Capitolo Sedici - Un Libro Misterioso

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Metà della mia vita è nei libri, nelle pagine scritte
Vivi e impara dagli sciocchi e dai saggi
Sai che è vero, oh
Tutte le cose tornano da te

Dream On - Aerosmith
 
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5 luglio 2011

La calda luce del mattino entrava dalla finestra della grande casa di villeggiatura.

Io, Luna e Stephan stavamo seduti sul divano. Avevo i capelli scompigliati e gli occhi arrossati, reduce da una notte insonne. I nostri genitori ci scrutavano con severità.

Fu mia madre a prendere la parola: «Siamo proprio stanchi che dobbiate farci esasperare in questo modo!» Le sue mani erano poggiate sui fianchi, il piede non smetteva di martellare il parquet. «Speravamo almeno che portarvi qui in vacanza vi avrebbe fatti calmare e allontanare da queste strane idee che vi sono venute in testa ultimamente.»

Sentii avvampare il viso e per un attimo pensai di rispondere ma mia sorella, sull’uscio della stanza, mi ammonì con lo sguardo facendo cenno di no con la testa. Allora lasciai perdere. D'altronde, ero abbastanza stanca di ripetere sempre le stesse discussioni.

Eravamo nella nostra villa stile liberty che si trovava proprio a pochi metri dalla spiaggia di Termini Imerese, un paradiso terrestre. L’unico problema era che ci avevano portati lì come punizione. A breve ci sarebbe stato un corteo antimafia a Palermo e mia madre aveva convinto gli altri genitori a portarci via per il fine settimana, impedendoci così di partecipare. A nulla erano serviti i miei tentativi di convinzione.

Ma avevo deciso che se proprio dovevo stare lì valeva la pena divertirsi, quindi quella sera ero uscita con Luna e Stephan per passare l’intera notte in spiaggia. La mattina, dopo ricerche estenuanti, i nostri genitori ci avevano ritrovato addormentati in riva al mare dentro una tenda improvvisata.

«Ora voi passerete la mattinata qua dentro, da soli, mentre noi andremo al mare! Sono stata chiara?» continuò mia madre furiosa.

«Ma lasciateli stare» si intromise mia sorella, strizzandomi l’occhio. «Se non fanno queste cose a diciassette anni, quando le devono fare?» Emi prendeva sempre le nostre difese e ci copriva, questo era uno dei vantaggi di avere una sorella maggiore.

«Non ti intromettere tu, Emily! Inizia ad andare in spiaggia con gli altri!» Le indicò la porta con la mano. Mia sorella mi guardò scrollando le spalle e uscì.

A volte non capivo come mai mia madre si ostinasse così tanto. Non facevamo nulla di male, ma lei ci avrebbe voluto tenere dentro una gabbia, senza fare nessuna esperienza, senza vivere veramente.

Così restammo in silenzio, sicuri che avremmo trovato comunque qualcosa da fare.

Non appena furono andati tutti via, Stephan si avviò nella sua stanza e Luna a farsi una doccia. Io iniziai a girovagare per l’immensa villa, che aveva l’aria di un castello antico. Mi ero sempre chiesta con curiosità come fosse possibile che possedessimo qualcosa di così bello. Mia nonna Elena mi aveva confidato che era un lascito dei nostri avi, che avevano risparmiato tanto quando vivevano in America. Quando sembrava che stesse per dirmi di più, mia madre ci aveva interrotte costringendoci a cambiare discorso.

Salii al piano di sopra, lungo la scala interamente in legno e andai dritta in quella che io chiamavo la “stanza dei libri”: una grande biblioteca con tantissimi volumi.

Adoravo stare lì. Fin da piccola ci trascorrevo il tempo a leggere, a giocare, a inventare storie. In quel luogo si respirava cultura.

Cominciai a dare un’occhiata ai vari volumi, cercando di scegliere quello più adatto per trascorrere le ore di punizione. I miei occhi si posarono quasi per caso su un vecchio testo in alto, e fui scossa da un tremito.

SYS - La società degli splendenti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora