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Il giorno dopo, mi preparai psicologicamente al discorso che dovevo avere con la preside. Non potevo negare il fatto di essere a disagio e in ansia già da subito. Ma dovevo darmi una svelta se alle dieci volevo farmi trovare in ufficio.
Avevo rifatto di fretto il letto ed ero corso in bagno per farmi una doccia veloce e cambiarmi. Ero sceso sotto in cucina dove si trovava Rossella che vedendomi mi aveva salutato.
"Jiminie caro, fai colazione prima di uscire, vieni dai"
"va bene Rossella, poi corro a prendere la moto che vado all'università"
"c'è la farai tranquillo"
Tempo di mangiare ed ero corso a prendere la moto, e quella di Tae anche sta volta nemmeno la traccia. Devo dire che sono parecchio curioso a vederla.
Non faceva molto freddo oggi, era normale, e per mezzogiorno ero sicuro che avrebbe fatto leggermente più caldo.
Non badando a tutti questi pensieri avevo messo in moto il mio gioiellino e corsi fuori verso l'istituto.
Il tragitto non era molto lungo, infatti dopo una decina di minuti ero arrivato davanti ai parcheggi dell'istituto, e avevo notato una moto molto bella. Chissà di chi può avere una Yamaha del genere.
L'istituto da fuori pareva piccolo, ma all'interno era piuttosto grande infatti per poco non mi perdevo tra i corridoi.
"scusa sono nuovo, sai dove posso trovare l'ufficio della preside?" chiesi ad un ragazzo moro apparentemente bello con un volto familiare. Aveva un viso familiare.
"secondo piano, al fondo del corridoio a destra, lì trovi la sua porta" disse lui guardandomi dritto negli occhi
"va bene grazie" dissi solo distogliendo lo sguardo e andare verso le scale.
Le indicazioni del ragazzo erano corrette, infatti ci avevo messo poco ad arrivare, avevo bussato alla porta e appena ho avuto un segno di risposta ero entrato.
Non era una donna molto vecchia, anzi, era sulla quarantina di anni, molto sicuramente da pochi anni si ritrovava a ricoprire un tale ruolo.
"salve, sono Park Jimin"
"sisi certo Jimin, siediti"
Il colloquio era andato bene, e la preside Min mi aveva spiegato come funzionavano le lezioni e mi ha indirizzato le aule che devo frequentare per tre anni, quando si svolgevano le sessioni, e anche i pagamenti da fare. Fortunatamente ci aveva già pensato mia madre a questa cosa, se no non saprei proprio come guadagnarmi dei soldi essendo che dovevo riprendere adesso le gare, e i pagamenti andavano fatti ad inizio sessione. E mi aveva anticipato che dovevo mettermi sotto per recuperare tutto quello che ho perso che a breve sarebbero iniziate i test.
Esco dal suo ufficio e guardo il telefono, Taehyung mi aveva mandato la posizione del circolo dove dovevo andare ora. Non era molto lontano dal circolo dove andavo io, era praticamente nella zona opposta alla sua.
Vado verso la moto e incontro lo stesso ragazzo a cui avevo chiesto indicazioni prima, quella yamaha nera era la sua.
"è tua la moto?" mi chiese vedendomi andare verso la mia moto
"si" dissi mettendo il casco
"bella moto" disse lui, "ma non quanto la mia" disse ghignando per poi mettersi il casco
Non risposi e misi in moto.
"comunque Jeon Jungkook" disse poi accendendo la moto, "tu saresti?"
"Park Jimin" dissi poi per andarmene
Ora capisco del perché Taehyung aveva fatto quella battuta la sera prima, era già a conoscenza che Jungkook frequentava la mia stessa università, devo dire che la giornata aveva preso una piega strana da quando ero arrivato.
Ero arrivato alla destinazione, e c'erano poche persone lì, e all'apparenza non sembravano proprio motociclisti. Avevo aspettato alcuni secondi ed ecco arrivare una ragazza in moto, così l'ho seguita, e avevo fatto c'entro.
Lasciai la moto di fianco alla R6 della ragazza ed entrai dentro a questo locale. Mi avvicinai al bancone e chiesi di Joon, come mi aveva detto Taehyung. E il barista mi aveva fatto segno di andare dietro al locale. Ascoltai le sue indicazioni e avevo rivisto quella ragazza di prima con altri due ragazzi.
"scusate, sto cercando Joon" dissi andando verso di loro
"sono io" disse un ragazzo dai capelli rosa corti e molto alto.
"beh, ho saputo che hai un circolo, e volevo iscrivermi alla gara di domani sera" dissi senza giri di parole
"chi te lo ha detto" chiese subito dopo aver preso un libretto
"mio fratello minore, che sta col circolo contro il vostro. Mi ha detto che da quando hanno il nuovo ciclista Jeon non riuscite a vincere come prima, ebbene ecco il vostro asso"
"e tu saresti?" chiese poi
"Park Jimin"
"Jimin sei davvero tu?" disse una voce
Come guardavo meglio le due figure di fianco, li avevo riconosciuti. Erano miei cari amici, gli unici sani in quella merda con cui stavo.
"cazzo Jin! Anche te Veronica, non ti avevo riconosciuto prima in moto" dissi abbracciandoli
"ah ma eri tu con quel kawasaki ninja che mi seguiva, poi non ti avevo riconosciuto. Sono passati davvero molti anni dall'ultima volta" disse lei con una nota malinconica
"stai tranquilla. Ora sono tornato come nuovo, e pronto a riprendermi il posto. Non mi va di condividere le cose" dissi ridendo appena
"sai nam, lui era il migliore tra i motociclisti otto anni fa. Sono sicuro che te lo ricordi" disse Jin prendendo parola
"si me lo ricordo bene. Allora sei dentro Jimin, vuoi usare il tuo nome o no?" chiese poi nam in modo serio
"meglio evitare che le persone mi riconoscano, non voglio casini. Direi di usare blackdragon"
"bene allora, qua siamo apposto, lasciami pure il tuo contatto, così da poterti dire il posto d'incontro domani sera. Comunque Kim namjoon, conosciuto come Joon il capo del circolo Akai Tsuki, ovvero Luna rossa" disse sorridendomi
"bello mi piace molto, che circolo sarebbe quello di Jeon"
"gli Shinigami" disse Jin serio, "sai Jimin, dopo quello che è successo con te la maggior parte delle persone hanno smesso di gareggiare, e altri ancora continuano in quella merda, sotto il controllo di Ken. Quel bastardo è ancora lì" aggiunse ancora
"sono praticamente diventati gli dei della morte. Mi stupisce che Taehyung li frequenti" disse Veronica
"non lo so, ma lo terrò d'occhio, non penso che tutti sappiano che siamo fratelli. E la cosa mi rassicura parecchio, non voglio di certo che passi le cose che ho passato io a causa di Ken"
"stai tranquillo Jimin davvero, tanto stando sempre contro di loro ho controllato lui, e poi Yoongi lo tiene stretto, sa tutta la storia poi, rilassati" disse Jin abbracciandomi
Ricambiai l'abbraccio e li risalutai. Dovevo tornare a casa. Si era fatta l'ora di pranzo e non avevo voglia di stare a stomaco vuoto.
Tornato in garage ho visto finalmente visto la moto di Taehyung. Era come l'ha sempre voluta fin da piccolo, una Kawasaki come la mia, un 650 verde. Si vede che era cresciuto con buoni gusti. Lascio il casco al suo posto ed entro in casa, e subito intravedo una chioma castana, era Taehyung.
"Tae" lo richiamai
"oh Jimin sei tornato, com'è andata"
"benone, ho incontrato Jungkook ben due volte, brutto bastardo, tu lo sapevi" dissi prendendolo sotto braccio e andare verso la cucina
"sisi scusa, però volevo proprio divertirmi appena lo avresti scoperto" disse ridendo, "invece dagli akai tsuki?"
"molto bene, tu lo sapevi che ci stavano anche Veronica e Jin?" chiesi interrogativo
"ovvio, se no perché non ti avrei spinto da loro, so che sei tranquillo lì" disse lui
"bastardo, tu sai troppo. Però mi hanno detto che Ken ha preso il controllo del circolo, Taehyung porca puttana"
"stai tranquillo, non sanno il mio nome quel bastardo, ho un nome diverso quando sono lì, non so proprio come faccia Jungkook ha tenere il suo vero nome" chiese pensieroso
"semplice, non ha a che fare con me e il mio casino" dissi rassegnato
"Jiminie, stai zitto. Non è stata colpa tua, è stata tutta colpa di ken quel giorno. Te hai la coscienza pulita, ricordatelo" mi disse Tae prendendo la mia faccia tra le mani
"cazzo tra poco fai 25 anni Tae, ci hai pensato? Sei diventato grande grande" dissi cambiando il discorso
"beh Jimin, te ne hai 28, stai zitto sei per i 30 ormai" vero aveva ragione, ero andato via da qua a 20 anni, per poi tornare quasi 30enne e le cose non erano cambiate assai.
"toglimi sto dubbio, quanti anni ha Jungkook"
"beh, poco più grande di me, 26 anni già compiuti"
"mi sto sentendo vecchio adesso" dissi facendo ridere il più piccolo. Mi era così tanto mancata la sua risata.
Finito di far pranzo avevo optato per stare in camera e leggere qualcosa, ma la mia quiete era calata subito sentendo varie voci provenire dal soggiorno. Preso dalla curiosità ero sceso sotto, intravedendo degli amici di Taehyung, tra cui anche Yoongi. Così ero sceso di sotto per conoscerli e salutare Yoongi.
"ciao Yoon" dissi andando dietro al ragazzo, che lo avevo spaventato parecchio non aspettandosi un salto dietro la schiena
"cazzo Jimin vuoi farmi prendere un colpo?" disse ridendo il moro abbracciandomi, "non sapevo che avresti fatto ritorno, questa sì che è una sorpresa"
"vero non era nei programmi, però eccomi qua sano e salvo" dissi ridendo
"dai andiamo a sederci che parliamo un po' da soli" disse poi andando verso la cucina, l'unico posto dove non c'erano gli amici di Tae
"allora, cosa vuoi che ti racconti" dissi sorridendogli
"come stai dopo l'accaduto, ti sei ripreso? Insomma è stato un bel trauma quello"
"fisicamente sto decisamente meglio, mentalmente per ora va tutto bene, non faccio più uso di droghe da sette anni, e sono pulito. Devo ancora testare il terreno per quanto riguarda la caduta, andando in moto per ora va tutto bene...devo solo testare il terreno alla gara di domani sera" dissi sicuro
Quel giorno era ben impresso, come la caduta che avevo avuto fatta durante l'ultima gara concludendo così la mia popolarità nel settore. Yoongi era presente quel giorno, come Jin e Veronica. Erano subito corsi in mio aiuto.
"Jimin, tu davvero ti sei iscritto alla gara di domani sera" chiese Yoongi strabuzzando gli occhi
"si Yoon. Nessuno a parte, te, Taehyung, Jin e Veronica lo sanno. Sono stato proprio oggi da Joon" dissi
"Jimin sono sicuro che non cadrai come l'ultima volta, quello ne sono sicuro, non hai più Ken che ti dice di rischiare la tua vita. Joon da quel poco che lo conosco non è un coglione come quello"
"vedremo se riuscirò a dare il meglio e accelerare al massimo" dissi sicuro
"tanto staremo tutti insieme all'inizio della gara. Poi ci rivediamo a fine corsa, sono lì come sempre Jimin" disse prendendomi entrambe le mani
"sta' tranquillo Yoon. Ti va di fare un giro in moto?" chiesi allora
"tra poco inizia a fare freddo, datti una mossa lentone" mi disse andando a prendere il casco
Un sorriso aveva preso le mie labbra. Yoongi è sempre stato come un fratello per me. Era fortunato Taehyung averlo sempre di fianco.
Pochi minuti entrambi si ritrovavano fuori dalla casa che si guardavano le moto.
"ti sfido ragazzo" disse Yoongi guardandomi attraverso la visiera, "al primo che arriva alla collina, la nostra Jiminie" disse ancora mettendo a moto.
"ci sto" dissi cominciando a partire
L'aria che potevo percepire quando ero in moto era sempre stata diversa. Amavo quel mezzo più di chiunque altro nella mia vita, era la mia fuga dai problemi che avevo, una scappatella veloce che potevo sempre fare. Erano davvero anni che non salivo su una moto così, davvero tanti che mi sono sembrati eterni. La mia paura della velocità c'era, era sempre presente, però anche dopo quel grave incidente non riuscivo a dire di no alla mia moto. Infondo non ero sotto qualche sostanza da avere il timore che poteva succedere qualcosa di grave, ero in me, e quando ero in me non avevo timore di sbagliare. Credo ancora nelle mie attuali qualità.
Supero Yoongi in una curva per risalire la collina e aumento ancor di più la velocità. Finché finalmente non ero arrivato a destinazione.
Subito dopo era arrivato Yoongi.
"non vale, non si può aumentare velocità in curva, ma vuoi ammazzarti coglione" disse Yoongi scendendo dalla moto e alzando la visiera
"posso dire di aver superato il test sulla velocità non credi anche tu?" dissi ridendo
"tu sei diventato un pazzo psicopatico" disse Yoongi dandomi un colpo sulla spalla

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