Capitolo Sette - Primi Incontri

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Perché sono un uomo povero
E non riesco a leggere la tua mente
Tesoro, non riesco a vedere cosa pensi
Perché i miei occhi sono ciechi
E sento il vento
Viene dal mare
Ma gli uccelli volano ancora, ho un segreto da mantenere

Recovery - Måneskin

20 marzo 2012

Quello che sapevo su Adriano non mi bastava, così andai in giro a cercare altre notizie.

Io stessa non sapevo spiegarmi il perché, ma quello sguardo così profondo mi aveva incuriosita al punto da spingermi a saperne di più. Ne ero rimasta come ipnotizzata.

A Palermo, di solito, è facile scoprire qualcosa su qualcuno: basta chiedere alle persone del quartiere. Si sa tutto di tutti, come in un piccolo paesino.

Quella volta non fu così, nessuno mi disse granché.

«Lara, non ti stai ossessionando troppo con questo ragazzo?» mi chiese una sera mia sorella Emily.

Eravamo da sole dentro la base, aspettavamo che arrivassero gli altri ragazzi.

Emi si appoggiò sul tavolo proprio di fronte alla sedia dove ero seduta io.

Non risposi alla domanda e continuai a guardare il computer portatile sopra le mie ginocchia. Mia sorella chiuse il PC per richiamare la mia attenzione.

«Cosa c'è?» La guardai, fingendo di non capire la sua occhiata indagatrice.

«Secondo me dovresti smettere di cercare informazioni, potresti metterti nei casini. È pericoloso indagare troppo su qualcuno di cui nessuno vuole parlare e che evidentemente non desidera far sapere niente di sé.» Il suo sguardo mi supplicava di seguire il consiglio.

«Non capisco tutta questa preoccupazione.» Mi alzai, con la scusa di posare il computer, per evitare di guardarla negli occhi. «Comunque, okay. Proverò a non indagare...»

Quel "proverò" e il mio tono di voce furono poco convincenti e sapevo che Emily non mi aveva creduto. Ma il discorso finì lì, perché intanto arrivarono gli altri membri della squadra.

Preferii fare di testa mia. D'altronde vivevamo per cercare di tener sicura la città - questo continuavo a ripetermi, come se fosse sufficiente a giustificare il mio interesse - e se lui non voleva far sapere nulla sul suo conto forse aveva qualcosa da nascondere. Forse voleva continuare l'opera di suo padre.

Così, con la complicità di Luna, continuai a sondare il terreno. Cercai disperatamente notizie su quel misterioso e cupo ragazzo, ma oltre ciò che sapevo riuscii a scoprire soltanto la sua età. Aveva venticinque anni, sette più di me.

Non contenta di queste poche informazioni, continuai a chiedere in giro, con scarsi risultati.

Sentivo che dovevo perseverare. Quello sguardo fugace che ci eravamo scambiati mi attirava. Continuavo a chiedermi: Perché lo stai facendo, Lara? Cosa ti prende? Sai chi è, perché ti stai ostinando così tanto su un ragazzo del genere?

Ma proprio non riuscivo a fermarmi.

Un pomeriggio, salii su Monte Pellegrino con la moto. Mi sedetti per terra, ammirando il paesaggio di una bellezza mozzafiato. Il golfo di Mondello si estendeva con la sua bellissima spiaggia e il suo mare cristallino.

Da lì si riusciva a vedere solo il bello di Palermo. Lassù riuscivo a riprendere aria, a staccarmi da tutte le responsabilità che mi ero assunta da quando ero venuta a conoscenza di ciò che avevano creato i miei bisnonni e avevo deciso di continuare quella strada.

SYS - La società degli splendenti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora