Ma sorpresa, sorpresa
Sorpresa, sorpresa
Stai solo prendendo in giro te stessoSurprise, Surprise - The Rolling Stones
Salvo e Antonio si avvicinarono e intuii dal sorriso sprezzante sulle loro facce che non erano affatto sorpresi di vedermi. Provai a evitare i loro sguardi, ma continuavano a fissarmi minacciosi, con aria di sfida.
Volevo scappare via. Avevo paura di tutto quello che sarebbe potuto accadere.
Il mio stomaco si contrasse e provai un senso di repulsione alla sola vista di quei due. Il mondo sarebbe stato un luogo migliore se fossero spariti. Non potevo fare a meno di pensare che dovessero almeno marcire in prigione dopo tutto quello che ci avevano fatto, ma sapevo che avevano mantenuto la loro libertà anche per colpa mia.
Avevo permesso che si accettassero troppi compromessi. Il mio più grande rimpianto era quello di non aver saputo prendere una decisione migliore.
«Non ci presenti la tua amica?» Salvo si rivolse a Davide come se niente fosse, con quell'aria piena di sé e arrogante, eppure guardò me dritto negli occhi.
L'avevo sempre detestato, forse più degli altri. Sapevo che percepiva la mia paura, e non mi ero mai - quasi mai - sentita così indifesa.
Ero incapace di muovermi, non riuscivo nemmeno a pensare. Nonostante ciò, mi sforzai di guardare entrambi, cercando in qualche modo di captare le loro intenzioni.
Perché erano lì? Che cosa volevano ancora da me? Perché proprio adesso che stavo provando di avere una vita normale?
La voce di Davide mise fine a quel flusso di pensieri che mi stava lacerando. «Certo. Lara, loro sono Salvo e Antonio.»
Facendo il possibile per non tremare, allungai la mano e strinsi prima quella di Antonio, che la strinse a sua volta con disinvoltura. Era sempre stato quello più taciturno: ti osservava, sembrava leggerti nel pensiero, ma parlava poco.
Infatti, si limitò a dire: «Piacere.»
Salvo invece mi guardò con un'aria ricca di malizia. Mi strinse così forte la mano da farmi quasi male, e mi avvicinò leggermente verso di sé. «Il piacere è tutto mio.»
Davide lo guardò confuso e tentò di interrompere quelle strane presentazioni. «Prendiamo qualcos'altro da bere?»
Anche se volevo andare via, dovevo prima capire se fossero davvero lì per me.
«Sì» risposi. «Vai tu, però, ti aspetto qui fuori. C'è troppo caldo dentro.»
Lui non fu contento della mia risposta, non lo era di lasciarmi fuori con i nuovi amici di Marco. Sembrava aver capito che qualcosa non andava, ma mi sorrise ed entrò nel locale. Se avesse scoperto tutto, forse non avrebbe più voluto saperne di me.
Aspettai che lui fosse abbastanza lontano da non potermi sentire.
«Cosa cazzo ci fate qui?»
Salvo disse in tono sarcastico: «Scusa? Parli con noi? Non capisco che intendi.»
«Senti, stronzo.» Mi sforzai di abbassare la voce, ma avrei voluto tanto spaccargli la faccia. Era come se la paura provata prima fosse sparita, lasciando spazio solo alla collera. «Non stiamo giocando. Cosa ci fate qui? Voglio delle risposte. Adesso!»
Lui rise rumorosamente e fu Antonio a intervenire, con quel suo tono calmo che avrebbe fatto innervosire chiunque. «Sai benissimo chi ci manda.»
Mi tolse il respiro: credevo che non avrei più sentito parlare di lui per tutta la mia vita.
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SYS - La società degli splendenti
RomanceCosa accadrebbe se una ragazza, decisa ad estirpare la mafia dalla sua città, fosse attratta irrimediabilmente dal figlio di un capo mafia? Palermo, 2011. Un gruppo di amici, in un caldo pomeriggio estivo, trova un vecchio e polveroso libro: rinasce...