CINQUANTADUE

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Musica

Next Contestant - Nickelblack 🎶

Rimango nella mia stanza per quelli che sembrano attimi infiniti. Cassiel si è rivelato l'artefice della distruzione della mia famiglia e io sto piangendo ormai da un tempo che neanche so misurare. La scuola è stata invasa da controllori del consiglio, che appreso lo stato di libertà dello spirito del tempo si sono catapultati qui. Il preside è sotto interrogatorio da ore e io non so se ne uscirà effettivamente vivo. Ho incontrato varie persone, mi hanno fatto domande, ma non ho saputo rispondere. Dato il mio mutismo e la confusione nella mia testa mi hanno segregato in camera, in attesa che la calma tornasse a regnare. Eppure io non riesco a fermare i singhiozzi sfogliando il grimorio di mio padre, pensando al fatto che se non fosse per le mancanze di Cassiel loro sarebbero ancora vivi. Un genitore disperato avrebbe dato di tutto per un figlio, ma a me non stava bene. Io ero lì, in balia di mille domande, mentre loro non c'erano più. I loro abbracci, le loro carezze e le loro voci erano doni che mi erano stati portati via troppo presto. La ferita che portavo nell'anima era troppo grossa per poterci dormire sopra.
Connor, Aura ed Ezra erano stati portati in un altro luogo della scuola: sembra che Darcy Senior non sia sopravvissuto alla furia di Cassiel. Mi dispiaceva per i miei amici e avrei voluto avere la forza di stargli vicino, ma il dolore che stavo provando non mi permetteva di fare nulla. A malapena riuscivo a concepire un pensiero, e se ci riuscivo erano sempre legati alla mia mamma e al mio papà, che non avrei mai riavuto indietro.

Ero accasciata sulla scrivania da ore ormai, quando una voce, forse proveniente dal passato che avrei voluto tanto cambiare mi era comparsa in testa.

Non piangere bambina

Alzo leggermente la testa e mi guardo in giro: nulla di strano, se non Puzzino, che mi fissa, probabilmente agoniando del cibo.
Devo essere diventata matta.

Mia piccola Beatrice, non piangere

Di nuovo?!
Mi alzo dalla scrivania e guardo fuori dalla finestra. Niente. Guardo in giro per la camera. Nulla. Fuori dalla porta solo voci sommesse per l'invasione della scuola da parte del consiglio.

"Sto veramente andando fuori di testa"

Il mio criceto intanto comincia a grattare contro le sbarre della gabbietta. Sembra strano, ma è un criceto molto empatico.

"Mi rimani solo tu alla fine" dico, estraendolo dalla gabbietta e facendogli i grattini. La scena mi è talmente familiare che inizio a piangere di nuovo, e qualche lacrima cade sul povero Puzzino, che deve stare subendo la cosa come una doccia fredda.

Non tutto è come sembra bambina, non piangere

Sgrano gli occhi. La pelliccia del mio criceto comincia a farsi luminosa e piccoli puntini di luce si dissipano nell'aria. Tiro indietro la sedia sgranato gli occhi. Una luce fortissima mi acceca e in men che non si dica una donna dai capelli del colore del fieno e dagli occhi familiari compare nella mia camera. I puntini luminosi formano una barriera invisibile che separa la mia camera dal di fuori. Osservo quella donna negli occhi e per poco il cuore non mi balza fuori dal petto.

"Forse sono un po' diversa da come mi ricordavi, ma non sono mai andata via"

Comincio a singhiozzare e la abbraccio con tutta la forza che mi rimane

"Mamma, oh mio Dio, sei tu?!"

"Si bambina, non me ne sono mai andata"

Un pianto di disperazione invade la mia stanza mentre lei mi stringe a se

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Un pianto di disperazione invade la mia stanza mentre lei mi stringe a se. L'aura luminosa intorno a lei non accenna a scomparire e quando ho finito di sfogarmi e mi sono ripresa dallo shock la guardo.

"Sei una specie di spirito?"

Lei mi sorride e mi accarezza la testa.

"No bambina, vedi? Puoi toccarmi. Sono qui"

"Ma io credevo..."

"Lo so... non sai quante volte avrei voluto interrompere l'incantesimo per abbracciarti" dice, con un sorriso triste.

"E papà? Anche lui è..."

Non dice nulla, ma scuote la testa.

"Lui Beatrice, è l'unico che non sono riuscita a salvare"

Per un attimo mi ritrovo con sentimenti contrastanti: mia madre non era mai morta e mi aveva protetto tutto questo tempo, mentre mio padre a causa del patto con Cassiel non era più tra noi.

"Alan era un uomo buono bambina... ma non era il tuo papà"

Divento seria tutto ad un tratto.

"Che significa?"

Vedo mia madre sospirare e invitarmi a sedere sul letto insieme a lei.

"Se avessimo avuto più tempo ti avrei raccontato questa storia molto prima. La mia storia comincia molto prima di tutto questo Beatrice ..."

Rimasi sotto shock dopo il racconto che mi fece. Mi raccontò delle sue sorelle, Pace e Fede, del matrimonio, dell'omicidio e del fatto che molto tempo prima lei e Cassiel erano stati separati. Era stata venduta ad un vampiro molto antico come punizione ed era scappata. Aveva partorito sola, con l'aiuto di qualche bambinaia di millenni fa, dopodiché aveva conservato il mio tempo con un amuleto che le aveva dato Cassiel prima che fossero separati, in attesa che lui tornasse e potessero crescermi come una famiglia. Fin quando non aveva incontrato quello che avevo creduto essere mio padre: si erano incontrati per caso nel mondo notturno, e lui si era invaghito di lei. L'aveva aiutata a sapere di Cassiel, del sigillo. Del nuovo ordine delle cose. Nonostante sapesse che il suo amore non avrebbe mai potuto essere ricambiato, Alan la aiutò in ogni cosa. Incluso il ritrovare lo spirito di Cassiel.
Quello che Cassiel aveva creduto essere un rituale della Strega Bianca, in realtà era stata la benedizione per sua figlia. Al rituale aveva partrcipato solo Alan, con la scusa che sua moglie fosse una mortale comune. Avrebbe voluto dirglielo che non era così, che era viva, ma dopo il rituale Cassiel era sparito prima che potesse presentarsi ai suoi occhi: in compenso molti del consiglio vennero a indagare. Cassiel lasciava tracce e questo aveva messo in pericolo lei e me. Mi tolse l'amuleto per non destare sospetti. Darcy Senior non ci mise molto a presentarsi alla porta, ma lei si nascose, pregando che se ne andasse presto e non mi riconoscesse. Così fu, ma purtroppo ne andò della vita di Alan, presa con sé da Mr Darcy per suo diletto e per avergli fatto perdere tempo. Così era nata la storia della metamorfosi in criceto, e del mio trasferimento da zia Bonnie.

Era tutto collegato, ma io non avevo visto ne sentito nulla.

"Non avrei mai voluto che Alan morisse, ma se mi fossi rivelata Viktor ti avrebbe uccisa sicuramente" dice, con fare colpevole. Sapeva di avere sulla coscienza la vita di quell'uomo, ma sapeva anche che avrebbe dato chiunque in cambio di sua figlia.

Scoppiammo a piangere e ci abbracciammo, anime perse ritrovatesi lungo il cammino. Lei non aveva mai smesso di essere lì. Di guardarmi. Non avrebbe permesso a nessuno di farmi veramente del male.

"Adesso però non è questo che conta. Avremo tempo di sistemare tutto, ma prima dobbiamo risolvere un grosso guaio"

"Che guaio?"

"Viktor ha fabbricato delle tombe nel castello, per far crollare Cassiel nel caso si fosse presentato. Di sicuro le avrà viste e pensa che siamo morte entrambe. Si sarà consegnato al concilio. Il mondo della notte non sa chi veramente tiri i fili dietro tutto questo" mi spiegò mia madre.

"E tu lo sai?"

"Ho avuto millenni per indagare. Inoltre la tua nascita è stata una benedizione. Col tuo potere, il mio è quello di tuo padre possiamo riportare tutti indietro, ma serve cautela. Là fuori, dietro alle linee del consiglio, ho una vecchia conoscenza a cui non piacerebbe sapere del mio ritorno"

Feci due conti con la storia che mi aveva raccontato e capii al volo: a uccidere Pace era stata Fede, insieme ad Odio e Utopia.

"Ma perché una figlia del sole...." rifletto tra me e me.

"Per il potere. Senza di noi e col ghiaccio perenne che Cassiel ha lanciato in cielo, il loro potere è garantito. Si saranno ovviamente nascosti in corpi che non conosciamo, ma dobbiamo agire"

Riflettei su dove potevano essersi cacciati tre spiriti come quelli w subito mi balenò per la testa un'idea.

"Forse so dove trovare uno di loro" dissi alla fine.

Quella Pasticciona di una StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora