venti

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jimin pov

perché fake love?

Un amore falso, che esprime dolore, sofferenza, manipolazione, tutti gli aggettivi negativi possibili.
Non che lo avessi scelto a caso il nome, anzi, ci avevo riflettuto settimana scorsa quando iniziai a fare i bozzetti, erano stati fatti sotto una situazione emotiva deprimente.
Era falso quello stato mio, a confronto a quello che stavo provando ora, era più come se fosse un boy with lov tutte le attenzioni e le premure che mi dava Jungkook. Mi nutrivo di esse, e dandone sempre di più di affetto, finivo dipendente da lui.
Nemmeno tutta la cocaina che avevo sniffato era comparabile a quella droga che mi dava lui, era più sensazionale che mi lasciava senza fiato.
E io scappavo per non rendermi dipendente da questa sensazione che mi dava lui, e anche dalla paura che possa prendermi in giro e abusare di me in qualsiasi circostanza.
Quel fake love è quel sentimento che nutro dentro di me, quei bozzetti, erano la mia immagine sulla vita, la mia.
I corsetti legati attorno a tutto il busto, simbolo di una gabbia, la mia.
Proprio come quelle che aveva detto Jungkook la prima volta quando lo aveva visto, col tempo ero riuscito a capirlo.
Quella che non mi permetteva di esprimermi.
Quella che mi bloccava le ali per dare il meglio.
Quella che mi opprimeva fino a farmi soffocare.
Quella che mi chiudeva nelle droghe, nelle mie ansie, le mie paranoie.
Ed era tutto nella mia testa.
Perché prima ero da solo, mentre adesso avevo Jungkook di nuovo.
Tutto quello che avevo, era perché mi ero disintossicato da lui, e dalle sua premure verso i miei confronti, che mi ero chiuso a riccio da solo. Come un patetico. Quello che sono.

Finimmo l'ora di pranzo e io e Jungkook uscimmo non volendo più stare a far lezione.
Di conseguenza optai per andare a casa mia, Taehyung era a casa e volevo che entrambi si vedessero per risolvere la questione che avevano sospeso.
"ti va di vedere Taehyung?" chiesi a Jungkook uscendo dall'accademia
"non mi odia?" chiese lui a bassa voce
"per niente Kook, ha cercato in tutti i modi di aiutarti o tornare amico con tuo" dissi sorridendogli "ti vuole un sacco di bene, come anche Yoon" dissi poi
"c'è un dettaglio Jimin, io e Yoongi siamo sempre rimasti in rapporto, io so tutto" disse a bassa voce
"Tae non deve saperlo Kook" dissi subito "se lo scoprisse andrebbe su tutte le furie, e finirebbe la loro amicizia" dissi poi
"va bene, ne parlerò con Yoongi e continueremo così" disse lui mettendomi un braccio attorno alle spalle e attirarmi vicino a lui "andrà tutto bene" disse poi dandomi un lieve bacio sulla testa.

Con Jungkook dietro in moto arrivammo in poco a casa mia, non sentivo rumori entrando dal soggiorno.
Pensai che Taehyung era in camera sua a giocare o dormire.
"Tae sono a casa!" urlai così potermi farmi sentire da qualcuno in casa.
Jungkook d'altronde dietro di me restava in silenzio ad osservare la situazione senza proferire una parola.
"sono sopra!" disse una voce addormentata dal corridoio di sopra, era Taehyung.
Mi voltai verso Jungkook e gli dissi "tu vai in soggiorno, faccio riprendere quell'altro e scendiamo" e gli sorrisi
Appena Jungkook annuì e andai verso il piano di sopra, posai la mia giacca sul letto mio insieme allo zaino, e tolsi anche le scarpe e andai da Taehyung in camera sua.

"svegliati pigrone del cazzo" dissi aprendo le tende facendo illuminare la stanza
"hai mangiato?" chiesi ancora voltandomi verso di lui
"si, sono collassato a dormire di nuovo però" disse sbadigliando
"va bene, ora alzati e scendi che ci vediamo qualcosa" dissi facendolo alzare dal letto
"che rottura di coglioni sei" disse sbuffando e andare in bagno.
Risi appena a quella scena e scesi sotto andando in soggiorno da Jungkook.
Si era tolto la giacca e le scarpe mettendole in ordine, e se ne stava tranquillo col cellulare in mano.
Andai verso di lui e gli misi una mano fra i capelli ormai allungati tutti mossi.
"ehy" disse spegnendo il cellulare e voltarsi
"sta arrivando, non gli ho detto che ci sei tu" dissi sedendomi sul braciolo del divano per stargli più vicino possibile
"va bene non ti preoccupare...grazie comunque" disse accennando un sorriso di ringraziamento.
Ricambiai il sorriso e lui si appoggiò su di me, continuai a accarezzargli la cute facendolo rilassare.

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