QUARANTACINQUE

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Musica
Bloody Mary - Lady Gaga🎵

"Non toccarla!"

"Piano, bimbo, o ti farai male. E noi non vogliamo che paparino si alteri vero?"

Connor, tenuto fermo da Esecutore, continua a sgomitare verso il ragazzino che mi ha preso in custodia e mi sta trascinando come un sacco di patate, il che non fa che peggiorare la mia nausea. Questa forzatura è tremenda.

Esecutore se la ride di gusto mentre ci porta in una stanza del castello privata. Dentro ci sono solo le sedie per noi e nient'altro. È tremendamente tetra e giurerei di aver visto tracce di sangue rappreso in giro. Mi viene da piangere ma potrei vomitare sul serio se mi lasciassi andare.

"Prego ragazzini, fate come se foste a casa vostra" ridacchia il marchiato.

Ci sediamo inquieti, guardandoci l'un l'altro. Non abbiamo neanche una versione comune di come sia andata. Speriamo di cavarcela.

Connor è l'unico a non essersi seduto, e sta dietro di me come una tigre che ringhia a chiunque provi ad avvicinarsi.

"Vogliamo solo chiedervi qualche cosa per degli accertamenti, tutto qui" dice il ragazzino, con un sorriso tremendamente inquietante.

"Connor, la signorina può stare diritta sulla sedia anche se non gli fai la ronda" dice Esecutore, tirandomi un'occhiataccia.

"Io non mi muovo da qua" dice imperterrito.

"Razza di moccioso viziato... ringrazia che il Conte ha una certa influenza o saresti già cenere"

"Eh già, pensa un po', che cattivo che sono a sfruttare il vecchio" lo canzona lui.

"Bene visto che è così preziosa cominciamo dalla biondina. Dom, fai tu gli onori di casa?"

Il vecchio con gli occhiali fa segno di assenso con la testa e fa un passo avanti. Niente. Si guarda solo in giro.

Esecutore gli si affianca come se fosse una routine provata mille volte.

"Allora, recentemente abbiamo perso una piccola fenice da quello che so. Il ragazzo è di una famiglia particolarmente benestante, che per noi significa estremamente fastidiosa. La sua amichetta dalle alucce nere sostiene che centriate voi e in particolare ha descritto perfettamente la biondina, qui presente... Beatrice King se non erro?"

Oh mio Dio. Ecco, sono spacciata.

Sta tranquilla strega. Questi tre sono solo scena. Sono imbecilli come i troll.

Sto per aprire la bocca quando lui mi fa segno di silenzio e si gira verso il vecchietto, che avanza quasi dolcemente e si avvicina a me.

"Hai tu, Beatrice, rubato il potere della fenice quella sera?"

La sua voce non è chiara. Produce un sacco di suoni ipnotici e sento che qualsiasi cosa dirò non sarò io a volerla dire. È come se mi obbligasse a dire la verità.

Inizio a scuotere la testa senza accorgermene.

"No" dico, tranquilla.

È vero, sono stato io.

Vedo gli altri che mi fissano come se fossero sollevati da quella risposta. È vero, non ho spento io il cuore di quella fenice.

Il vecchio continua con le sue domande ipnotiche.

"Hai tu ucciso la fenice?"

"No" dico di nuovo.

"Hai incontrato la fenice?"

"Si"

"E cos'hai fatto?"

"Sono andata fuori dal locale"

"E poi?"

"Sono svenuta"

I tre rimangono ad osservarmi ma non dicono nulla. A quanto pare la situazione anche se complicata, si può superare. Spero

Esecutore solleva un sopracciglio. Il vecchio si muove e davanti a tutti fa una domanda più generale:

"Avete voi visto la fenice nell'istante esatto della sua morte?"

Un grosso "no" risuona nella stanza.

In teoria ero girato di spalle, nessuno...

"Si"

Aura si era trattenuta al massimo delle sue capacità, ma non era riuscita a non rispondere.

Mi assale il panico. Aura aveva visto Cassiel chiudere la mano e quindi aveva visto la fenice morire. Ora le attenzioni si sarebbero riversate su di lei.

Il vecchio gira la testa e si avvicina alla vampira.

"Hai ucciso tu la fenice?"

"N-no"

"Sai chi l'ha uccisa?"

"Mmh.. n-sì"

"Come si chiama colui che ha ucciso..."

Una nebbia nera pervade la stanza e all'improvviso sembra che I tre al centro della stanza siano il male minore. L'aria vortica e i brividi si fanno sempre più forti.

La nebbia nera comincia a prendere forma e una barba perfettamente acconciata fa da decorazione ad un corpo da cinquantenne, se non fosse che i suoi occhi rossi sono inquietanti come pochi.

Oh dio mio un'altro

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Oh dio mio un'altro. Clemenza, perpiacere, una tragedia alla volta...

Appena la figura diventa chiara noi rimaniamo tutti di stucco e sentiamo Aura e Connor esclamare la stessa parola.

"Papà?!"

Sìrah.... quanto tempo...

La voce di Cassiel sembra condannare la mia testa ad un dolore atroce. Non riesco a trattenere la nausea e tiro su tutto ciò che ho nello stomaco.

Quella Pasticciona di una StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora