Ci sposammo un paio di mesi dopo, non appena arrivò la dispensa. Una cerimonia in piccolo. Solo io, lui e i testimoni. Non volevamo attirare su di noi lo scandalo.
Il popolo mi sostenne, come sempre aveva fatto. Avevo conquistato il loro cuore durante quei lontani giorni di dolore quando ero solo una ragazzina. Il fatto che sposassi Wulf forse fu visto da loro come un portare avanti la famiglia. Ero di nuovo la signora Neuberg a tutti gli effetti. Perfino Abby, sempre così scostante, parve essere contento del mio matrimonio.
Amai Wulf. Ora posso dirlo. Lo amai per davvero. Non con l'amore fanciullesco e passionale con cui avevo amato Basilius. No, era qualcosa di più serio, di più dolce, di più amorevole. Il mio rapporto con Wulf era cresciuto con calma, come una piantina tra le avversità.
-Mi hai detto che il rosmarino è la pianta del ricordo in amore- mi disse un pomeriggio, le braccia intorno alla mia vita. Eravamo sdraiati sul prato, l'erba che ci sfiorava. Il vento ci muoveva i capelli. Era bello stare così, appoggiata a lui.
-Così mi diceva mia nonna- mormorai e poi recitai con un filo di voce.
Stai andando alla Fiera di Scarborough?
prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
Parla di me a una persona che vive lì:
un tempo era la mia amata.La vecchia ballata che veniva cantata quando ero piccola.
-Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo- recitò Wulf. Potevo sentire il suo sorriso premere contro la mia guancia. Una sensazione bellissima, che mi scaldava il cuore. Potevo essere finalmente felice. Potevo addirittura dimenticare Basilius? Forse. Sembrava una cosa enorme, impossibile, ma avevo fiducia.
-Sono tutte erbe legate all'amore- spiegai.
-Sul serio?-
-La salvia è la forza, il timo il coraggio, il prezzemolo allontana i dispiaceri e ovviamente il rosmarino è legato al ricordo-
-E con tutte queste si crea una pozione?-
Sì, una pozione d'amore. –Forse- mormorai, poi mi voltai e gli stampai un bacio sulle labbra. Lui parve sorpreso, ma mi attrasse comunque a sé. Ci baciammo, le nostre labbra che danzavano. Lo spinsi sotto di me, ridacchiando. Sì, mi sentivo una ragazzina.
-Io sono innamorato di te... non ho bisogno di un sortilegio- e mi spinse di lato. Rotolammo nell'erba. Mi sentivo una ragazzina, di nuovo piena di vita. Forse potevo essere felice.
Il mondo si allontanò da noi. Vivevamo in una sorta di regno sospeso. Sembrava che nulla potesse sfiorarci. Avevo finalmente trovato una sorta di tregua? Avevo imparato a poter vivere senza Basilius? Lo speravo. I sogni però non possono durare per sempre. Prima o poi si schiantano contro la realtà e tutto va in mille pezzi.
Successe qualche mese dopo le nozze. Un pomeriggio piovoso durante il quale leggevo, seduta su uno dei divani della biblioteca.
-Cosa leggi?-
Sollevai lo sguardo, sorpresa. on avevo sentito Wulf arrivare. -Il romanzo della rosa... cosa succede?- perché sentivo che qualcosa non andava.
Wulf mi comunicò la triste notizia. –Cristiano IV di Danimarca ha portato i suoi uomini in aiuto dei protestanti-
La gola mi si strinse. Appoggiai il libro vicino a me. No, non potevo sopportare un'altra guerra, non potevo farcela. –Per noi cosa cambierà?- chiesi piano.
-Al momento nulla- mi rassicurò, stringendomi dolcemente a sé. Sapevo però che non era la verità. Sarebbe dovuto andare. L'imperatore lo aveva premiato e presto avrebbe chiesto il suo aiuto. Il nostro mondo era destinato alla fine, perché le cose belle non durano mai. -Ma... dovrò partire se verrò chiamato, lo capisci?-
-Devi proprio partire?- gli chiesi in un sussurro.
-Sì, purtroppo- abbassò lo sguardo –tornerò presto-
Annuii, sforzandomi di nascondere l'ansia. Sentivo l'angoscia graffiarmi l'anima. Ero nervosa. –Stai attento- gli raccomandai.
-Certo- mi prese le mani e se le portò alle labbra –tornerò da te, a qualsiasi costo-
Non risposi. Non sapevo cosa dirgli. Non riuscivo a pensare che se ne sarebbe andato.
Wulf partì una settimana dopo. Nascosi le lacrime, mi mostrai forte, finsi di potercela fare da sola.
Mi dedicai ai miei figli. In particolare a mia figlia. La sentivo parte di me, più mia di Abby, che veniva sottoposto alle attenzioni dei precettori.
-Sei una figlia di Melusina- spiegai alla mia bambina, guardando con ammirazione come l'acqua si muoveva intorno alla sua mano, quasi fosse un guanto -questo è il tuo elemento-
-Chi è Melusina?- gli occhi le luccicarono.
-Lo sai chi è- le sfiorai i capelli.
-Voglio che mi racconti di nuovo la storia-
-Va bene- e mi piaceva raccontare. Mi sembrava di tornare bambina attraverso di lei, di sentire la sua incredulità sulla mia pelle. Di essere spensierata, senza problemi, libera finalmente.
Fu qualche giorno dopo la partenza di Wulf che ricevetti una notizia che per poco non mi uccise. Fu una delle guardie ad avvertirmi che c'era un messaggero che chiedeva urgentemente di me. Ne fui sorpresa. Chi poteva essere. Pensai subito a Wulf. Forse gli era successo qualcosa. Il pensiero mi turbò orribilmente. Lo ricevetti subito, il cuore in gola, la nausea che mi attanagliava. Scrutai il viso dell'uomo che avrebbe dovuto darmi una notizia che mi avrebbe ferita. Era un uomo normale. Banalmente normale. Ne fui quasi demoralizzata. Un uomo così banale aveva in mano il mio destino. Lo guardai chinarsi al mio cospetto. Io trattenni l'urlo che avevo impigliato in gola. Ascoltai le parole e il mondo esplose.
Basilius era stato ferito gravemente. Rimasi immobile, senza sapere cosa fare o cosa dire. Com'era possibile che fosse ferito e io non avessi sentito nulla? Come potevo stare bene quando lui stava male? No, non potevo proprio capire.
-Janice, dai ordine che mi preparino un cavallo- ordinai. Una scelta d'impulso, ma non potevo far altro. Era come se lui mi chiamasse con la sua voce, quella che amavo da sempre. Eravamo legati. Ora è per sempre.
-Volete partire?- chiese confusa.
-Sì, subito, devo vederlo- aggiunsi piano, certa che lei potesse capire –ho bisogno di vederlo-
Lei annuì, quindi corse via. Un'ora dopo mi lanciavo al galoppo per la strada.
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Salvia, rosmarino e incantesimi
Fiksi Sejarah(COMPLETA e IN REVISIONE) "Credo che potrei definire la mia vita in base a due persone: Basilius e Yvonne. L'amore immenso per il primo e l'odio viscerale per la seconda. Solo questo. Forse ci definiamo solo in base agli altri. Forse senza gli altri...