XI. Cena

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Passai il giorno nell'ansia. L'episodio con von Neuberg mi aveva turbata. Dovevo confidarmi con mia nonna. La cercai per il castello per scoprire che si era allontanata per trovare un'amica. Nessuno sapeva dirmi dove fosse e quanto tempo sarebbe stata via. E adesso cosa potevo fare? Ripassai mentalmente le sue lezioni, ma non trovai nulla su come tenere a bada un nobiluomo con le mani lunghe. A sera nonna non era ancora tornata.

-Stai bene?- mi chiese Sophie, mentre ci preparavamo per la sera in camera mia.

-Sì, sto bene- mentii, la gola secca. Mi sistemai un ciuffo ribelle.

-Oh, io sono emozionata! Quando capita di avere un ospite così importante?- si acconciò i capelli, lasciandoli liberi sulle tempie. -Che ne dici?-

-Bene- mi passai le mani  tremanti sulla gonna azzurra, lasciata morbida, come voleva la moda. L'abito aveva un colletto alto e maniche imbottite.

-Ti sta meravigliosamente- sospirò Sophie. Lei indossava un abito simile al mio, ma di un pallido giallo che non giovava alla sua carnagione. Mi ritrovai a pensare che su Sophie non c'era nulla che stesse bene.

-Dici?- mi mordicchiai le labbra. Forse non avrei dovuto essere troppo appariscente. Von Neuberg avrebbe potuto fraintendere. Avrebbe potuto credere che lo facessi per lui.

-Io non ne sono così certa-

La sua voce. Yvonne. Mi comparve davanti nel suo abito rosso. Una fiamma. Che ci faceva nelle mie camere?

-Nessuno ha chiesto la tua opinione- la freddai.

I suoi occhi luccicarono. Lacrime? Se fosse stata un'altra persona avrei potuto crederlo. Non Yvonne però. Lei non sapeva piangere. -Non ascolti mai nessuno-

-Dovrei ascoltare te?- aggrottai la fronte.

Yvonne mi fissò. -Dovresti stare attenta a quello che fai, potresti bruciarti- sottolineò l'ultima parola.

-Non sono affari tuoi–

Yvonne fece spallucce e si allontanò, ondeggiando nel suo abito che sembrava infiammato.

-Credo che sia invidiosa- Sophie fece un mezzo sorriso -Sei molto più bella di lei-

Non era vero, lo sapevamo entrambe. -Credo che cambierò abito-

Attesi la cena con un groppo in gola. Pensai perfino di fingermi malata, ma sospettavo che non avrebbe funzionato. Probabilmente mio padre avrebbe mandato le guardie a prendermi. Provai cinque abiti diversi. Normalmente il mio obiettivo sarebbe stato quello di apparire più bella di Yvonne, di risplendere, di affascinare Basilius. Questa volta però volevo solo passare inosservata, anzi, essere insignificante. Infine decisi che un abito  bianco semplice poteva andare. Uscii dalla stanza, il cuore traballante. L'odore  di carne bruciata mi aggredì le narici non appena fui sulla soglia. La sala era già gremita di gente. Alcune servette portavano i piatti e ridevano alle battute audaci degli uomini. Scivolai dentro e lasciai scorrere lo sguardo. Lo vidi subito. Basilius. Seduto in un angolo, il bel viso contratto in un broncio. Sembrava infelice e io dovevo sapere. Dovevo assolutamente sapere. Mi diressi verso di lui, ma sentii la voce di mio padre che si stagliava sul chiacchiericcio. Forte e autoritaria.

-Alinoir! Dove stai andando? Il tuo posto è qua-

Qua? Mi voltai verso mio padre. Era seduto al fianco di Abel, una mano sulla spalla di lui. Parevano in confidenza. Due amici. Mi si strinse lo stomaco. Ripensai alla conversazione sentita un paio di sere prima. Come sarebbe finita quella storia?

-Figlia mia- chiamò ancora mio padre. Non potevo ignorarlo oltre. Lo raggiunsi, le gambe molli, lo sguardo di Basilius come fuoco sulla mia schiena. Mi sedetti accanto a Neuberg, l'unico posto rimasto. La sedia raschiò contro il pavimento di pietra.  -Avete visto la mia Alinoir?- mio padre si rivolse ad Abel -È bella perfino con un abito così... insignificante- e mi lanciò uno sguardo che mi voleva dire che ci sarebbero state conseguenze per la scelta di un vestito così poco consono.

-Incantevole- Abel mi sorrise, i denti storti -non ho mai visto fanciulla più bella-

Un'esplosione di dolore al polpaccio. Yvonne. Le lanciai un'occhiataccia con la coda dell'occhio. E pensare che non volevo Abel. Non che a Yvonne importasse. Per lei c'erano solo i suoi bisogni.

-Alinoir ha mille virtù- mio padre sorrise.

-Non ne dubito- Abel sembrava incapace di togliermi gli occhi di dosso. Mi sforzai di non guardarlo.

La cena passò in silenzio. Mangiai poco. Avevo lo stomaco stretto in una morsa. Mio padre parlò molto e si congedò presto.

-Sono stanco- mi scrutò, eloquente.

-Andate a riposare- Neuberg mi guardò e sorrise -noi giovani invece dobbiamo festeggiare-

Giovani? Neuberg non doveva essere troppo più giovane di mio padre. Ma forse la vita da guerriero lo aveva fatto invecchiare precocemente. Osservai le sue rughe simili a profonde crepe.

-Certo, mi raccomando Alinoir- mio padre fissò il suo sguardo su di me. Uno sguardo che voleva dire molte cose. Stai brava. Non mi deludere. Non essere come tua madre. Soprattutto non essere come tua madre. La nausea mi aggredì come un'onda insieme allo stupido desiderio di non deluderlo. Mio padre si alzò e si allontanò.

Neuberg non perse tempo. -Sono felice di poter passare il tempo con voi- abbassò la voce, come se fosse una confidenza, come se ci fossimo solo noi due.

-Anch'io- avrei voluto cercare con lo sguardo Basilius. Mi trattenni.

-Fatemi ballare- mi sussurrò Neuberg, la sua mano che accarezzava il mio ginocchio -vi prego, io voglio stringervi-

Scossi debolmente la testa. -Io... non sarebbe decoroso- improvvisai. Il cuore prese a battermi all'impazzata. Dovevo trovare una via di fuga.

-Alinoir, vi prego, solo un ballo... -

-Io... - una cascata rossa m'impedì di continuare. Neuborg lanciò un grido, infastidito. Mi resi conto solo in quel momento che Yvonne si era spinta in avanti e gli aveva fatto cadere addosso il calice con il vino.

-Oh, non volevo!- esclamò Yvonne, ma il luccichio nel suo sguardo gridava odio.

Abel balzò in piedi. Imprecò. -Dovresti stare più attenta, ragazzina- la maschera di cortesia cadde.

Io ne approfittai. Mi alzai e sgusciai via tra gli invitati alla cena. Non mi fermai nemmeno quando sentii il mio nome. Uscii nella notte che profumava di fiori e di sogni infranti.



NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa pensate di questo capitolo? Nel prossimo capitolo si approfondirà il rapporto tra Alinoir e Basilius.

A presto!

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