14 - Don't make me sad, don't make me cry

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«Ellen, dovresti smetterla. È la sesta volta in due giorni che guardi sixteen candles ininterrottamente», mi rimprovera Tessa togliendomi il computer dalle ginocchia.

Sbuffo masticando una patatina e la guardo male.

«Dai! Ti giuro che dopo avrei visto 10 cose che odio di te!», le dico facendo segno al computer. Ma lei nega con il capo e mi toglie anche le patatine di mano.

«Vatti a preparare. Stasera andiamo ad una festa in confraternita.» Ride eccitata la bionda.

Mugolo un suono di lamento e mi lascio andare sul letto.

«Davvero Tessa non mi va», la guardo negli occhi chiedendo pietà, ma lei non ne vuole sapere. Anzi, mi mostra l'outfit che dovrò indossare stasera.

Questi giorni ho pensato solo a cosa io possa aver fatto a Liam, oppure semplicemente è uno stronzo senza cuore a cui non frega un cazzo di ferire gli altri.

«Che aspetti?», si volta verso di me dopo aver posato il vestito nero sopra il mio letto.

È un vestito a monospalla, l'unica manica che possiede è a manica lunga. È anche molto aderente, non credo lo metterò.

«Eh?», alzo il capo nella sua direzione con un'espressione visibilmente confusa.

Lei sbuffa e si avvicina a me. Mi prende le mani e mi fa alzare dal mio amato letto.

«Va' a prepararti, Ellen. La festa è tra mezz'ora.» Oh, ora ho capito perché lei è già pronta.

Aspetta, tra mezz'ora!? Ma che diamine!

Vado un bagno come un lampo, anche se controvoglia, e mi faccio una doccia lavandomi anche i capelli.

La doccia dura si e no dieci minuti.

Mi posiziono vicino allo specchio. Guardo il mio viso abbronzato con le piccole lentiggini posate sopra.

Ti fanno unica.

Mi scappa un sorriso che reprimo nuovamente nelle mie emozioni nascoste che provo per Liam. Lui mi odia, perché diavolo devo continuare a sentirmi così quando si tratta di lui? Eppure non riesco. Ogni volta che mi passa davanti, anche se mi degna di una sola occhiata in tutta la giornata, il mio cuore batte all'impazzata e le farfalle iniziano a svolazzare all'interno del mio stomaco. Succede anche se sento solo il suo profumo fruttato e maschile, e questa cosa mi fa uscire pazza.

Finalmente, finisco di asciugarmi i capelli e vado nuovamente verso il mio letto, dove trovo il vestito, che arriva a metà coscia.

«Ho pensato che sotto potessi metterti questi», la bionda mi mostra dei décolleté che avranno il tacco almeno di nove centimetri, decisamente troppo per me.

«Avanti, indossali».

Inclino il volto con un'espressione indecisa su di esso.

«Ti prego...», fa labbruccio e si avvicina alla mia figura.

Sbuffo e subito dopo annuisco, Tessa esulta facendo un balletto di vittoria e mi porge il vestito, che indosso subito.

«Oh, no...Ellen, quello va senza reggiseno», stringe le labbra.

Getto la testa all'indietro, esasperata, e poi mi tolgo anche il reggiseno indossando il vestito.

Mi guardo allo specchio e, diamine. Sono davvero bella. Sorrido fissandomi.

La bionda arriva dietro di me con gli angoli delle labbra alzati e le sue mani fredde, che subito dopo, accarezzano il mio collo e legano i miei capelli in una coda bassa e ordinata, però poi mi fa voltare verso di lei e fa spuntare due ciuffetti davanti alla fronte, dandomi un'aria più sbarazzina.

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