32 - Oh, father forgive me for all my sins

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Beh...🔴
(godetevi questo capitolo 🙂)

Liam

Esco dalla doccia e mi avvolgo un asciugamano bianco sulla vita.

Non so come comportarmi, non so come proteggerla. Ho ammesso a me stesso il fatto che non riesco a starle per niente lontano, ma Jared non sembra mollare. Quando verrà a sapere Tyler di tutto questo, la situazione si complicherà ancora di più ed io non so come fare per fermare tutto ciò.

Mi dispiacerebbe dire tutto a David e lasciare che se la cavi da solo, anche perché so che non può e dovrebbe rinunciare all'università. Non voglio affatto che lo faccia.

Mi sposto i capelli dal viso, portandoli all'indietro e pulisco lo specchio appannato. Mi guardo nel riflesso.

Qualcosa le succederà. Io lo so.

Mi mordo le labbra e esco dal bagno. Mentre cerco qualcosa da indossare, qualcuno bussa alla porta.

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, chi cazzo è? Sono le due di notte ed io non ho alcuna intenzione di parlare con qualche ex conquista di Aaron.

Rimango poco tempo davanti alla cassettiera decidendo se andare ad aprire o meno. La seconda opzione mi piace di più, probabilmente ora mi starei fumando una sigaretta, ma sono qui a pensare a queste cazzate.

Butto la testa all'indietro, vinto dalla prima idea.

A passo lento mi dirigo verso la porta e apro. «Non pensi sia ora di andare a letto?», affermo, senza neanche guardare chi ci sia davanti a me.

«E tu non credi che a quest'ora della notte non sia normale stare a petto nudo?» Abbasso lo sguardo, riconoscendo la sua voce soave.

Indossa una felpa grigia enorme e dei pantaloncini che sembrano essere praticamente mutandine.

Contraggo la mascella pensando al fatto che qualcuno possa averla vista in quelle condizioni.

Perché è qui? E, perché è così scoperta? Ma soprattutto: per quale motivo è in giro dopo il coprifuoco?

«Cercavo Aaron.» Mi precede, come se avesse appena letto nella mia mente.

Non saprei se dubitare di lui, ma è il mio migliore amico, e credo che sia più innamorato dell'idea di me ed Ellen insieme che di qualsiasi altra donna.

Mi lecco le labbra. «É in giro per locali con David», la informo incrociando le braccia e poggiandomi con la spalla allo stipite della porta.

Lei sembra essere ammaliata da quello che si trova davanti, ed io potrei dire lo stesso di me. I suoi occhi mi stanno destabilizzando.

«Allora passerò domattina», assottiglia le labbra in una linea mentre continua a guardarmi imbarazzata.

Non voglio farla andare via, sono passati due giorni da quando le ho dato la collana ed io mantengo sempre le mie promesse.

Mi concentro sul suo collo per riuscire a vedere se indossa ancora il mio regalo. È nascosta sotto la maglia, ma riesco a vederne la catena.

«Ti va di entrare? Tornerà tra poco.» Bugia. Non tornerà tra poco, domani ha lezione a mezzogiorno quindi non si preoccuperà di tornare prima delle quattro del mattino.

Ellen sospira indecisa e si guarda intorno prima di annuire. «Non è che vuoi farmi del male?» Ridacchia chiudendo la porta alle sue spalle.

Oh, tutt'altro cerbiatta. Tutt'altro.

«Siediti se vuoi», le dico indicando la poltrona posta accanto alla finestra, mentre torno alla cassettiera.

Lei fa come dico e si posa su di essa per poi strofinarsi le mani sulle gambe lisce e perfette. È imbarazzata e si può notare da miglia.

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