1 - Got my bad baby by my heavenly side

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HO INIZIATO A SCRIVERE QUESTA STORIA QUANDO ANCORA IL MIO STILE DI SCRITTURA NON ERA IL "massimo" POSSIAMO DIRE, PERCIÒ VI DICO CHE PROBABILMENTE I PRIMI 10 oppure 18 capitoli (non ricordo 🥹) SONO DIVERSI DAGLI ULTIMI, IN CUI SI PUÒ VISIBILMENTE NOTARE IL CAMBIAMENTO NELLA MIA SCRITTURA, DETTO CIÒ BUONA LETTURA 🖤 (revisionerò il prima possibile).


«Hai preso tutto? Avete trovato la stanza? Si sta bene? È spaziosa?».
Mia madre mi sta tartassando di domande dall'altra parte del cellulare.

Lei si trova in Massachusetts, io sono a Manhattan, alla Columbia University. È un sogno per caso?

«Si, mamma, si sta da dio, io e Charlene staremo bene»,
dico, ormai esausta dalla sua pressione.

«Okay, mi mancherai».
Giuro di averla sentita piangere. La sua voce è tremante e sforzata. Odio quando piange per colpa mia.

«Anche tu, ma vedrai che per Natale sarò lì, mamma».
La tranquillizzo per poi chiudere la chiamata dopo esserci salutate.

Vedo Charlene sorridere mentre guarda fuori dalla finestra del campus.

«Siamo a Manhattan, Ellen, Siamo a Manhattan!».
Esclama, ci avrà sentito tutto il campus probabilmente, ma non mi interessa, io e lei stiamo continuando a ridacchiare senza dare corda a nulla.

Entro nel bagno della mia nuova stanza e mi guardo allo specchio.

Sono lì, tutte loro, le lentiggini, da quando sono piccola mi sentivo diversa, come se io avessi qualcosa che gli altri non avevano.

Mi viene in mente una scena all'asilo, quando per una giornata intera nessuno si avvicinò a me perché pensavano che avessi la varicella o qualcosa del genere.

Per alcuni sono troppo noiosa perché..."Leggi troppo!" "Ma per quale motivo stai sempre a fantasticare relazioni sui libri? Non credi sia arrivato il momento di averne una vera?"

Ma so, che non smetterò mai di leggere, e di rifugiarmi nei libri

Decido di uscire e sistemare la mia roba nell'armadio.

C'è un letto vuoto, suppongo che manchi una persona. Spero solo sia simpatica.

Mentre sistemo la valigia la porta si apre e sento qualcuno lamentarsi al cellulare probabilmente.

«Si, Liam, Okay Okay, ti devo lasciare sono entrata in camera».
Mi giro verso di lei e la vedo sbuffare mentre ripone il suo cellulare nella tasca del jeans.

«Ciao! Sono Tessa, Tessa Davis!».
Dice con un sorriso stampato in viso.

È bellissima. È bionda, alta, le sue curve sono al punto giusto. I suoi occhi sono scuri e le sue labbra sono carnose. Sulla sua mano destra vi è tatuato un serpente che ricopre tutto l'avambraccio.

«Sono Ellen Moore, piacere».
Mi alzo e vado a stringerle la mano sorridendo.

«E tu sei?»,
Chiede, richiamando Charlene che è impegnata a sistemare i vestiti ascoltando musica, probabilmente nemmeno si è accorta che Tessa è entrata.

Tessa va da lei e le tocca la spalla facendola sussultare.

«Oh ciao!».
Sorride Char togliendosi le cuffiette.

«Sono Tessa Davis».
Le porge la mano la bionda.
«Charlene Lewis».
Risponde per poi stringerle la mano.

Io le guardo e sorrido.

«Allora tutte e tre primo anno?».
Domanda Tessa poggiando la sua valigia sul letto vuoto.

Io e Charlene rispondiamo un "si" allo stesso momento.

Try To Love MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora