So che te l’ha detto
Tesoro, so che ti ha detto che ti amava
Molto più di me
Ma so che ti ha lasciato
E tu giuri semplicemente che non sai perché
Ma sai, tesoro, lo farò sempre
Sarò sempre in giro
Se mai mi vuoi
Vieni e piangi, piangi piccola
Piangi piccola, piangi
Piangi piccolaCry Baby – Janis Joplin
15 Giugno 2012
Rimasi davanti al portone del palazzo di Adriano per un tempo che mi parve infinito. Continuavo a citofonare senza ricevere alcuna risposta. Capii che non era in casa.
Le immagini del capannone continuavano a vorticare nella mia mente. La mia voce e quella di Emily sul registratore, la microspia sul mio giubbotto, il geo-localizzatore sulla moto.
Quali altre prove mi servivano per capire?
Ma io non volevo capire, ogni parte della mia essenza si rifiutava di credere che il ragazzo di cui mi ero innamorata in realtà fosse come il padre: un manipolatore, un mafioso.
Ma so che è così. Mi diceva la vocina nella mia testa. In fondo l’ho sempre saputo.
Serrai i pugni lungo il corpo e mi avvicinai alla moto. Non aveva senso continuare a stare lì, l’avrei cercato da un’altra parte. Anche in tutta la città, se necessario.
Feci per indossare il casco, il cellulare squillò. Luna e Stephan mi avevano chiamata decine di volte, ma avevo deciso di ignorarli. Ero terribilmente arrabbiata con loro, non potevo credere che avessero fatto tutte quelle ricerche alle mie spalle.
E io? Quante cose ho fatto alle loro spalle?
Scossi la testa e presi il telefono. Era Daniele.
«Pronto?» risposi svogliata.
«Lara devi venire subito alla base!» esclamò agitato. «È successa una cosa, devi fare presto.»
«Lo so già» risposi credendo che si riferisse a Adriano. «Luna e Stephan mi hanno raccontato tutto, e non ho nessuna voglia di venire da voi a subire un interrogatorio. Non prima di aver parlato con lui» continuai stizzita.
«Lara, non capisci!» Alzò la voce. «Emily non si trova più, non risponde alle nostre chiamate, l’abbiamo localizzata grazie al GPS del suo cellulare. È in una palazzina abbandonata in una periferia poco oltre il centro storico. E…» si interruppe.
Un peso enorme iniziava a gravarmi sullo stomaco, come se ci stessero poggiando un macigno. «E cosa?» sussurrai, sentendo il respiro venire meno.
«Lara, io e Raffaele in queste settimane siamo riusciti a localizzare anche il telefono di Mersiglia…» tentennò. «Di Adriano Mersiglia.»
Un brivido mi percorse la schiena.
«In questo momento si trova nella stessa palazzina di Emily.»
Eccolo, il mondo intero che crollava addosso alla stupida ragazzina illusa di poter avvicinare due universi inavvicinabili. La stupida ragazzina che si era innamorata del suo più grande nemico, mettendo in pericolo la vita delle persone per lei più importanti.
Le lacrime minacciavano di uscire, mentre la mia mano stringeva sempre più il cellulare. Non poteva succedere davvero, il mio cervello si rifiutava di crederlo.
Se continuo a non accettare questa situazione, mia sorella potrebbe pagarne le conseguenze. La paura mi attanagliò il petto.
«Lara? Ci sei?» chiese Daniele allarmato.
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SYS - La società degli splendenti
RomanceCosa accadrebbe se una ragazza, decisa ad estirpare la mafia dalla sua città, fosse attratta irrimediabilmente dal figlio di un capo mafia? Palermo, 2011. Un gruppo di amici, in un caldo pomeriggio estivo, trova un vecchio e polveroso libro: rinasce...