uno

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Sono stato in America con i miei zii per non stare in Corea, sono passati ben otto anni da quando non mettevo piede qua, e il senso di pesantezza lo sento sulla pelle.
Erano passati così tanti anni e mi sento ancora adolescente con le mie piccole manie del divertimento. Che in poco tempo erano diventate pesanti e oppressive che non riuscivo più ad uscirne.
Avevo litigato così tanto con i miei genitori che ero scappato di casa, a causa del mio divertimento, facendomi odiare profondamente da mio padre. Col tempo che stavo in America ero riuscito a chiarire in qualche modo con mia madre, finché non ero ritornato.
Avevo lasciato alle spalle le mie vecchie conoscenze, le mie vecchie abitudini e il vecchio me. Mi sentivo come nuovo, però già ritrovandomi davanti al vialetto di casa mia, mi fa sentire così strano e in un pericolo costante.
Con grande forza d'animo ero riuscito a suonare al campanello, che ben presto mi aveva aperto Rossella, la domestica. Colei che mi aveva cresciuto nonostante i miei erano sempre impegnati col lavoro e altre faccende finanziarie del tempo.
"mannaggia Jimin quanto sei cresciuto! Sei diventato un vero uomo adesso" disse lei abbracciandomi forte
"mi eri mancata molto Rossella" dissi io ricambiando l'abbraccio
"dai entra, che la signora ti sta aspettando con tanta ansia" disse la domestica sorridendomi.
"e mio padre?" domando curioso, anche se sapevo perfettamente la sua risposta.
"è uscito da poco, per delle commissioni di lavoro" disse la signora abbassando lo sguardo
"come mi aspettavo dopotutto" risposi con l'amaro in gola
Entrammo e la casa non era cambiata per niente, se non qualche mobile nuovo. Era come quando ero più piccolo.
Era piacevole sentire quella sensazione di casa dopo tanto tempo.
Arrivammo in soggiorno e vidi mia madre, che appena mi vide corse ad abbracciarmi. La accolsi tra le mie braccia e la strinsi forte.
"ben tornato a casa, amore della mamma" disse lei iniziando a piangere, "mi sei mancato davvero tanto Jiminie, il mio bel bambino"
"anche tu mi sei mancata davvero tanto mamma, dov'è Taehyung?" chiesi subito
"a Taehyung non abbiamo detto niente del tuo arrivo, è stata una mia idea per fargli una sorpresa, e dopo tutto è quasi il suo compleanno" disse lei sorridendomi, "adesso è uscito con il suo migliore amico, però a cena arriva, essendo che gli avevo detto di avere degli ospiti speciali"
"e questo ospite speciale sarei io?" dissi ridendo leggermente
"esattamente Jiminie, adesso che ne dici di riposare un po', la tua camera è rimasta uguale, non abbiamo toccato niente delle tue cose, l'ultima volta ci avevi pensato tu stesso..."disse lei ricordando quel giorno
"non ti preoccupare mamma, penso che un bel giro in moto me lo posso fare adesso che sono tornato, la mia bambina mi sta aspettando" dissi sorridendole
"certo amore vai pure, e copriti che fa freddo"
Annui semplicemente e presi la mia valigia. Salendo quelle scale mi era venuto un brivido, tutto quello che era successo l'ultima volta era ancora ben vivido, non era scomparso nemmeno con la terapia e il percorso che avevo fatto.
Merda.
Entro in camera e prendo la mia tuta per la moto e il casco, e scendo sotto in tutta fretta.
"mamma! avete fatto girare la moto in mia assenza vero?" urlo dalle scale
"sisi Jimin, Taehyung ha preso la patente della moto e quando non può usare la sua usava la tua, quindi stai sereno, funziona davvero bene quel gioiello" disse lei con uno sguardo strano
Annuisco stranito e vado verso il garage, e mi si presenta una Kawasaki Ninja nuova di zecca. Sicuramente mia madre assieme Taehyung c'entrano in tutto questo.
Apro il garage e accendo la moto, porca puttana, questa si che mi mancava.
Dopo una bella ora a sfrecciare come una saetta per le strade di Seul torno al mio vecchio posto di ritrovo. Prima che me andassi completamente da Seul avevo un circolo illegale di gare sulla moto, anche se le mie vecchie amicizie tossiche che avevo provenivano da qua, non potevo non venire a vedere se era cambiato qualcosa.
Infatti c'erano molti volti che non conoscevo, e una presenza molto cara a me si era fatta strada tra tutti i motociclisti presenti. C'era Taehyung insieme al suo migliore amico, Yoongi. Che diavolo ci facevano loro qua.
Effettivamente ora che ci penso non avevo trovato la moto di Tae in garage quando ero andato.
Lasciai la moto lì vicino e mi avvicinai alla massa delle persone che attendevano l'arrivo di qualcuno. Mi ero messo dietro in modo tale che nessuno riusciva a vedere chi realmente fossi e ascoltai le persone attorno a me.
"quindi il primo è il solito Jeon" disse uno
"cazzo, quello ci va proprio pesante, si vede che la moto è ben preparata e ci sa fare. Infatti eccolo che arriva"
Guardavo con attenzione ed eccolo che si fermava al traguardo. Era lui il ragazzo di cui stavano parlando quelli.
Scese dalla sua moto e tolse il casco, per poi girarsi verso la folla di persone ad attendere la fine della gara, sembrava cercare qualcuno tra la folla.
"io ho finito, possiamo anche andarcene" disse in modo freddo
Non avevo perso tempo, ed ero tornato alla mia moto.
Tornato a casa avevo cercato di rimettere tutto com'era e ero andato da mia madre in cucina.
"mamma sono tornato" dissi entrando in casa
"ti piace la moto?" chiese lei sorridente
"troppo mamma, non dovevi" dissi sorridendole
"te lo meriti Jimin, davvero tanto" disse lei sorridendomi ancora, ma non come quello di prima, sembrava più malinconico
"papà?" chiesi
"è nel suo studio, ha chiesto di te, ma appena gli ho detto che eri andato in moto, aveva detto che sicuramente saresti andato nel tuo circolo vizioso. E' vero Jimin?" chiese lei con un tono di preoccupazione
"si mamma, sono tornato lì per pura curiosità, volevo vedere chi c'era?"
"hai trovato qualcuno del passato?" chiese
"non ancora mamma, adesso vado a cambiarmi, quando è pronto vieni a chiamarmi pure"
E come potevo dare torto a mio padre, mi conosceva bene, da quando avevo sedici anni che sono sopra alla moto a sfrecciare come una saetta, e dopo poco tempo mi ero unito in quel circolo di ciclisti spericolati, lì avevo conosciuto persone veramente del cazzo e iniziato la mia caduta verso il basso.
Diventai in poco tempo il migliore di tutta Seul sulla moto, tutti mi conoscevano. Lì mi divertii davvero così tanto, che le gare e la moto diventarono in poco tempo la mia vita.
Era molto logico che io con la moto dopo tanto tempo sarei tornato lì, ma nessuno mi aveva ancora riconosciuto.
Penso che tornerò a fare le gare molto presto, e in anonimo, così da non destare sospetti altrui.
Tornato in camera avevo riposto la tuta al suo posto e mi ero diretto in bagno a farmi una doccia bollente, mi serviva un po' di relax prima di affrontare mio padre di nuovo, era troppo tesa la situazione.
Mi guardai allo specchio ed ero cambiato esteticamente, ero più alto di prima anche se di poco, avevo messo massa muscolare, infatti i miei evidenti addominali si vedevano, i capelli non più rosa come prima, ma bensì castani naturali e leggermente lunghi. Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo, e mi cambiai.
Dopo una manciata di minuti era arrivata mia madre a chiamarmi, e dietro di lei eravamo arrivati alla sala da pranzo.
"eccomi qua" disse lei, i due si girarono e mi guardarono.
"oh porca puttana, Jimin!"aveva urlato Taehyung correndo ad abbracciarmi forte, "ma quanto cazzo mi sei mancato" disse ancora non mollando la presa, ricambiai l'abbraccio e gli accarezzai i capelli leggermente lunghi.
Dopo un po' si era staccato e mi ero girato verso mio padre.
"ciao Jimin" disse solamente in modo freddo
"ciao"
La cena era andata abbastanza bene, nonostante il fatto che mio padre non aveva aperto bocca, nemmeno per chiedermi come stessi. Avevo lasciato stare e Taehyung mi aveva rapito per andare in camera sua, doveva raccontarmi un bel po' di cose nuove, essendo che non aveva avuto modo di dirmelo in chiamata, e poi volevo sapere anche io del motivo per cui lui era in quel circolo, e da quanto me lo teneva nascosto.
"posso farti una domanda seria?" gli chiesi sedendomi sul suo letto
"certo dimmi pure"
"che cazzo ci facevi lì tu" dissi solamente
"lì dove Jimin"
"al circolo, quanto li frequenti Taehyung." chiesi titubante
"come hai fatto a saperlo?" domandò lui
"oggi ho fatto un giro in moto, ed ero passato lì, e ti ho visto con Yoongi e quel ragazzo che ha vinto" dissi
"ah cazzo, no comunque, non partecipo alle gare se te lo eri chiesto, vado lì per puro svago e poi ho conosciuto lì Jungkook" disse lui tranquillamente
"mh, chi è" chiesi curioso
"gareggia da tanto, e ha cambiato città, prima viveva a busan, appena è arrivato qui sei mesi fa qua e l'ho conosciuto per caso. Beccandoci sempre lì abbiamo cominciato a parlare. Fine storia" disse lui guardandomi negli occhi
"va bene, settimana prossima torno a gareggiare, non proferire parola a nessuno, nessuno sa che io sono qua, e nessuno deve sapere la mia identità. Sai se è rimasto qualcuno di quelli che mi conoscono?"
"si abbastanza, Jimin, non andare lì, cambia, vai dagli avversari" disse velocemente
"in che senso Tae" chiedo incuriosito
"da quando sei andato via tu, è spuntato un nuovo circolo, una volta a settimana si scontrano con il nostro circolo per vedere chi è il migliore, lì non penso che troverai gente che ti conosca, poi sei cambiato molto, nessuno può riconoscerti" disse tae
"va bene allora dammi poi domani la posizione del posto che vado a iscrivermi alla gara che verrà questo sabato" dissi sicuro
Taehyung mi aveva guardato in modo preoccupato.
"ti metti subito alla prova tu" disse poi
"assolutamente, quel Jungkook non ha capito che in questa città esisto solo io come numero uno" dissi poi con un sorrisetto
"hai già saputo della sua popolarità vedo" disse lui divertito
"ovvio, poi vado ad iscrivermi all'università, ho un colloquio con la preside, tutto va bene lunedì comincio" dissi poi
"ah e dove avevi intenzione di andare?" chiese curioso
"penso che vado verso le belle arti, la moda è una delle mie passioni e devo riuscire nel mio intento" dissi sicuro
"non sei cambiato per niente, beh allora sto zitto, non ha senso che mi tolga il divertimento da solo, ora vai a dormire che sarai stanco, ti mando la posizione del posto, vai dopo esser andato all'università, e chiedi di parlare con Joon"
"va bene Tae, grazie ancora, Buonanotte, ti voglio bene" dissi andando verso la porta
"anche io Jimin, buonanotte" disse lui sorridendo


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