DODICI

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Mi volto in ogni direzione, ma stranamente non vedo nulla. È tutto tremendamente oscuro qui.

All'improvviso una luce illumina una parte della stanza senza pareti: È una luce rossa e tremendamente lugubre.

Vedo delinearsi tra le ombre la figura di un grande orologio dalle finiture irregolari, con le lancette particolarmente lavorate, seppur evanescenti. Eppure, mi sembra di averlo già visto da qualche parte.

Le lancette dell'orologio si spostano sulla mezzanotte e un suono assordante si espande nella stanza. Mi copro le orecchie, che fanno tremendamente male.

"Il quarto fratello è stato addormentato,
Dall'uomo che ha offerto la vita è stato dato alla luce.
Le catene infrante allo scoccare della diciottesima Valpurga saranno
E il suono della mezzanotte sveglierà il mondo"

Non riesco a identificare l'origine della voce. Dove sei? Chi è che parla? Chi sei tu?

******

Mi sveglio con un grande ronzio in testa. Vedo che intorno a me è tutto tremendamente bianco e non riesco a capire dove mi trovo. L'ultimo ricordo che ho è... Connor?

"Oh dio finalmente" sento dire da una voce familiare.

Identifico Aura, che si avvicina al mio letto insieme ad Elisabeth, e mi osserva con lo sguardo preoccupato.

"Bea, mi senti?" chiede la vampira, cercando un cenno di assenso nel mio sguardo.

Muovo la lingua e mi accorgo di avere la bocca secca. Mi sento come se una mandria di bufali mi fosse passata sopra.

"Credo di aver rischiato di fare la fine di un succo di frutta" dico, muovendo gli occhi in giro per la stanza. Nessuna traccia del mio quasi carnefice. Aura come minimo lo avrà rinchiuso nelle segrete per torturarlo a tempo debito, conoscendo il tipo.

"Menomale, per Vlad, che spavento" sospira la rossa, accarezzandomi la faccia.

"Come ti senti?" mi chiede Elisabeth, prendendomi la mano.

"Come se mi fosse passata sopra una mietitrebbia e poi avesse messo la retro" scherzo, sperando che sappiano di cosa parlo.

Le due ragazze mi sorridono, ma vedo che dai loro occhi non c'è il minimo cenno di sollievo. Devo averle fatte preoccupare parecchio.

Rifletto un momento su cosa dire e decido che girarci intorno prolugherebbe solo l'agonia di tutte e tre.

"Aura... Dov'è Connor?"

La faccia di Aura si fa seria e giurerei di aver visto un lampo omicida nel suo sguardo. Si scambia un'occhiata con Elisabeth, incerta su cosa dire.

"Si è allontanato dalla scuola per un po'. Sai, potrebbe essere pericoloso per te averlo intorno finché non riprenderà il controllo"

Sbatto le palpebre. Accidenti che guaio. Non che non mi dispiaccia non averlo intorno, ma non era mia intenzione mandarlo addirittura in esilio. Forse.

"Beh, ai suoi occhi al momento dovrei avere la forma e l'odore di un filetto di manzo" dico, stringendo le labbra.

"Più o meno..." dice Elisabeth, che si becca una gomitata da Aura in tempo zero.

"L'importante è che tu stai bene" dice alla fine la rossa. Credo si senta in colpa per aver mandato suo fratello a chiedermi scusa per poi finire a fargli da snack mattutino.

"Sto bene... Sono solo un po' scossa, tutto qua"

Mi accarezzo il collo e noto che è tutto bendato, con dei cerotti sotto alle bende. Che esagerati, neanche facesse male da morire.

Per un momento mi passa davanti agli occhi la scena del morso. Mi ricordo dei denti che mi affondano nel collo, del dolore e... Oddio un secondo. All'improvviso avvampo e divento paonazza. Ho davvero avuto un simil-orgasmo vampirico o non so che cosa?!

No sicuramente c'è una spiegazione. Il mio cervello avrà rimosso il trauma del troppo dolore e lo avrà associato ad altro. Sicuramente. E poi con lo psicopatico?! No, assolutamente no. Eppure era così... Bello?

BEATRICE KING RIPRENDITI IMMEDIATAMENTE E SMETTILA DI PENSARE IDIOZIE.

Vedo Aura indagare silenziosamente con gli occhi sulla mia faccia.

"Liz, andresti a prendere qualcosa da bere per Bea? Sicuramente avrà la bocca impastata dopo quattro giorni di sonno" dice Aura, come se niente fosse.

Quattro... Aspetta come?!

"Quattro giorni?!" esclamo con troppa enfasi, trovandomi a tossire subito dopo.

"Purtroppo hai perso davvero molto, molto sangue" mi spiega Aura, mentre Elisabeth mi sorride con compassione.

"Non preoccuparti, vado a prenderli qualcosa da bere"

Elisabeth sparisce oltre la porta, dopodiché Aura mi rivolge uno sguardo enigmatico.

"Bea, ascoltami molto bene. Per un po' non devi nella maniera più assoluta avvicinarti a Connor. Sarebbe un disastro per entrambi" mi dice seria.

Per un momento non capisco cosa vuole dire

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Per un momento non capisco cosa vuole dire. Terra chiama Aura, sono io che sono quasi finita al creatore.

"So cos'hai provato" continua, "ma quella sensazione di piacere che ti ha dato il veleno è pericolosa"

"E tu come... Oh giusto"

Domanda stupida.

"Bea è vitale che tu usi tutta la forza di volontà che hai per non cadere dentro a questo giro d'inferno. Il nostro veleno è fatto apposta per dare piacere alla preda. È una trappola per attirare esseri umani. So cosa hai provato in quel momento e so anche che col tempo ne vorrai ancora. Devi scordarti di quella sensazione, non ci devi pensare. È chiaro?"

Annuisco, abbastanza intimidita. Aura fa davvero spavento quando ci si mette.

Poco dopo Elisabeth fa capolino nella stanza con dell'acqua fresca, che io trangugio come se fosse la cosa più buona del mondo. Oh dio, ci voleva.

Più tardi, una dottoressa con gli anni della mia trisnonna fa sloggiare le mie amiche, ordinandomi di stare a riposo ancora per un po'.

Mi addormento, con mille pensieri per la testa. Che cosa succederà adesso?

Quella Pasticciona di una StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora