Quando arriviamo ormai in cucina, mia madre stringe la mano a Liam e ad Aaron, salutandoli e accogliendoli calorosamente, quasi come se li conoscesse da anni.
«Sedetevi a tavola, io arrivo subito con gli antipasti», dice sorridendo, I suoi occhi si riducono a fessure, quasi non riesci a vederne il verde smeraldo a causa delle ciglia lunghe e scure.
Facciamo come ci dice. Quando stiamo andando in giardino, dove vi è il tavolo, sento la mano di Liam accarezzarmi dolcemente il braccio. Mi volto verso di lui e lo vedo sorridere beffardo, come se stesse cercando di provocarmi davanti a tutta la famiglia.
Appena mettiamo piede fuori, noto gli occhi di Tracy fissi su Liam. Lui sembra non essersene accorto, e va a sedersi accanto ad Aaron. Cerco di non innervosirmi anche al ringraziamento, e prendo posto accanto al biondo, che inizia a muovere la gamba destra velocemente.
Vedo mia cugina alzarsi e stringere la mano prima a Liam, sorridendogli, e poi ad Aaron, facendo lo stesso. «Piacere, Tracy», si presenta e questi ultimi le sorridono annuendo. «La cugina di Ellen e Sarah», continua, facendo aumentare la mia voglia di prenderla a schiaffi.
«Bene! Eccoci qui...», odiamo la voce di mia madre, che spunta da dietro la porta subito dopo.
Io mi alzo dal tavolo e la aiuto a posizionare tutti i piatti con gli antipasti al loro interno.
Mi siedo nuovamente e lei mi sorride dolcemente, ringraziandomi di averla aiutata.
Sento troppo caldo seduta qui, eppure siamo in pieno novembre. Odio dover ammettere l'effetto che mi fa. Non ci stiamo toccando in alcun modo, sono solo le nostre braccia che si sfiorano, eppure io non riesco a non provare qualcosa, a non avere le farfalle nello stomaco.
La sua gamba si muove ancora, come se avesse ansia o, paura. Paura di cosa? Non si sente a suo agio?
Prendo un grosso respiro prima di decidermi e posargli la mano sul ginocchio, in modo tale da calmarlo.
E in un certo senso di riesco. Lo vedo iniziare a respirare più lentamente e smettere di muovere la gamba.
«Allora, dato che Ellen non mi ha detto nulla...come vi chiamate?», domanda mia madre ai due ragazzi, mentre il suo sorriso non svanisce nemmeno per un secondo.
Oh no. Zia Annie sa il suo nome, cosa farà? Mi metterà in imbarazzo? Lo dirà davanti a tutti, ne sono certa.
«Io sono Aaron, molto piacere signora Moore», il moro le sorride, non potendosi alzare. Noto Tracy lanciargli uno sguardo e Sarah mordersi il labbro nervosamente.
«Liam, tanto piacere», Si alza e le stringe la mano, e lo stesso fa con mia zia.
Quando il biondo è ormai tornato a sedersi, zia Annie mi sorride maliziosa e abbassa lo sguardo, facendomi un pollice in su ridacchiando. Arrossisco velocemente, non si riferirà a...oddio.
Percepisco la mano di Liam sulla mia. Lo guardo stranita, il suo profilo è perfetto, il naso dritto e le labbra carnose e rosee. Mi soffermo per un po' a guardarlo, e ciò mi fa capire che mi sono davvero innamorata di lui. È disinvolto, fa finta di non avere un passato che lo ha distrutto e quando vuole sa dimostrare i sentimenti, anche se in un modo molto nascosto.
Lentamente, porta la mia mano nuovamente sulla sua gamba. Però questa volta non è sul ginocchio. La lascia posata sulla sua coscia. Poggia I gomiti sul tavolo e incrocia le dita, per poi posarci il mento sopra. Cosa diavolo sta facendo? Vuole provocarmi? Se ero un peperone rosso prima, ora sarò diventata bordeaux.
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Try To Love Me
Roman d'amourUna parola, cinque lettere: 𝐴𝑚𝑜𝑟𝑒. Per molti è il nome della persona che si ama, per altri è solo una semplice, misera, insignificante parola. Ellen Moore, lo ha letto solo nei libri, in tutti i diciotto anni della sua vita non lo ha mai provat...