Rimasi accanto ad Abel. Lo curai, lo nutrii, lo amai come forse non lo avevo mai amato. Non perché fosse mio marito, questo non voleva dire nulla. Era diventato mio marito con l'inganno, con la violenza, con il dolore. No, lo feci perché ora era mio amico. Perché alla fine si era redento. Sembrò perfino riprendersi. E io ci sperai per davvero. Avere un'altra possibilità. Una rinascita. Noi due.
-Non mi pento mai di averti sposata- mi confidò un giorno.
Mi sentii in imbarazzo. Forse avrebbe fatto meglio a non sposarmi. Forse gli avevo portato solo sfortuna.
-Sei bella, buona, perfetta-
-Non esagerare-
-Non ti ho mai meritata, se non fosse stato per me avresti sposato Basilius-
Non parlai. Quella notte Abel peggiorò. E io gli restai vicino, l'ansia che saliva come un'onda. Morì alle prime luci dell'alba.
Le candele illuminavano quel corpo immobile. Eternamente immobile. Fui assalita dall'angoscia. Abel, il mio Abel. L'uomo che avevo in qualche modo stimato. Sentii dei passi. Certamente era uno dei domestici. Appoggiai la fronte contro le mani giunte. Fu un fruscio a farmi voltare e... il cuore mi si fermò. Basilius! Se ne stava fermo sulla soglia, il volto cupo, un grande mantello nero, il corpo eretto e perfetto. Un piacere doloroso mi agguantò il petto. Mi era mancato... quanto mi era mancato. Basilius era parte di me. Indissolubile.
-Al- mi chiamò, usando quell'antico nomignolo che era solo nostro. Io lo fissai senza riuscire neppure a parlare. Ero confusa, stordita, incredula. Non riuscii a dire nulla. Lui non attese. Si gettò in avanti e mi afferrò per la vita. Mi strinse a sé con furia, tra le alte candele che rischiavano di cadere e d'incendiare tutto, perfino noi due. Neppure una parola per dar voce all'antica mancanza che forse aveva provato durante la nostra lontananza. No, mi baciò subito, irruente. Avrei dovuto protestare, dirgli che lì non andava bene, non davanti a mio marito, l'uomo che avevo giurato di amare per sempre. Non ci riuscii. Basilius mi rubò la volontà. Lasciai che mi baciasse, che abbattesse tutte le mie difese, le labbra che si agganciavano alle mie, le sue mani che mi percorrevano il corpo, come se stessero suonando uno strumento musicale. Il pensiero mi si annebbiò. Non avremmo dovuto. Non lì, non con lui, non io che forse ero portatrice sana di un oscuro morbo. Nulla però aveva importanza in quell'istante. Mi dimenticai di ogni cosa, ricordai invece i tempi passati, quanta paura per quell'amore che invece era così bello. Basilius si tolse il mantello, con tanta violenza che sentii il rumore di uno strappo. Lo gettò a terra e mi spinse sopra. Io mi aggrappai a lui, con il risultato che entrambi cademmo a terra. Non ci lamentammo, ma continuammo a baciarci, a esplorarci, ad amarci. Ci spogliammo. Lo sentii premere su di me, le sue dita che scioglievano i miei capelli, i suoi ansimi che esplodevano contro il mio orecchio e si confondevano con i miei.
-Ci sentiranno- sussurrai, in un ultimo barlume di lucidità.
Basiulius mi tappò la bocca con un bacio, poi mi afferrò il seno, stringendolo con dolce brutalità. Mi abbandonai a lui, al suo corpo che si muoveva sul mio, a quella folle danza. L'esplosione liquida arrivò all'improvviso, scuotendomi.
Basilius si spostò da me, scivolando di lato. Io rimasi immobile, il cuore ancora in gola, confusa e tremante. Cos'avevo combinato?
-Al- sussurrò Basilius, spingendosi su un fianco. Le sue dita si agganciarono al mio mento e attirarono le sue labbra a sé, come se non potesse farne a meno. Fu un bacio lento e dolce. -Non volevo essere così frettoloso- sussurrò -ma quando ti ho vista... non ho saputo resistere-
-Non avremmo dovuto farlo qua- mormorai, passandogli un braccio intorno alla vita. La sua pelle calda era inebriante. Avrei voluto non dovermi più staccare.
-Quando ho saputo di Abel... io sono corso qua... non ho resistito-
Non con Abel che giaceva a pochi metri da noi. Ero turbata, come quando da bambina facevo qualcosa di sbagliato. Mi portai una mano al crocifisso che avevo al collo per rendermi conto che non c'era. Mi tirai su e lo vidi a circa un metro da me. Era volato via nella foga. Lo presi e lo baciai delicatamente. Un modo per scusarmi. Me lo rimisi al collo. Ero consapevole di essere una peccatrice, ma non dubitavo di poter ottenere il perdono. L'amore che provavo per Basilius era qualcosa che superava ogni mio controllo. Non potevo insomma farci nulla.
-Non posso stare senza di te, Al- sussurrò Basilius, accarezzandomi i capelli.
-Io pensavo d'impazzire- mi aggrappai a lui. Il crocifisso mi premeva gelido contro il petto. -Ma è stato tutto orribile- sentii le lacrime scendermi lungo le guance.
-Quella notte sono stato aggredito, mi hanno impedito di venire da te- spiegò con un filo di voce. Il suo volto, alla luce delle candele, era percorso da ombre scure.
-Perché non me lo hai mai detto? Eppure ci sono state tante occasioni-
-Perché eri sposata con Abel... come potevo rovinarti la vita? Hai avuto un figlio con lui, hai avuto una bella vista... ti ho vista a ogni manifestazione pubblica... bella come una dea... era giusto così, questa è la tua vita-
-No, la mia vita sarebbe dovuta essere al tuo fianco-
-Non in questo mondo, qui non ti avrei potuto dare tutto questo... hai un castello, dei possedimenti, dei gioielli-
-Avevo bisogno di te-
Lui distolse lo sguardo, io agganciai le mie dita intorno al suo mento e lo costrinsi a guardarmi.
-Ho ancora bisogno di te... un anno di lutto, poi potrò sposarmi-
Gli occhi di Basilius s'incendiarono. -Sposarci- e poi fece una cosa che faceva raramente. Troppo raramente. Sorrise. Fu bello vedere quelle labbra che si piegavano verso l'alto. Sentire quello sguardo che mi percorreva come un brivido. Poi tutto svanì. Gli angoli delle labbra caddero verso il basso. La luce nei suoi occhi si spense. E io sentii lo stomaco stringersi con dolore.
-Almeno resta qua con me- sussurrai. Sì, lo volevo come un amico, come un amante, come cavaliere. Qualsiasi cosa purché rimanesse lì con me.
Basilius restò in silenzio, io lo pregai ancora, alternando parole e baci, le lacrime che cadevano a terra. Mi sentivo sciocca, ma non potevo fare altro.
-Va bene- cedette infine -starò qua con te-
E mi bastò questo.
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Salvia, rosmarino e incantesimi
Fiksi Sejarah(COMPLETA e IN REVISIONE) "Credo che potrei definire la mia vita in base a due persone: Basilius e Yvonne. L'amore immenso per il primo e l'odio viscerale per la seconda. Solo questo. Forse ci definiamo solo in base agli altri. Forse senza gli altri...