«Solo tu ed io...va bene, stellina?».
Guardai il viso di mio padre scrutandolo in volto, e non capendo perché mi avesse chiamata stellina.
«Perché stellina, pa'?».
Lo vidi sospirare e poi sorridere, e aveva uno dei sorrisi più belli che si possano immaginare.
«Perché? Beh...perché le stelle sono belle, e tu sei una di loro», sorrise e mi accarezzó la guancia.
«Si, ma perché mi chiami stellina? Stella non va bene?», domandai cercando di capire a cosa si riferisse quella sua affermazione.
«Le stelle sono grandi, Ellen. Le stelline sono più preziose, perché sono piccole. E tu sei la mia piccola stellina», rispose toccandomi la punta del naso con l'indice facendomi ridacchiare.
«Allora io posso chiamarti luna?», chiesi, in attesa di una risposta.
«Perché proprio luna?», disse con uno sguardo confuso.
«Perché la luna e quella che protegge le stelline...no?».
«Si...si, è proprio così», rise.
***
Cammino spedita verso l'aula di letteratura inglese, e non appena mi ci trovo davanti tiro fuori un sospiro. Guardo l'ora. le 12:57.
Sono anche in anticipo di tre minuti, ma guarda te.Entro in classe e vado a sedermi al centro, ci sono già alcuni studenti. Tessa, non è una vera appassionata di letteratura, infatti le lezioni le salta quasi tutte.
La campanella suona ed il professore entra con la sua valigia in pelle marroncino chiaro e la sua aria da serio.
Sento una presenza alle mie spalle, ma dato che l'insegnante ha già iniziato a spiegare non perdo tempo a girarmi e a notare chi sia.
Prendo il mio quaderno e l'astuccio, dal quale tiro fuori una penna per poi iniziare a prendere appunti.
Sono occupata a scrivere quando una piccola pallina di carta arriva sul mio banco. Stranita, la apro per capire se c'è scritto qualcosa. Oh, certo che c'è.
'Odio quando mi guardi con quegli occhi da innocente mentre siamo in pubblico'.
Potrei avere qualche idea su chi possa averlo scritto. E anche un'idea molto chiara.
Mi volto per vedere se c'è effettivamente lui seduto dietro di me. Ed è lì, con quel sorrisetto da cattivo ragazzo stampato in faccia, giuro che lo prenderei a sberle se non avesse un volto così attraente.
I ricci biondi ricadono morbidi sulla sua fronte, le labbra carnose sono evidenziate dal piccolo ghigno e gli orecchini a forma di croce e le collane si possono ben notare. Mi fa perdere il fiato solo a guardarlo.
I suoi occhi incrociano i miei e sembra volermi dire qualcosa.
Io gli mostro il bigliettino per capire se me lo abbia inviato lui. Liam sposta lo sguardo sempre con un sorrisetto sfacciato in volto. Lo ha scritto lui, ne sono sicura.
Così, prendo il foglietto e lo giro scrivendo una risposta.
'Allora cerca di non guardarmi'.
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Try To Love Me
RomanceUna parola, cinque lettere: 𝐴𝑚𝑜𝑟𝑒. Per molti è il nome della persona che si ama, per altri è solo una semplice, misera, insignificante parola. Ellen Moore, lo ha letto solo nei libri, in tutti i diciotto anni della sua vita non lo ha mai provat...