Capitolo Quattordici - Peppino Impastato

123 11 7
                                    

Nato nella terra dei vespri e degli aranci,
tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio.
Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare,
la voglia di Giustizia che lo portò a lottare.

I cento passi - Modena City Ramblers


Cinisi, 9 maggio 2010

Le bandiere rosse sventolavano, spinte dal leggero vento, mentre il sole cocente del primo pomeriggio scaldava la lunga strada gremita di gente di ogni tipologia. Uomini e donne, ragazzi e ragazze, anziani e bambini. Tutti ci trovavamo lì per un motivo comune: commemorare un uomo che aveva lottato per la libertà della propria terra.

Avevo un formicolio alle mani e una strana scossa, mai provata prima, percorreva la mia schiena.

L'eccitazione salì quando sentii un coro in lontananza che diventava sempre più pieno e vicino.

«Peppino è vivo e lotta insieme a noi!» urlavano tutti i presenti come in un'unica voce. «Le nostre idee non moriranno mai!»

I miei occhi diventarono lucidi e fu difficile trattenere la commozione che cresceva dentro di me.

Mi unii al coro, urlando con tutta me stessa. Gridai buttando fuori tutta la mia felicità di essere in quel luogo per la prima volta, di poter finalmente esprimere i miei pensieri e iniziare a metterli in pratica. E, soprattutto, ero contenta di essere lontana dalle raccomandazioni e dalle ramanzine di mia madre.

Sorrisi amaramente pensando alla bugia che le avevo detto per essere lì. Sapeva che stavo studiando con Luna da una nostra compagna di classe. Invece eravamo entrambe lungo il litorale di Terrasini. Il mare si estendeva per chilometri, calmo come una tavola, e ci accompagnava lungo il nostro percorso.

«Avviciniamoci al camion!» esclamò Stephan prendendo per mano me e Luna.

Mi lasciai trasportare e, guardando negli occhi i miei migliori amici, riuscii a scorgere in loro il mio stesso entusiasmo.

Un carro era in testa al corteo, con sopra due grandi casse dalle quali usciva musica a tutto volume. Ci posizionammo proprio dietro di esso e mi lasciai andare totalmente. Ballai, cantai, risi, e in quel momento mi sentii libera come non lo ero mai stata.

Osservai la gente attorno a me e notai che un bel ragazzo alto e dagli occhi color carbone mi stava osservando. La maglietta nera aderente lasciava intravedere gli addominali scolpiti. Gli sorrisi e lui ricambiò con un lieve cenno della testa.

«È stupendo!» mi urlò Luna all'orecchio, distraendomi mentre cercava di sovrastare il rumore.

«Sì...» risposi in un sussurro. «Stupendo.»

Il corteo arrivò infine a Cinisi, nella via dove aveva vissuto Peppino Impastato ma anche il suo carnefice, Gaetano Badalamenti. Allora mi resi conto che non era solo una leggenda, che davvero circa cento passi dividevano le due case.

In quel preciso istante assistemmo a un fatto storico di grande importanza per quella terra, per tutto il popolo siciliano: il sindaco di Cinisi consegnò le chiavi della casa del boss mafioso all'Associazione Culturale Peppino Impastato.

Allora ebbi la sensazione che la lotta di Peppino fosse stata finalmente ripagata. Nella casa dove Badalamenti aveva deciso la morte del giovane attivista, un'associazione avrebbe fondato la Biblioteca Comunale. Così che, come voleva Peppino, la cultura avrebbe sconfitto il cancro che infetta la nostra società.

Non riuscii più a trattenermi e una lacrima solcò la mia guancia. Mi convinsi definitivamente che anche io dovevo fare la differenza, dovevo percorrere le orme di chi era morto nella lotta alla mafia, di chi ne aveva fatto la sua ragione di vita. Sentivo che parlare non mi bastava più.

«Avevi ragione, Lara...» mi disse Stephan mentre guardavamo le persone che si erano affacciate sul balcone della casa di Peppino per iniziare il comizio. «Dobbiamo creare qualcosa di grande, come quello che stiamo vedendo oggi.»

«Qualunque cosa faremo, io ci sto!» Luna mi strinse il braccio e nei suoi occhi brillava una luce mai vista prima.

Un fuoco si diffuse nel mio petto, perché avere finalmente il loro appoggio rendeva più reale qualunque cosa avessi deciso di fare da quel momento in avanti.


Spazio autrice ✨

Buonasera readers del mio cuore ❤️

Questo capitolo è un altro flashback ambientato prima dell'incontro tra Lara e Adriano, prima che i ragazzi formassero la società.

È uno dei capitoli più importanti, nonostante sia molto piccolo, mostra come i ragazzi abbiamo sempre sentito dentro di loro il bisogno di lottare contro la mafia.
Permettetemi di dire quanto per loro e per me è fonte di ispirazione la figura di Peppino Impastato. A tal proposito vi consiglio il film I cento passi ❤️

Per i più attenti c'è un piccolo indizio che potrebbe stravolgere la storia e tutto ciò che pensiamo 👀

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento ✨

Ci vediamo martedì prossimo con SYS ❤️

Vi ricordo che mi trovate su:

IG: lacasa_deilibri_ms
Tiktok: MartinaSchiavo18

SYS - La società degli splendenti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora