Capitolo Cinque - Il Latitante

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Il mio cuore sarà più nero dei tuoi occhi
Quando avrò finito con te

Black Eyes - Radical Face

Gennaio - marzo 2012

«Ho una bomba per le mani!» Daniele entrò nella nostra base improvvisata nel garage sotto il mio palazzo.

«Non guardatemi...» disse suo gemello Raffaele. «Non so nulla neanche io!»

Era strano che fosse all'oscuro, solitamente erano così tanto in simbiosi che credevo si leggessero nel pensiero.

Daniele poggiò il computer sul tavolo e lo accese. «Avete intenzione di stare lì a fissarmi?» chiese invitandoci con un gesto della mano a guardare il PC.

Sullo schermo c'erano aperti diversi articoli di giornale, tutti riguardanti la stessa cosa, la stessa persona: il boss latitante Giuseppe Mersiglia.

«Qual è la novità?» Alex alzò le spalle. «Non lo trovano da anni, sarà in Brasile o in Messico.»

«È qui che ti sbagli» continuò Daniele. «Dalle indagini della polizia risulta che è proprio qui, in città, ma non riescono ancora a scoprire dove si nasconda.»

«Tu cosa ne sai delle indagini?» chiese Maria. «Non credo che questo genere di informazioni siano pubbliche, cosa hai hackerato questa volta?»

«Ho i miei metodi» disse fiero Daniele. «È troppo complicato da spiegare.» Intuii che aveva un'altra volta intercettato i telefoni della polizia.

«Scusatemi» iniziò Nicole, la sorella maggiore di Luna. «Non capisco cosa c'entri questo con noi.»

«Come sarebbe a dire "cosa c'entra"?» Daniele alzò un sopracciglio.

«È la nostra occasione» lo dissi piano, stavo più che altro pensando ad alta voce. Il primo e vero incarico importante da quando avevamo messo in piedi la squadra.

Mi guardarono tutti.

«Esatto!» esclamò Daniele. Batté la mano sul tavolo, facendoci sobbalzare tutti quanti.

«Sei un genio, fratello» Raffaele si complimentò e diede il cinque al suo gemello.

Emily incrociò le braccia al petto. «Cosa avete in mente?» chiese seria.

«Troviamolo noi» proposi, mentre dentro di me sentivo scorrere l'adrenalina. E quello era il segnale che fosse una buona idea.

«Dite sul serio?» domandò scettica Emily.

«Sì» dissi colma di entusiasmo, alzandomi dalla sedia. Non riuscivo più a stare ferma. Guardai ognuno dei miei compagni dritto negli occhi e il cuore accelerò.

«È l'occasione perfetta per metterci in gioco, per compiere qualcosa di veramente grosso!» anche Christian fu subito d'accordo.

«Lo sapete che così rischiamo tantissimo, vero?» chiese Nicole, ancora un po' perplessa.

Emi mi sorrise con complicità. «Certo che lo sappiamo» rispose. «Ma abbiamo deciso di portare avanti la società proprio per fare questo, non solo per evitare scippi, aiutare donzelle in pericolo e salvare i gattini sugli alberi.» Iniziò a girare intorno a ognuno di noi, con passo lento ma deciso. «Dobbiamo rischiare. Dobbiamo trovare Giuseppe Mersiglia e consegnarlo alla giustizia. È la nostra occasione.»

Alla fine, le parole di mia sorella misero tutti d'accordo e iniziammo la ricerca del boss latitante.

Nessuno sapeva quali conseguenze quella decisione avrebbe comportato, quali ripercussioni avremmo sofferto. Fu in quel momento che iniziò il nostro vero lavoro.

SYS - La società degli splendenti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora