11 - Oh, she knows what I think about

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Sento i brividi percorrermi tutta la spina dorsale.

«Infatti, era quello che dovevo fare».

La musica continua a suonare a palla ed io guardo fuori dal finestrino cercando di evitare quella situazione imbarazzante.

«Mh...», sussurra con voce roca.

Poi sento la sua mano insinuarsi sotto il mio top e accarezzarmi la schiena.

Ansimo, e gli prendo la mano.

«Sta fermo...», mi volto e vedo i suoi occhi nocciola interessati ai miei, le labbra schiuse e le collane d'acciaio che luccicano.

Liam abbozza un ghigno e poi si mordicchia il labbro inferiore continuando a tenere gli occhi fissi nei miei.

«Io dovrei essere arrabbiato con te».

Corrugo l'espressione sul mio volto cercando di capire perché non lo è.
Insomma, non gli ho detto cose tanto carine oggi.

«E perché non lo sei?», mormoro tenendo la mano poggiata al sedile per evitare di cadere.

La sua mano si posa sulla mia coscia, non in modo rude. Solo poggiata.
Sospira e si guarda attorno.

Una luce rossa, probabilmente di qualche faro di un'auto gli illumina il volto da cattivo ragazzo.

Increspa le labbra e finalmente riesce a dare una risposta alla mia domanda.
«Non credo di poterlo essere, almeno non quanto dovrei...non dico che non lo sia eh...con te non riesco a fare molte cose», rivolge lo sguardo da un'altra parte cercando di sviare il discorso.

Così decido di non interpellare più Liam nei miei pensieri e guardo di fronte a me.

È arrabbiato, almeno questo lo so...no?

Non so perché, ma sapere che è un minimo arrabbiato mi fa sentire in colpa. Ancora.

Aaron prende una buca con l'auto.
Prima che io cada addosso a Charlene, la mano tatuata del riccio si posa sui miei fianchi e li stringe, in modo tale da tenermi ferma.

Le farfalle nello stomaco si fanno sentire, deglutisco e cerco di nascondere i mille sentimenti che sto provando per lui in questo momento.

Guardo la mano con il piccolo serpente tatuato sull'indice, invece, sul dorso ha tre spade incrociate fra loro.

Volto il capo verso di lui, non mi sta guardando come fa sempre. Anzi, non lo sta facendo proprio. Ha lo sguardo rivolto totalmente verso la strada. Le sue mani sono ancora salde sui miei fianchi e bruciano sopra di essi.

Aaron frena di colpo, per un secondo sento il petto di Liam sfiorare la mia schiena. Spero che non si sia accorto dei brividi che mi ha creato facendo questo.

«Siamo arrivati», afferma David.

Apro lo sportello dell'auto e scendo. Subito dopo il riccio mi segue.

Ci avviamo verso il "ristorante", sembra di più un pub.

Sospiro ed entro insieme agli altri.

«Ho prenotato un tavolo a nome Smith», Aaron si avvicina al cameriere che si occupa delle prenotazioni e quest'ultimo gli indica un tavolo in un angolino, illuminato solo da una luce blu.

La musica rimbomba nelle mie orecchie e vedo le persone scatenarsi in pista, saranno tutti nostri coetanei.

Andiamo verso il nostro tavolo e ci sediamo.

Char, ovviamente, si siede accanto ad Aaron. Alla mia sinistra ho Tessa seduta vicino a David e alla mia destra, Liam.

Noto il biondo con lo sguardo fisso sulla pista da ballo. Sicuramente sta guardando quella ragazza bionda, ha una carnagione abbronzata, le labbra carnose, e le ciglia finte...un po' troppo eccessive.

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