Ora la notte
Butterà giù la sua copertura
Di nuovo su di me
Ooh, e se ho ragione
È l’unica strada
Per riportarmi indietroSunrise – Norah Jones
I primi raggi del sole entravano dalla piccola finestra in fondo al corridoio. Porte bianche e asettiche lo affiancavano, c’era un odore forte di disinfettante.
Ogni singola cosa che mi circondava rimandava ricordi di cinque anni prima. Ricordi così tristi e angoscianti che mi comprimevano il petto.
«Lara…» Mia sorella avanzò verso di me, io stavo appoggiata con la schiena al muro, lontana dagli altri. Sul suo viso c’era un’espressione indecifrabile.
Forse anche lei stava pensando a quello che era accaduto l’ultima volta che eravamo stati tutti insieme in ospedale.
Lei per ore sotto i ferri. Lei immobile sul letto. Era uscita dal coma dopo due settimane. Le settimane peggiori della mia vita. I dottori ci avevano solo detto di aspettare e l’attesa era stata straziante. Ci eravamo aggrappati alla speranza, anche quando i medici la perdevano, anche quando avevano provato a persuaderci che difficilmente si sarebbe risvegliata.
Ma lei ce l’aveva fatta, era riuscita a resistere. Aveva battuto la morte, non aveva lasciato vincere quei bastardi.
O quasi… Avevamo avuto solo pochi giorni da passare insieme quando era uscita dall’ospedale, poi era dovuta andare via. Scappare dalla sua famiglia, dalla sua città. Avevo lottato contro quella scelta, non volevo accettarla. Ma era stata l’unica decisione possibile, doveva sparire, andare lontano per salvarsi la vita, perché i Mersiglia non si sarebbero dimenticati di lei. Grazie ai contatti dei nostri nonni e alla polizia, le avevano creato un’altra identità, in un altro Paese, negli Stati Uniti. E da allora aveva vissuto lì, a chilometri di distanza da noi, con i contatti ridotti quasi a zero. Almeno fino a quando i ragazzi non avevano deciso di richiamarla, di trasportarla di nuovo nel nostro disastrato mondo. Non riuscivo ancora a capire se fossi più arrabbiata o riconoscente per questo.
Ma lei adesso era a pochi centimetri da me.
La osservai dalla testa ai piedi, come per convincermi che fosse realmente lì.
«Lo so…» La sua voce era dolce. «È strano.»
Mi girai totalmente verso mia sorella e l’abbracciai. Non riuscii a farne a meno. Le mie braccia circondarono il suo collo e affondai il viso nella sua spalla, abbeverandomi del suo profumo muschiato.
Emily ricambiò l’abbraccio, stringendomi così forte da farmi quasi male. «Dio, Lara, quanto mi sei mancata» sussurrò.
Io non dissi nulla, beandomi ancora un attimo di quella stretta, di quella presenza.
Quando decisi di sciogliere l’abbraccio con riluttanza, rimasi a guardarla ancora un po’. «Sei venuta da sola?» dissi.
Mi studiò prima di rispondere: «Sì, ma solo per il momento.»
Non riuscivo a capire come sentirmi, ma prima che potessi dire qualunque cosa Emily continuò: «Parleremo di tutto più tardi, ora vado via con Nicole, vado da mamma e papà che sono a casa con i nonni e aspettano notizie. Poi corriamo alla base. I gemelli hanno già recuperato la tua moto.» Nicole se l’era cavata con una semplice medicazione, il proiettile fortunatamente l’aveva solo sfiorata.
Mi limitai ad annuire, avremmo avuto tutto il tempo per parlare. Le guardai andare via e poi andai a sedermi insieme a Maria, ai suoi genitori e i suoi nonni. La preoccupazione era qualcosa di solido, consistente.
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SYS - La società degli splendenti
RomanceCosa accadrebbe se una ragazza, decisa ad estirpare la mafia dalla sua città, fosse attratta irrimediabilmente dal figlio di un capo mafia? Palermo, 2011. Un gruppo di amici, in un caldo pomeriggio estivo, trova un vecchio e polveroso libro: rinasce...