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Questo capitolo contiene atti violenti. Per favore leggere con cautela.

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"Hai ragione. Non m'importa."

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I giorni passavano e Adrian non la guardava nemmeno. Non le rivolgeva neanche una sola parola mentre borbottava in tranquillità

Questo era - per lei, la peggiore punizione. Il silenzio, perché sapeva che dopo la calma, sarebbe arrivata la tempesta, e Adrian era la peggiore.

Lei restava in camera, guardandosi allo specchio davanti a lei, e tutto quello che voleva fare - era piangere. Il vestito che Adrian le aveva comprato quell'estate le stava perfettamente. Era verde scuro, elegante, semplice, e il suo colore preferito.

Era bellissima e pronta, eppure - avrebbe fatto qualsiasi cosa per non andare perché non importava quanto sembrasse facile essere lì, alla cena d'autunno a cui la madre di Adrian li aveva invitati - era ancora spaventoso per lei.

Per Amelie, quelle riunioni potevano finire tra le fiamme, ed era inevitabile che lei venisse bruciata dalle scintille del fuoco. Suo padre sarebbe stato lì - Andrew Avery.

Un uomo ben rispettato, educato con l'oscurità dei mangiamorte, e Amelie per quanto pensasse di non andare, lui si sarebbe infuriato con lei.

Non c'era più importante nel mondo per Andrew, suo padre, di onorare il suo cognome - essere un Avery era più che sacro per un uomo vizioso.

Anche se lei potesse andare - poteva trattenere il respiro, e avrebbe passato la notte in tachicardia, ma niente tratteneva Andrew da vacillare nella sua mente diabolica e punirla per qualcosa che lui riteneva sbagliato.

Se ci fosse qualsiasi altra persona nella miseria di vita che stava vivendo, colui di cui aveva molta più paura di Adrian - era suo padre.

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"Amelie." la madre di Adrian la accolse a braccia aperte, "Sono così felice che l'abbiate fatta."

I suoi occhi verdi - gli stessi occhi che possedeva suo figlio, saettavano tra Amelie e Adrian mentre camminavano verso la casa della sua infanzia.

Le braccia di Amelie si avvolsero intorno alla figura della piccola donna, "Mi sei mancata, Ana." sussurrò Amelie nei suoi capelli mentre si abbracciavano.

L'odore di sua madre - il profumo rilassante di jasmine le riempiva i sensi e alleviava i suoi nervi.

Ana si staccò, stringendo il braccio intorno a quello di suo figlio, "Mi siete mancati entrambi." sorrise, lasciando un gentile bacio sulla guancia di Adrian.

Amelie non riuscì a non sorridere al momento a cui stava assistendo. Non accadeva spesso che guardasse Adrian così, ma ogni volta che ne aveva l'occasione - la coglieva.

"Effie." chiamò Ana, facendo correre la domestica, "Saresti così gentile da prendere le borse?"

La mano di Amelie si strinse intorno la sua borsa, e si sentì male, "No, Ana, io e Adrian siamo più che capaci-"

"Ecco." Adrian la interruppe, strappando la borsa dalla sua presa mentre quasi la lanciava alla domestica.

Gli occhi di Amelie si allargarono. La sua vista cominciò di nuovo a tremolare mentre si  imbarazzava per il comportamento di Adrian.

La sua mano si mosse lentamente tra di loro, e la afferrò, trascinandola più vicina per non far sentire a nessun'altro.

"Dovresti davvero imparare come comportarti, Amelie." ribollì Adrian nel suo orecchio, "O ci saranno delle conseguenze."

Cursed | Draco Malfoy, 18+ / traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora