QUINDICI

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Musica
Gimme more - Britney Spears

"Ho detto quindici zucche, non di meno" spiega Aura ad una ragazza poco più piccola di noi, che si sta annotando tutto su un quadernino.
Elisabeth e Aura mi trascinano tutti i pomeriggi (per così dire) dopo le lezioni alle riunioni del comitato di organizzazione del ballo di Samhain. La parola "ballo" sarebbe stata l'ultima che avrei voluto sentire in questo periodo, ma non importa. Almeno posso distrarmi e capire come funziona questo ballo di Samhain. A quanto pare è identico al nostro ballo di fine anno, ma più inquietante. Aura sta svolgendo il suo compito magnificamente, urlando ordini a destra e a manca e viaggiando alla velocità della luce per eseguire le sue mansioni. Vampiri supersonici. Avere quei poteri in questi momenti è davvero comodo.

Passo tutto il giorno a sistemare le decorazioni per il ballo, quando ci accorgiamo che è arrivata l'ora di cena. Ci rechiamo in mensa mentre Aura continua a parlare del ballo con gli occhi a cuoricino. Elisabeth la segue a ruota, ma il mio umore non è proprio dei migliori.

"Pronto, Terra chiama Bea" mi chiama Aura ad un certo punto.

"Si?" dico, trasalendo. Mi ero persa nei miei pensieri e non ho idea della domanda a cui debba rispondere.

"Tesoro devi tirarti su" mi dice Aura mettendosi le mani sui fianchi.

"Non dare retta a quei due, insomma, da quando conta così tanto cosa pensano?" mi chiede Elisabeth.

"I miei fratelli sono due imbecilli, punto. E tu non ti farai rovinare il Samhain per questo" decreta Aura.

"Non sono molto in vena di feste... scusate..."

Elisabeth e Aura si guardano e sembrano parlarsi con gli occhi.

"Piano di emergenza antitristezza. Stasera tutte in camera di Bea. Popcorn. Film. Relax" dice Alla fine Aura.

"Ragazze..." cerco di borbottare.

"Non è sindacabile. Non mi interessano le tue lagne, devi riprendere in mano la situazione" mi dice la Vampira.

"E poi è venerdì! Abbiamo tutto il tempo, domani si dorme!" esclama Elisabeth.

Rifletto. Dopotutto non credo possa andare peggio di così, perciò accetto.
Le ragazze lanciano un gridolino di felicità e mi abbracciano. Sono davvero speciali.

All'improvviso Aura si stacca e la vedo guardarsi in giro.

"Ehi, che hai?" chiedo perplessa

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"Ehi, che hai?" chiedo perplessa.

"Questo odore... l'ho già sentito" dice.

"Segugio, puoi spiegarti meglio?" chiedo in tono interrogativo.
Aura continua a guardarsi in giro finché non si ferma a guardare in un punto preciso. Distoglie immediatamente lo sguardo e mi mette le mani sulle spalle.

"Ehm, ehi, andiamo a fare un giro in camera mia, ho dimenticato delle cose" dice Aura incerta.

"In camera tua? Perché, cos'hai dimenticato?" chiedo confusa.

"Il mio...si ecco, il mio specchietto portatile" dice velocemente, cercando di non farmi girare.

"Aura, smettila, cosa c'è che..."

Mi volto mentre parlo e incrocio un paio di occhi familiari. L'incubo di qualche settimana prima mi sta fissando in sala da pranzo e porta l'uniforme della scuola. Tutte le ragazze si stanno girando a guardarlo. Non a caso sono fabbricati per piacere a tutti: quel ragazzo è bello da spavento. Insieme a lui ci sono altri due ragazzi, belli come il sole, e una ragazza dai capelli neri molto lunghi, di un fascino irresistibile. Tutti stanno mormorando in mensa. L'incubo non mi toglie gli occhi di dosso neanche quando gli altri della sua banda lo portano via, sedendosi ad un tavolo. Insomma, ho vissuto la stessa scena di Edward Cullen e Bella Swan, ma la mia non è stata per niente romantica. E ti pareva se me ne poteva andare bene una.

Mi volto e affondo la faccia nelle braccia.

"Ma perché tutte a me, perché.. perché..." comincio a borbottare.

"Bea..." cerca di consolarmi Aura.

"Ci mancava solo lui, accidenti a questa scuola maledetta!" ringhio, sbattendo i pugni sul tavolo.

"Bea, cerca di calmarti" dice Elisabeth.

"Non ci riesco!" dico nervosa.

Mi alzo e decido di uscire dalla mensa. Aura ed Elisabeth mi seguono, assicurandosi che io non faccia danni. Sono furiosa. Non ne posso più di nulla.

"Stupido mondo immortale e stupida io che credevo di poterne far parte così come niente, senza una merda di informazione, di guida o di che cazzo! " sbotto, facendo saltare una finestra, che si ricompone dopo poco come se niente fosse.

"Bea, respira" mi dice Elisabeth.

Cerco di fare come dice, ma non sono sicura di riuscirci. Sta diventando troppo dura. Con fatica le mie amiche mi calmano dopo un po' e riesco a stare meglio.

"Immaginavo che fossi una del nostro mondo e non una mortale qualsiasi"

L'incubo era appena apparso dal niente, come un'ombra. Continua a fissarmi e non riesco a capire perché.

"Gira al largo se non vuoi finire a pezzi come l'ultima volta" ringhia Aura, estraendo i canini.

"Eddai ragazze, siamo a scuola dopo tutto no?" sorride lui in modo inquietante.

"Non ho avuto il piacere di presentarmi l'ultima volta. Marcus Evans, per gli amici Mark. Incantato" dice, prendendomi la mano e sfiorandola con le labbra.

"Si ehm, piacere e tante belle cose" dico, ritraendo la mano e passandomela sulla gonna.

Aura sta per staccargli la testa a morsi, ma una voce ci fa calmare tutti.

"Ma guarda chi si vede"

La voce di Ezra incombe da dietro di noi. Il vampiro si mette in mezzo tra me e l'incubo, con un sorriso cordiale.

"Beatrice, il signore ti stava porgendo le sue scuse per l'ultima volta immagino. Dico bene?" chiese. Non era una vera e propria domanda. Era più un ordine.

"Non ricordavo che la possessività fosse una caratteristica dei vampiri. In ogni caso, naturalmente, le mie scuse... Beatrice giusto?"

Annuisco imbarazzata.

"Bene. Molto piacere comunque. Ezra Darcy, e questa è mia sorella Aura. Sembra che studieremo insieme" prosegue Ezra. Il suo tono non lascia trapelare il minimo fastidio. È calmo come la superficie di un lago ghiacciato.

"Marcus Evans. Preferisco Mark come ho già avuto modo di spiegare alle signorine. Sono qui con i miei due fratelli e mia sorella, ma al momento non sono qui"

"Lo vedo. Bene, è stato un vero piacere Marcus. Ragazze, potete seguirmi?"

Tiro un sospiro di sollievo. Mi allontano, ma sento ancora i suoi occhi addosso. Aiuto, qualcuno tiri una bomba su questa scuola, perfavore.

Ezra si ferma dopo qualche corridoio.

"State attente. Quel tipo è pericoloso"

"Cosa non lo è qui..." borbotto.

"Sul serio, specialmente tu Beatrice. Sembra che per un qualche motivo abbia un interesse per te. Gli incubi sono maestri nelle malíe. Devi tutelarti" mi dice il vampiro.

Annuisco obbediente e confusa allo stesso tempo.

"Se mette un dito addosso a Bea o mi rovina il ballo lo impalo davanti all'ingresso" si lamenta Aura.

Sono in un grosso e terribile casino.

Quella Pasticciona di una StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora