Capitolo 33:

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Chuuya's pov:

Sono le 7:00 quando suona la sveglia. La spengo con disprezzo e mi siedo lentamente sul letto. Accarezzo la testa del moro accanto a me, sbadigliando stancamente. Malgrado la voglia di restare a dormire, mi alzo svogliato, andando a fare colazione.

Tra una bevuta di tè caldo e uno sbadiglio, riesco finalmente a prepararmi per lavoro

"Non ciò proprio voglia" mi dico a bassa voce, rovistando nell'armadio, in cerca del mio giubbotto di pelle

"Buon lavoro Chu" mi giro di scatto, vedendo un Dazai mezzo addormentato sul materasso

"Oddio, ti ho svegliato?" gli chiedo preoccupato

"Nono, sta tranquillo Chibi" mi risponde ridacchiando divertito

"Mhm, eh va bene, dormi ancora un po' Spreca-bende", lui annuisce.

Mi avvicino a lui cautamente, coprendolo con le coperte, gli do un 'pat pat' sulla testa ed esco dalla stanza.



Una volta arrivato a lavoro sistemo gli ultimi file per la spedizione e scendo al magazzino. Mi ritrovo davanti a una trentina di lavoratori, pronti a eseguire i miei ordini. Tra il gesticolare, manco italiani, e non incasinarmi tra i fogli, riesco finalmente a organizzare gli ordini dei container.

Per la precisione ci sono ben 5 camion da riempire con le rose richieste dalla figlia dello yakuza. Per cui, secondo i miei calcoli, basta ingaggiare 3 o 4 magazzinieri a camion. Tra un calcolo mentale e l'altro, riesco a trovare un compromesso con me stesso.

Mi gratto la testa osservando le casse, dove sono rinchiusi i fiori, dando finalmente voce agli ordini:

"Ok ragazzi, mettiamoci di impegno..." inizio a dividere le piccole squadre così da organizzare il processo.



Passata qualche ora finalmente riusciamo a concludere, sospiro e mi appoggio al muro ai confini del magazzino. I camion sono partiti e posso finalmente rilassarmi. A pensarci è davvero strano come ordine, ma da altro canto, con tutto il casino con la Guild, ogni tipo di merce è ben accetta. Continuo a pensare alle rose, e a quale composizione la figlia deciderà di manovrarle, quando la voce di Mori risuona tra le pareti:
"Noto che hai finito Chuuya" ogni suo passo rimbomba per il magazzino "Hai del tempo libero per me? Vorrei discutere della situazione con la Guild, forse io e Fukuzawa abbiamo trovato un compromesso" annuisco raggiungendolo.


Ci troviamo nel suo cupo ufficio, uno di fronte a l'altro, mentre Elise disegna componenti della port mafia sui pavimenti:

"Allora" inizia il boss "data la situazione, io e il capo dell'Agenzia, Fukuzawa, abbiamo deciso di contrattaccare e mettere fine alla situazione con la Guild. Stanno allargando troppo i loro confini e stanno approfittando della città per i loro scopi personali. Vogliono ottenere più ricchezza possibile, ma ciò porterà a un prosciugamento delle banche, portando a un crollo delle banche centrali." Continua a parlare di finanziamenti e di problematiche economiche che la nostra città, e quelle affianco, stanno passando per colpa dell'associazione americana.

"Chissà quando ha preso forza" mi chiedo tra me e me. Quando lavoravo in America le uniche volte che ho sentito parlare della Guild, era quando documentavano piccoli furti a gioiellerie. Gli artefici erano sempre le stesse 3 persone, ma, con quel che dicevano, non avrebbero mai dato fastidio ai nostri commerci; per cui abbiamo evitato di approfondire le ricerche su di loro. Probabilmente ai quei tempi il loro boss non aveva nessuna intenzione di fare il passo più grande della gamba.

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