Apro gli occhi a malapena, sentendo tutto il corpo dolorante. Non riesco a muovermi, la stanza è oscura e riesco a vedere solo l'ombra di tre uomini dinnanzi a me.
La testa e frastornata e pulsa, così tanto da fare male. Il lato del mio labbro brucia e il cuore batte forte.
Il mio cervello intuisce subito che sono in pericolo. Provo a dimenarmi, senza successo. Le mie mani sono bloccate dietro la sedia su cui sono seduta.
Ti prego, fa che non sia accaduto sul serio, che sia solo un sogno...
Una torcia si accende illuminando la mia vista sulla stanza grigia e sudicia. Riesco a distinguere uno dei tre uomini. È Tyler.
«Pensavi davvero di scapparci, Moore?», domanda un'altro a destra. È ricoperto di tatuaggi ed ha un aria per niente rassicurante.
I brividi avvolgono la mia pelle e la paura mi porta a respirare più velocemente. La mia vista si appanna e una lacrima bagna il mio viso.
Un'attimo prima sono in stanza con Liam nel momento perfetto, quell'ultimo bacio che ci siamo dati...e subito dopo sono qui. Legata ad una sedia con degli uomini che mi stanno minacciando, proprio come aveva detto il biondo. Ma non siamo riusciti a stare lontani, e queste sono le conseguenze. Sapevo che sarebbe successo, me lo aspettavo. Ma non potevo non toccarlo, non baciarlo. Sono troppo innamorata di lui per negare a me stessa di vederlo.
«Sono Jared...indovina lui chi è», Jared...quello dei messaggi minatori. Mi lecco le labbra sentendo il sapore metallico del sangue, probabilmente la mia bocca ne sta perdendo.
Devono avermi fatto del male per prendermi? Non c'è nemmeno una sola finestra in questa stanza, solo una porta in metallo. Non potrei chiedere aiuto nemmeno se volessi.
L'uomo che mi indica Jared con il capo è alto, ha gli occhi scuri e dei capelli ricci del medesimo colore. Avrà una cinquantina d'anni ed è vestito elegantemente.
Il mio labbro inferiore trema dall'ansia che mi possa accadere il peggio, che la mia vita possa proprio finire oggi. La morte e l'unica cosa che mi terrorizza più di tutto.
Un respiro tremolante si libera dalla mia bocca. «N-non lo so, io...», abbasso lo sguardo, non avendo il coraggio di guardarli negli occhi per il troppo timore.
Odo dei passi farsi sempre più vicini a me, il silenzio tombale che c'è e terrificante. Le mie mie mani si stringono fra loro quasi provocandomi dolore da sola.
Due dita si posano sotto al mio mento e l'altra mano mi sposta i capelli dagli occhi. Riesco a sentire la ruvidità dei suoi polpastrelli. L'uomo di cui non conosco l'identità e davanti al mio viso. I suoi occhi fanno paura, sono pieni di vendetta e divertimento, mentre guardano il terrore nei miei.
«Sono Lawrence Davis, Piccola».
Liam
«Aspetta, puoi rispiegarmi che cos'è successo?», Aaron mi posa una mano sulla spalla confortandomi, mentre io vorrei alzarmi e spaccare tutto. Trovare quei figli di puttana e ucciderli con le mie stesse mani.
«Lei era qui...poi lui mi ha inviato un cazzo di messaggio dove diceva di averla presa. L'ho chiamata e richiamata. Non ha mai risposto», volto il capo verso Tessa e David.
Quest'ultimo si sta strofinando il viso dopo il mio racconto. Gli ho detto tutto, gli ho detto del debito che stavamo saldando io e Aaron e delle minacce ad Ellen. «Io...cazzo», mormora. «Dobbiamo chiamare gli altri. Tutti gli altri. Non saremo soli se li troveremo».
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Try To Love Me
RomanceUna parola, cinque lettere: 𝐴𝑚𝑜𝑟𝑒. Per molti è il nome della persona che si ama, per altri è solo una semplice, misera, insignificante parola. Ellen Moore, lo ha letto solo nei libri, in tutti i diciotto anni della sua vita non lo ha mai provat...