non so che mese o giorno sia. Saranno passate forse due settimane dalla morte di Oda. Da quel esatto momento tutto ha deciso di collassare.

Non so se sia un segno dell'universo, o semplicemente degli avvenimenti che seguono il loro corso. Non so se sia una specie di punizione per i miei peccati o semplicemente eventi casuali che si susseguono in modo sgradevole.



Sono nel seminterrato della port mafia. È un luogo buio e freddo, senza neanche un'anima viva che osa passare. Sono appoggiato esausto al muro ai confini della grande stanza. Sono schiacciato dal silenzio assordante dell'ambiente. Il respiro è calmo e regolare, ma i miei pensieri non sono della stessa opinione. Sto guardando un punto impreciso sulla merce avanti a me, contenuta nei container aperti. E con la gelida aria della port mafia, trascino la mia mente,  sconfinando nei punti più remoti della memoria.

Non riesco più a stare dietro a nulla, mi sento come impazzire.



I pensieri saltano da un argomento all'altro, riconducendosi sempre allo stesso filo guida: Osamu Dazai.



Il moro sembra fisso in uno stand-by continuo, è abbandonato a sé stesso. A volte va a lavoro, mentre altre non riesce neanche ad alzarsi dal letto. Si è lasciato andare, abbandonando anche la possibilità del miglioramento. So che ha bisogno di tempo per processare, ma deve cercare un modo di andare avanti. So che è difficile attraversare il dolore, ma ciò non significa che bisogna lasciar stare. Se ti convinci già in partenza che non andrà meglio, come pretendi di fare progressi?

Non puoi pretendere che da un giorno all'altro tutto si risolva e non puoi neanche aspettarti che il percorso sarà facile. Deve tirarsi si su le maniche e darsi una svegliata. Se non vuole sprofondare nel suo abisso, allora deve iniziare a nuotare verso la superficie.

Sono così tante le parole che vorrei rivolgergli, ma così tanta pena sale al solo suo pensiero.

Non posso permettermi di lasciare andare Dazai, non posso lasciarlo indietro, come lui non può lasciare indietro me. Non posso permettermi di farlo crollare.

Sono consapevole di non essere un'ancora stabile e di non essere la persona più indicata per questo genere di cose, ma giuro che voglio provarci. Voglio provarci davvero...eppure non so cosa fare. Davanti a me ho il vuoto totale. è talmente buio che non riesco a vederci traverso. Non riesco a ricavare neanche la più piccola delle fiamme di speranza.

Mi raggomitolo su me stesso, mentre una lieve pioggia inizia a battere sulle porte del magazzino. Stringo la felpa con le mani, che a loro volta circondano le gambe. Nascondo la testa tra le braccia, mentre lacrime di stanchezza incidono il mio volto.

Il corpo trema, lo avvolgo con più forza, sperando in qualche sollievo.

Inizio a singhiozzare, mentre le gocce salate non smettono di cadere.

" Voglio che tutto questo finisca vi prego".



Il silenzio ha travolto la stanza, lasciando quella preghiera perdersi nel vento. Voglio essere salvato, voglio galleggiare, voglio vivere in questo mondo. Ve ne prego, a chiunque stia in cielo, mandatemi salvezza, se non per me, per i miei cari. So di non esserne degno, ma ve ne prego, dammi questa possibilità. Farò ciò che posso per ripagare, ma davvero, se c'è qualcuno là su ad ascoltarmi, aiutate le anime perse di questo mondo.

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